Capitolo 12

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~Ho lasciato troppe volte la mia impronta sopra un letto, senza preoccuparmi troppo di cosa prima avevo detto~

-il diario degli errori.

Mi sveglio all'alba di soprassalto dopo un altro dei miei incubi. Mi rigiro nel letto e mi rendo conto di quello che è successo.

Dio mio.

Sono andata a letto con Kyle. Non ci credo. Velocemente mi alzo dal letto, mi scrollo le sue braccia di dosso e mi vesto come un fulmine. Esco lentamente dalla stanza, percorro più veloce che posso il resto della casa e appena metto piede fuori riesco di nuovo a pensare lucidamente grazie all'aria fresca.

Che cosa ho fatto?
Perché non mi sono fermata?
Mi sto sentendo malissimo.

Mi è piaciuto, è anche questo il problema, ma le sensazioni non sono le stesse e non potrò mai provarle con qualcun altro che non sia lui.

Mi sto sentendo davvero male.

Mi fermo dietro la confraternita e mi appoggio ad un albero, un conato di vomito risale lungo l'esofago che mi fa piegare in due e rigettare anche l'anima.
Ripenso a come le sue mani mi toccavano e vomito ancora di più, non perché lui mi faccia schifo, ma perché io non ho accettato altre mani al di fuori di quelle di Cameron.

Corro, corro come una forsennata, dopo essermi ripresa, e vado verso il mio dormitorio.
Credo che non saranno nemmeno le sette.

Appena arrivo fuori la mia porta la trovo socchiusa, senza aspettare un altro secondo, la apro e la richiudo girandomi velocemente verso di lei, appoggio la fronte sul legno e i pensieri risalgono di nuovo alla testa.

<<Crys?>> mi volto e noto Justin e Cameron stravaccati sul divano a guardare fast and furious.
Notando quel ragazzo, il mio stomaco si contorce nuovamente, appoggio una mano sulla bocca e velocemente vado verso il bagno, mi piego sul water e rigetto ancora, tutto quello che ho vissuto nelle ultime tre ore.

Che cosa ho fatto.

Appena mi accovaccio scostandomi dal water e piegando le ginocchia fino all'altezza del petto, appoggiandoci sopra la fronte, vedo Cameron allo stipite della porta.

Mi alzo lentamente da terra, mi lavo i denti e lo raggiungo sorpassandolo ma la sua mano blocca il mio braccio, a quel punto la rabbia inizia a prendere il sopravvento.

Mi volto verso di lui malamente e mi scrollo la sua mano di dosso iniziando a prendere a pugni il suo petto.

<<La smetti?>> urlo.
<<La devi smettere, non posso vivere così...>> continuo a dargli pugni sul petto mentre lui mi guarda confuso.
<<...non puoi continuare ad afferrarmi e non dirmi niente ma limitarti solo a guardarmi...>> urlo ancora più forte e nel frattempo, per la prima volta, adesso, lacrime di rabbia, rimorso, dolore e odio verso me stessa, mi rigano le goti.

Cameron e Justin mi guardano scioccati.
<<...devi dirmi qualcosa cazzo, devi dirmi qualcosa, non posso capire sempre tutto da sola, devi dirmi qualcosa...>> altri pugni raggiungono il suo petto ma lui non si smuove, ad un certo punto mi blocca i polsi e se li porta in vita, mi cinge con le sue possenti braccia e mi avvolge in un dolce abbraccio, m'irrigidisco subito continuando a singhiozzare rumorosamente bagnando la sua maglietta nera.

<<Ti odio>> sussurro tra i singhiozzi.
Continua a stringermi più fronte ma ad un certo punto mi stacco raggiungendo velocemente la mia stanza, sbatto la porta alle mie spalle, mi chiudo dentro, piango come non ho mai fatto e tiro pugni al muro squassandomi le nocche.

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