È passata una settimana da quando sono andata da mio padre. Domani è Natale e fra dieci giorni si ritornerà al college. Da qualche tempo, sono particolare stressata, nervosa, affamata e ho sbalzi di umore ogni quindici secondi. È una cosa insopportabile.
Cameron è steso adesso al mio fianco e dorme beatamente, siamo nella sua casa, come sempre deserta, nel suo grande letto. Le sue possenti braccia mi circondano la vota e la sua testa è posata sul mio petto ricoperto solo da una sua grande maglietta.
Guardo fuori dalla finestra e posso notare il buio avvolgere il tutto. L'orologio segna le quattro e ventisette di mattina, sono sveglia ormai da mezz'ora, in realtà non so nemmeno se mi sono mai addormentata.
Continuo ad infilare le dita nei capelli del mio ragazzo e ripenso a tutto quello che mi sta succedendo.
Ho questa costante sensazione di terrore addosso. Me la prendo per qualsiasi cosa e sono praticamente intrattabile. Ho paura, non so nemmeno di che, ma ho una paura che mi risveglia addirittura qualcosa nelle viscere.
Credevo che dopo aver parlato con mio padre le cose si sarebbero risistemate, ma invece sono andate peggio. Lo stomaco mi si contrae ad ogni sensazione. La testa vortica pericolosamente, la vista si annebbia, le gambe e le mani tremano, i palmi delle mani si graffiano per quanto stringo forte i pugni, il respiro si mozza e tutto dentro di me è un uragano.
Un singolo rumore mi spaventa, una cosa che mi ritrovo avanti per caso mi fa sobbalzare. Si, sono strana e forse sto impazzendo, ma questo si chiama terrore puro.
Cameron si muove sul mio petto alzando il viso e incontrando i miei occhi mentre i suoi sono chiusi in piccole fessure.
<<Piccola che ci fai sveglia?>> mi chiede con quella voce rauca e assonnata che è sexy da morire.
Faccio spallucce sporgendo il labbro inferiore.Si sistema meglio su di me appoggiando il mento sul mio seno e guardandomi fisso negli occhi.
<<Mi dispiace se ti ho svegliato>> sussurro accarezzando con l'indice i lineamenti del suo volto senza guardarlo negli occhi.
<<Hai avuto ancora gli incubi?>> sospira mettendo la sua gamba tra le mie che stringo prontamente per aggrapparmi a qualcosa.
Arrivo a tracciare la pelle della sua spalla e senza mai guardarlo annuisco solamente.
<<Perchè non mi hai svegliato?>> brontola quasi scocciato.
<<Non era niente di importante>> mi schiarisco la voce abbracciandolo forte.Ho iniziato anche come la stupida, a non guardare la gente negli occhi, non l'ho mai fatto per tanto tempo, ma con Cameron mi veniva naturale, semplice, invece adesso soprattutto con lui non lo faccio.
È come se guardare il riflesso dei miei, mi facesse sentire male, così evito tutti i piani limpidi, come gli specchi, ma soprattutto gli occhi. E soprattutto quelli di Cameron.
È roba da pazzi, ma non posso farci niente, probabilmente è uno di quei periodi no.
<<Per me tutto quello che riguarda te è importante, quindi smettila di dire così e la prossima volta, se io non me ne accorgeró, dovrai parlarmene e svegliarmi>> dice quasi incazzato.
<<Okay?>> ricalca.
Annuisco, di nuovo, solamente.
<<Bimba mi guardi negli occhi, per favore?>> con il suo tono dolce mi afferra le guance creando cerchi immaginari con i pollici.
Indugio qualche secondo, ma quando mi scocca un bacio sulle labbra, con il suo alito che, non so come cavolo faccia, odora ancora di menta, lentamente alzo lo sguardo.
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Filofobia 2
Teen FictionSEQUEL DI FILOFOBIA Tratto dal capitolo 13: "Ho un carattere di merda, lo so, ma non chiedo tanto, solo qualcuno che possa combattere per me, okay, forse sto chiedendo la cosa più preziosa al mondo, ma tra qualche settimana compirò diciannove anni...