Capitolo 22

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Inerme. Priva di qualsiasi possibilità di difesa. Questo significa inerme, ed io mi sento esattamente così.

Come se avessi ricevuto una pugnalata alla schiena, inarco leggermente quest'ultima per il brivido che mi sta attraversando in questo momento.

<<Perdonami Crys, ti prego, mi dispiace>> Lucy continua a ripetere queste parole come un mantra, ma io, invece, non riesco a staccare gli occhi dalle pozze color miele che ho di fronte.

Sono immobile, non mi muovo, non respiro quasi.

<<Lucy va' dentro>> le uniche parole che mi escono in un sussurro e con voce roca senza mai interrompere il contatto visivo.

Lucy si scusa di nuovo, come se servisse a qualcosa, ed entra dentro.

Faccio un solo passo, un singolo passo, e quando sono abbastanza vicina allungo la mano per sfiorare la sua con timore di essere rifiutata. Ed è proprio questo che succede, si scosta bruscamente per poi avanzare e afferrarmi saldamente il mento per farmi alzare il capo e guardarlo fisso negli occhi.

<<Da quanto lo sai?>> i suoi occhi si richiudono in una fessura.
<<Io non so ancora niente, non ho nemmeno fatto il test, niente è certo>> lui pare non ascoltare queste parole perché mi chiede, dopo <<Da quanto hai questo dubbio?>> mi muovo leggermente e cerco di avvicinare la mano al suo fianco per appoggiarla sopra. Mi lascia fare questo gesto ma mi guarda lo stesso con uno sguardo che non riesco a decifrare.
<<Da due giorni>> abbasso gli occhi e stringo la mano sul suo fianco.

Ti prego, non andartene.

<<Perchè non me l'hai detto?>>
<<Perchè non ho ancora fatto il test, se fosse stato positivo te ne avrei parlato!>> sbotto lasciando ricadere la mano lungo il lato del mio corpo.
<<Cosa non capisci del "noi dobbiamo dirci tutto?">> quasi urla anche lui facendomi lentamente indietreggiare.

Allontano malamente la mano dal mio mento che sta stringendo forte <<Mi stai facendo male>>
Indietreggia allarmato portandosi una mano tra i capelli e strattonandoseli.

<<Ne sei quasi sicura?>> mi chiede...dolcemente?
Questo è bipolare.
<<No, ho solo avuto qualche sintomo ma non ne sono sicura>>

Un lampo attraversa i suoi occhi ma è troppo veloce per farmi capire di cosa si tratti.

<<Cam...>> mi avvicino lentamente ma sobbalzo appena un suo calcio arriva al recipiente della pattumiera.
<<Dovevi dirmelo, porca troia, dovevi dirmelo!>> continua ad urlare e a tirare pugni.
<<Basta Cam ti prego, basta, guardami>> urlo ormai con il viso solcato dalle lacrime e questo serve a farlo smettere <<Perchè stai reagendo così? Perché te la stai prendendo tanto se non ne sono nemmeno sicura?>> singhiozzo con la voce strozzata.
<<Perchè sono sicuro che ti sarai fatta mille paranoie per questo>> urla anche lui.

Tiro su col naso prima di prendere di nuovo le redini in mano. <<È ovvio, sapevo che avresti reagito così, per questo volevo aspettare, volevo attutire il colpo. Sapevo che se fossi stata incinta davvero, mi avresti lasciato senza pensarci su un secondo, oppure mi avresti presa a calci per non farmi mettere al mondo tuo figlio, sangue del tuo sangue>> urlo graffiandomi quasi le corde vocali, ma due secondi dopo, rendendomi conto di ciò che ho detto, me ne pento amaramente indietreggiando colpita dal suo sguardo afflitto e addolorato.

<<Mi...mi d-dispiace...>> non mi lascia finire la frase perché interviene lentamente e con voce bassa come il suo sguardo <<No, è giusto che tu dica quello che pensi realmente. Certo, mi si spezza il cuore sapendo che la mia ragazza pensa che le farei questo, però ti capisco, pensi che l'ho già fatto quindi  non mi costerebbe niente rifarlo, giusto, è questo che pensi. Okay>> si ferma un secondo. Ho toccato un tasto dolente. Si volta di spalle e prima di entrare dentro mi parla di nuovo <<Chiamami quando sarai certa di aspettare mio figlio>>

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