28.

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Sono nel bagno delle ragazze e ho appena finito di piangere, per fortuna non mi sono truccata stamattina, con il poco tempo che avevo.

Alzo la testa e mi metto ad osservare tutte e scritte che ci sono scritte sui muri del bagno, per la maggior parte sono insulti, inizio a leggerli.

《Troia... puttana... Giusy è una stronza... Corbyn è il più figo della scuola.》sussurro alzando gli occhi al cielo e ricalcando con le dita le scritte.

Continuo a leggerle i vari insulti, finchè un in particolare attira la mia attenzione.

《Quella stronza di Alex Medison, è solo una puttana che mi ha rubato il ragazzo, non avvicinatevi a lei se siete fisanzati, vi ritroverete sole.》sussuro.

Ma chi ha scritto sta cazzata?!

Le scritte mi sembravano familiari, una scrittura già vista, ma quasi non ci feci caso ero troppo arrabbiata.

Prendo l'astuccio dal mio zaino, e afferro il primo pennarello nero che vedo, lascio l'astuccio a terra e inizio a scarabocchiare sulla scritta.

Rimetto il pennarello e l'astuccio nello zaino, che metto successivamente in spalla ed esco infuriata dal bagno.

Non mi importava se avevo gli occhi rossi per il pianto, non mi importava di sembrare fragile davanti a tutti, nessuno si deve permette di scrivere cose del genere su di me.

È ora di pranzo, quindi la ragazza che mi ha scritto questo è sicuramente in mensa.
Apro le porte, ed eccola, seduca accanto a Corbyn, con aria innocente mentre ride.

Vado verso di lei, e quando sono difronte inizio a parlare.

《Chi gi credi di essere per scrivere quelle cose su di me nei bagni? Io non ti ho rubato il ragazzo, è lui che ti ha lasciato, tanto adesso state di nuovo insieme. Siete veramente una bellissima coppia, complimenti.》ironizzo alla fine.

《Ma di cosa stai parlando?》dice Christina.

《Lo sai benissimo! Hai scritto sul muro del bagno che sono una puttana.》

《Cosa? No, non è vero. Alex io non ti farei mai una cosa del genere.》

《Cosa sta succedendo?》sento la voce di Sophia alle mie spalle.

La vedo sedersi, per poi appoggiare il vassoio con il cibo sul tavolo.
Prende un quaderno e lo apre.

《Niente è solo che Christina ha scritto...》dico per poi fermarmi di colpo.

La scrittura in quel quaderno... è uguale a quella del bagno.

Non ci credo, Sophia non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere o almeno credo...

《È... è tuo quel quaderno?》chiedo balbettando.

《Emm... sì, ti piace? Ci ho messo tanto per scrivere gli appunti così ordinati.》dice sorridendomi.

《Sei... sei... non so neanche come definirti... io mi fidavo di te!》le dico, forse ho alzato un pò troppo il tono della voce, perchè mi sento osservata.

Odio il fatto che tutti gli sguardi siano concentrati solo su di me, quindi esco dalla mensa a testa bassa, per poi uscire dalla scuola.

Promise || C.B. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora