Capitolo 15 ~ Allison

722 57 22
                                    

Ci salutammo nel luogo in cui avevamo lasciato il furgoncino, poi Riley e i maghi del Ministero si teletrasportarono con la magia, mentre noi ci preparavamo al viaggio.
Fu un viaggio tranquillo e divertente per certi aspetti. Io e Crystal parlammo con Jason riguardo a un "piano di pedinamento Solangelo" sotto lo sguardo esasperato di Piper e Nico. Percy e Annabeth si davano il cambio per guidare, Leo mi insegnò qualche parola in spagnolo e infine cantammo un paio di canzoni del falò del Campo Mezzosangue.
Quando arrivammo a Long Island, stanchi per il viaggio, trovammo due ospiti particolari ad attenderci: Apollo e Ade, venuti di persona per riprendere i loro simboli. Anche se, come mi disse Percy, secondo lui volevano solo fare bella figura dato che era sempre stato costretto a portare di persona quello che aveva recuperato per gli dei durante le sue imprese (e cioè l'elmo di Ade e la folgore di Zeus).
Prima di andarsene, mio padre mi prese in disparte:
-Ricordi quello che ti ho detto? -chiese.
-Il mio cuore diviso in due?
-Esatto. Tieniti pronta e non abbatterti. Perché sarà doloroso, ma poi sarai ricompensata.
-Sarà doloroso? -ripetei sentendo un pizzico di panico nella mia stessa voce.
-Sì, l'amore spesso implica la sofferenza. -disse Apollo. -Ma non devi aver paura. La tua vita cambierà grazie a questo. Fidati di me.
-Come puoi esserne sicuro?
Mio padre sorrise e gonfiò il petto: -Sono il dio della profezia. -disse fiero.
Feci un sorriso anche io, poi il dio tornò serio.
-Un giorno verrai a sapere delle cose sul tuo passato, Allison. Sarò io stesso a dirtele. -mi mise le mani sulle spalle. -Ma quando sarà il momento, ok?
Annuii, poi Apollo mi diede un bacio sulla fronte e scomparve.

Due giorni dopo mi trovavo in infermeria per aiutare Will.
Stavo cantando una canzone per aiutare un semidio a guarire. Avevo scoperto di riuscire a curare le ferite profonde anche cantando e mi stavo divertendo un mondo. Will fermava l'emorragia e io lo aiutavo a tranquillizzare i semidei e a curarli quel poco che bastava per farli almeno alzare in piedi per fare il tragitto fino al bagno.
Quando terminai la canzone, entrò una delle mie sorelle, che mi doveva dare il cambio, così uscii e decisi di andare al poligono di tiro per allenarmi un po'.
-Ciao Allison. -era la voce di Piper.
Mi voltai e la vidi camminare verso di me. La salutai, poi presi Helios dalle spalle.
-Come mai qui? -chiesi.
Lei scrollò le spalle: -Non ho nulla da fare.
Scoccai una freccia e feci centro nel primo bersaglio.
-Allison, dovresti dire a Leo quello che provi. -disse Piper.
Arrossii: -Sei... sei sicura?
Lei annuì: -Ti toglierai un peso.
Mentre pensavo ai miei sentimenti scoccai altre frecce. Poi sospirai e mi voltai verso Piper.
-Come va con Jason? -chiesi furba.
-A gonfie vele. -rispose con aria sognante, poi si rese conto che avevo cambiato discorso: -Rifletti su quello che ti ho detto.
Poi la figlia di Afrodite si alzò e fece per andarsene, ma si voltò verso di me: -Jason mi ha chiesto di raggiungerlo sulla spiaggia stasera.
La ragazza si allontanò con un piccolo sorriso. Probabilmente lei e Jason avevano trovato il modo per stare insieme nonostante la promessa del figlio di Zeus di costruire i templi nuovi al Campo Giove. Ero felice per loro.
Abbassai lo sguardo sul mio arco e sospirai di nuovo. Che fare? Come aveva detto Piper, se avessi detto tutto a Leo mi sarei tolta un peso.
Ma non avevo idea di come confessargli ciò che provavo per lui. Forse avrei potuto chiedere una mano ad Audrey. Lei era più brava in questo campo. E poi mi conosceva meglio di chiunque altro, forse mi avrebbe dato un buon consiglio.

Quella sera, prima del falò, vidi Leo corrermi incontro.
-Allison, devo dirti una cosa. -mi disse riprendendo fiato. Aveva un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
-Anche io. -dissi decisa a rivelargli ogni cosa. Non avevo detto niente ad Audrey, ma ci avevo pensato molto quel pomeriggio. La decisione finale era quella di rivelare tutto.
-Prima tu. -continuai.
-Io e Calipso abbiamo deciso di riprovare. Andrò ad Indianapolis con lei.
Mi sembrò di sentire il cuore fermarsi.
Aprii la bocca per dire qualcosa, ma Leo mi precedette: -Non riesco ancora a crederci... tu che dovevi dirmi?
-Ah... ehm... -balbettai richiudendo la bocca.
Mi morsi il labbro inferiore. Non avevo il coraggio di dirgli tutto ora che aveva una seconda possibilità con la ragazza di cui si era innamorato davvero. Avrei solo rovinato la sua felicità.
Inspirai profondamente e feci un sorriso tirato: -Non era niente di importante. Ma, Leo, è... è fantastico. Sono felice per te.
Leo sorrise.
-Dato che partirò domani mattina presto volevo salutarti come si deve. -mi disse. -E beh, volevo ringraziarti ancora per quello che hai fatto per me.
-Di nulla. -risposi e Leo mi abbracciò, poi fece per allontanarsi, ma sembrò ricordarsi di qualcosa e tornò indietro: -Sei davvero bellissima, anche se non piangi. Se hai bisogno, non esitare a chiedere, ok? Sono fortunato ad averti come amica.
Gli sorrisi e lo guardai andare verso il falò per salutare gli altri semidei.
Rimasi lì per un tempo che mi sembrò infinito sentendo un enorme vuoto nel petto.
Ma dovevo essere felice per lui, no? Quando si ama qualcuno, si fa di tutto per la sua felicità.
Se Leo era felice, io ero felice. Anche se avrei voluto almeno una piccola possibilità...
Ad un tratto non avevo più voglia di cantare attorno al falò.
Mi diressi verso la Case. Quando Kayla mi chiese il perché, risposi che ero stanca e che avevo bisogno di dormire.
Arrivai alla Casa 7 e mi chiusi la porta alle spalle. Non accesi la luce, il falò del Campo illuminava l'interno, anche se non molto chiaramente.
Misi il pigiama e mi infilai sotto le coperte come in trance.
Sentivo gli altri semidei cantare attorno al falò, ridendo come sempre. Immaginai il fuoco raggiungere dieci, quindici metri di altezza.
E scoppiai in lacrime.
Faceva male, terribilmente male.
Maledissi Eros o Cupido o come volete chiamarlo per le sue frecce che ti colpiscono quando meno te lo aspetti. E maledissi anche il giorno in cui avevo scoperto di essere una semidea, perché era lì che era iniziato tutto.
Iniziai a pensare che non sarei mai stata felice come Piper e Jason o Will e Nico. Loro erano eroi, avevano combattuto due guerre. Non come me. Non ero famosa come loro, nessuno mi avrebbe notata e amata in quel senso.
Sentii la porta aprirsi e chiudersi e cercai di calmare i singhiozzi. Non vidi chi entrò, dato che davo la schiena alla porta.
-Allison, sei ancora sveglia? -era Will.
Lo sentii avvicinarsi pian piano al mio letto.
Mi toccò la spalla, così lo guardai alla luce della luna che filtrava dalla finestra.
-Ti va di parlarne? -mi chiese notando le lacrime che mi rigavano le guance e improvvisamente mi sembrò più che un figlio di Apollo come me.
Mi sembrò un fratello maggiore con veri legami di sangue.
Feci sì con la testa, mi misi seduta e gli raccontai tutto senza nemmeno trattenere le lacrime.
Alla fine Will mi abbracciò.
-Stai tranquilla. Passerà. -mi disse. -È normale innamorarsi della persona sbagliata. Troverai chi ti renderà felice.
Rimasi lì, tra le braccia del mio fratellone a singhiozzare fino a che non riuscii a chiudere gli occhi e ad addormentarmi.


*angolo meh*
Vi prego non odiatemi per avervi dato false speranze 😅
Ho in mente un nuovo personaggio che arriverà dal prossimo capitolo, quindi andate avanti a leggere.
E non iniziate ad odiare Leo😥 ho scritto questa parte perché è un po' come la realtà.
Leo è innamorato di Calipso, e noi fan del Team Leo ci disperiamo perché non potrà mai mettersi con noi...

Daughter of the SunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora