Capitolo 21

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Le mani mi tremano ancora. Mi sudano e si tartassano tra di loro. Cammino avanti e indietro per la mia stanza con questa scatolina appoggiata sul letto. Oggi è Natale e io non voglio essere preoccupata per tutta la giornata.

Mi avvicino alla finestra e guardo il tempo di Los Angeles sempre limpido che non rispecchia, proprio per niente, ciò che adesso ho dentro. Una tempesta in procinto di mangiarmi addirittura il fegato.

Quante volte Cameron mi ha consigliato di prendere la pillola? Quante volte io ci ho pensato su, perché non sapevo come ben funzionasse e avevo mille dubbi e incertezze.

Stanotte ho vomitato di nuovo anche l'anima quattro volte. Stamattina mi sono alzata, sono andata a prendere gli ultimi regali in un centro commerciale aperto anche nelle festività e mi sono fermata in una farmacia di turno per comprare il test.

La commessa mi ha guardato con un luccichio negli occhi e un sorriso stampato sul viso. Mi ha passato la scatolina e ha mimato un "congratulazioni".
A quel punto sono dovuta uscire di corsa da lì altrimenti avrei fatto una catastrofe piangendo avanti a tutti.

Così ho salutato cordialmente la signorina con un sorriso finto ed ho attraversato tutta la fila di persone che mi sorridevano. Stavo per vomitare di nuovo.

Ora sono intrappolata in queste quattro mura, e con un po' di coraggio, afferro il test, lo infilo nel mio comodino velocemente prima di sentire la porta cigolare.

<<Buon Natale, piccola>> mi rimetto subito dritta irrigidendomi, quando le braccia di Cameron mi circondano la vita da dietro stringendomi forte. Mi lascia un bacio sotto l'orecchio e mi rilasso al suo tocco.
<<Buon Natale>> mi volto verso di lui e lo bacio con un pó di timore senza nemmeno guardarlo negli occhi.

Le mani di Cameron scendono sui miei glutei per cercare di sollevarmi ma blocco subito i suoi movimenti riportandogliele sui miei fianchi mentre continuo a baciarlo.

Ci ritenta e io lo blocco di nuovo.
Si stacca affannato e prima che possa allontanarsi lo attiro a me poggiando la fronte contro la sua.

Mi guarda confuso con un cipiglio e io lo rassicuro lasciandogli un bacio a stampo.

<<Non adesso>> gli sussurro flebilmente con voce roca.

Sbuffa dal naso e annuisce sorridendomi e prendendomi per mano. Mi trascina sulle scale e velocemente scendiamo al piano di sotto.

<<BUON NATALEEE!>> un urlo generale da parte della mia famiglia raggiunge le mie orecchie quasi trapanandole. Sorrido abbracciando tutti e augurandogli la stessa cosa. 

<<Forza, facciamo presto, che il banchetto si raffredda>> mia madre batte le mani entusiasta.
<<Il banchetto?>> mi sussurra Cameron appoggiando una mano alla base della mia schiena.
<<Addirittura?>> ride silenziosamente.

Faccio spallucce sorridendo e lo seguo lo stesso.

Prendiamo posto al tavolo su cui davvero sembra esserci un grande banchetto. Ci sono pietanze di tutti i tipi. Pesce, carne, pasta italiana, antipasti e tant altro.

Per qualche secondo decido di non pensare a ciò che probabilmente dovró affrontare una volta tornata nella mia camera e cerco di godermi la giornata.

Tra le tante chiacchiere, le occhiatine di Cameron e i salti da una parte all'altra di Jenny e Jack, il pranzo si conclude allegramente e ci spostiamo tutti sui grandi divani del salone per aprire i regali.

Mi siedo di fianco a Kate e Jack si siede sulle mie ginocchia. Cameron è di fronte a me che mi guarda dolcemente e io gli sorrido per rassicurarlo.

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