Solo oggi il risultato dei test mi sarà comunicato.
Questa frase si ripete nella mia testa da ormai sei ore come un mantra mentre continuo a girare per questa stanzetta di ospedale in cui sono stata due interi giorni.
Ho passato l'ultimo dell'anno con il mio ragazzo, così come il giorno dopo, sono stata costretta a rimanere qui, ma con l'aiuto degli altri, mi sono divertita molto.
Sento lo sguardo Nash, seduto sul mio letto, trapassarmi il corpo.
<<Mi stai facendo girare la testa>> parla ad un tratto.
Mi blocco rimanendo al centro della camera, lo guardo e lascio le braccia cadere pesantemente lungo i miei fianchi.
<<Non voglio avere il cancro>> e per la prima volta da quando ho ricevuto questa notizia, piango sonoramente mentre mi lamento come una bambina che non vuole il gelato alla fragola ma lo vuole al cioccolato.
Nash mi raggiunge stringendomi in un forte abbraccio.
<<Io sono sicuro che tu invece non abbia il cancro, sei forte, non ti lascerai abbattere da questo, ma tu non hai il cancro Cryllon>> ascolto quel soprannome che non usciva dalle sue labbra da più di cinque anni che, fortunatamente, aiuta a tranquillizzarmi.Mi stacco da lui dopo essermi sfogata per bene.
Corro in bagno, mi do una ripulita, elimino le tracce del pianto ed esco pronta per ricevere l'esito finale.Come un condannato al patibolo, mi reco nell'ufficio del neurochirurgo e aspetto lì mia madre, Cameron e i miei fratelli.
Il chirurgo Amell, si siede sulla sua grande poltrona sorridendomi calorosamente.
Io invece sono letteralmente stravaccata su questa poltroncina con uno sguardo cupo.
<<Come stai?>> mi chiede dolcemente.
<<Come una che sta per sapere se ha o no il cancro>> sospiro alzando gli occhi al cielo.
<<Sai vero, che se sarà così, io ti aiuterò in tutto?>>
<<Lo so>> rispondo solamente.Annuisce e proprio mentre sta per dire qualcosa bussano alla porta, lui gli da il permesso di entrare e io non mi scomodo nemmeno per vedere chi sia.
Continuo a tenere gli occhi bassi incantata dal pavimento. Mia madre prende posto sulla poltroncina al mio fianco. I miei fratelli sono dietro di me con Cameron, e posso perfettamente ascoltare il suo respiro e sentire i suoi occhi su di me.
Mia madre e Amell, si scambiano qualche parola di cortesia fin quando il chirurgo non prende parola.
<<Partendo dal presupposto che io non ho ancora visto le tue lastre e letto i tuoi esami, dovrò farlo insieme a voi, proprio qui>>
Posso vedere con la coda dell'occhio mia madre annuire e stringermi forte la mano.
Io continuo a guardare le punte delle mie converse bianche.
<<Sei pronta, Crystal?>> mi chiede afferrando la busta bianca dalla sua scrivania.
Un sorriso amaro raggiunge le mie labbra e con un movimento meccanico, annuisco debolmente.
I minuti che passano durante il quale il chirurgo legge l'esito, sembrano ore che man mano squartano il mio corpo riducendolo in brandelli.
La mia gamba parte in automatico iniziando a muoversi sul posto velocemente. Le pellicine delle mie dita raggiungono la mia bocca e non sentendo ancora niente fuoriuscire dalla bocca di Amell, mi alzo lentamente raggiungendo la finestra e guardando bene al di fuori di essa, mentre invece tutti guardano me.
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Filofobia 2
Teen FictionSEQUEL DI FILOFOBIA Tratto dal capitolo 13: "Ho un carattere di merda, lo so, ma non chiedo tanto, solo qualcuno che possa combattere per me, okay, forse sto chiedendo la cosa più preziosa al mondo, ma tra qualche settimana compirò diciannove anni...