Capitolo 2

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<<Devo ripetertelo? Tu che cazzo ci fai qui?>> chiede di nuovo.
<<Okay bello, senti, prima di tutto, ti calmi, e seconda cosa, questo è il mio dormitorio quindi suppongo che quella sia la mia stanza>> indico una porta chiusa e mi avvicino ad essa passando di fianco al grande figo.

Certo che è bello. Ha dei capelli biondo cenere e degli occhi verdi che accecano. Un fisico scolpito e un carattere...di merda.

<<Wo, wo,alt, signorina mi ha chiamato bello?>> alza e abbassa le sopracciglia con aria pervertita.

Lo guardo sconvolta.

<<Ma siete davvero tutti così?>>lo fisso disgustata mentre abbasso la maniglia della mia stanza.
È perfetta.
Bella grande, con un letto matrimoniale e dalle lenzuola celestine. Una scrivania spaziosa sotto la finestra e un armadio a muro che occupa molto meno spazio. Due comodini, le pareti bianche e un cassettone dello stesso colore dei comodini, neri opachi. Mi piace.

<<Comunque io non mi sono presentato. Sono Justin, piacere, bella, bellissima ragazza>> ammicca allungandomi la mano.
<<Fammi capire. Fai così con tutte?>> chiedo incrociando le braccia al petto senza stringere la sua mano.
<<No, solo con le ragazze sexy e bellissime>> ammicca di nuovo.
<<Se non la smetti ti cavo l'occhio>> lo minaccio puntandogli un dito contro.
<<Oh, nervosetta la ragazza sexy>>
<<Oh Gesù>> sbuffo voltandomi dall'altra parte.
<<Okay, ma io non conosco ancora il tuo nome>> avanza.
<<Due cose, mettiti qualcosa addosso e seconda cosa, non ti serve a niente il mio nome>> continuo contando con le dita le cose che gli ho detto.
<<Va bene, vado ad indossare qualcosa>> ride iniziando a sciogliere il nodo del suo asciugamano. Mi copro subito gli occhi voltandomi dall'altra parte.
<<Oh dio mio, nella tua stanza, non nella mia, brutto pervertito>> urlo sempre di spalle.
<<Che ce nervosetta, non ne hai mai visto uno? Per questo sei così nervosa?>>
<<Io giuro che ti uccido, e come cosa è grave visto che ti conosco da appena quindici minuti>> lo caccio con un movimento della mano sempre senza girarmi.

Lo sento allontanarsi e finalmente mi giro andando a chiudere la porta. Mi appoggio ad essa e scivolo lentamente giù. Come primo giorno è proprio un buon inizio. Certo, come no.

Mi alzo di nuovo e inizio a sistemare le mie valigie negli appositi armadi o comodini.

Dopo aver finito più o meno, esco dalla stanza e noto con grande piacere che c'è uno spazioso divano al centro della stanza con difronte un televisore di molti pollici, un bagno a destra la stanza di Justin affianco alla mia e un altra che credo sia lo sgabuzzino. Dietro al salone si trova una cucina ben arredata. Sembra proprio un piccolo appartamentino. Tutto ciò è il bello di questo college.

Mi abbasso per prendere le chiavi di casa che mi erano cadute prima e sento un fischio alle mie spalle mentre mi dirigo verso la porta.
<<Bel culo nervosetta>> alza il mento ridendo il mio arrogante compagno di stanza.
Gli faccio il gestaccio e senza nemmeno salutarlo esco dalla stanza, non so se chiamarla stanza oppure piccolo appartamento, ma per comodità la continuerò a chiamare stanza.

Chiamo Malia e le chiedo dove siano i loro dormitori per passarli a vedere e dopo cinque minuti sono fuori dalle stanze delle ragazze, una di fronte all'altra. Vado prima da Kate e Malia e constato con grande piacere che il loro piccolo appartamentino è identico al mio. Anche il loro con due stanze e uno sgabuzzino. In pratica tutto identico a parte le lenzuola dei letti che sono cipria e io sinceramente le preferisco celestine, quindi sono stata più fortunata.

Insieme entriamo nella stanza di fronte e la stessa cosa anche da Lidia e Lucy. Tutto identico. Ovviamente nelle proprie stanze ci sono cose personali e quindi sono un po' diverse.

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