17.

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È venerdì pomeriggio e questa sera dovrebbe arrivare Daniel per le prove con la band.
Sono felicissima perchè mi manca tantissimo, è il mio migliore amico, e non saprei proprio cosa fare senza di lui, mi ha aiutato nei momenti più brutti della mia vita e io gli voglio bene per questo. Credevo che insieme alla nostra lontananza fisica ci sarebbe stata anche la fine della nostra amicizia, non credo alle relazioni a distanza, nessun tipo di relazione, neanche amicizia.

Suonano il campanello, e mi accorgo solo ora che ho trascorso il pomeriggio a pensare al mio passato.
Vado ad aprire e quasi cado per le scale, quando arrivo alla porta ed apro, vedo solo Jonah e Jack. Sono solo loro. Non che non mi piaccia stare in loro compagnia, sono simpatici, ma sarei stata più felice se avessi incontrato Daniel e avessimo passato qualche minuto da soli aspettando gli altri, ma a quanto pare non succederà.

《Ciao.》 Li saluto e li faccio entrare.

《Siete i primi, quindi dovrete aspettare gli altri.》

《Va bene》 dissero contemporaneamente.

Iniziai a salire le scale e dato che non mi seguivano dissi:《Venite o volete stare su quel divano anora per molto?》

Dopo essersi alzati mi seguirono in camera mia e mentre entravo per andare a sedermi sulla scrivania, quando li vidi sulla soglia della porta a fissare la mia stanza, manco fossero su marte.

《Che state facendo?》

《Pensavo avessi una di quelle solite stanze da femminuccia, tutte rosa e piene di peluche.》disse Jack.

Jonah diede a Jack uno schiaffo dietro al cozzetto e disse:《Quello che voleva dire, è che hai una bella camera.》

Passammo i seguenti 15 minuti a parlare di sport e musica, degli argomenti che avevamo in comune, finchè suonarono alla porta, corsi come un razzo al piano di sotto e mentre aprivo la porta sentii un tonfo, non ci feci troppo caso e appena i miei occhi incrociarono quello di Daniel, mi buttai addosso a lui come un koala, lo stringevo fortissimo e lui faceva altrettanto.

Finchè la tosse di qualcuno rovinò quel momento. Daniel mi riappoggiò a terra e io girai la testa verso Corbyn e lo incenerai con lo sguardo per aver finto quella tosse forte.

******

Passarono la serata a provare in garage e alle 11 andai in cucina per preparare qualcosa da mangiare, tavano morendo di fame ed erano molto stanchi.

Una volta in cucina presi il tostapane, e misi a fare dei toast. Sentii un rumore dietro di me e mi girai di scatto, a un metro da me c'era Corbyn che mi fissava.

《Che vuoi?》

《Emm... stavo... cercando il bagno.》

《Ma sai benissimo dov'è.》

《No, non è vero.》negò facendo anche un cenno negativo con la testa.

《Sono stata io a farti fare il giro della casa, quindi dimmi cosa vuoi.》

Con un passo veloce si avvicinò a me e...

Promise || C.B. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora