Capitolo 13

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(Capitolo con parti esplicite.)

"Bukowski diceva che l'essere umano ha due grandi difetti: l'incapacità di arrivare in orario e l'incapacità di mantenere le promesse. Io non posso garantirti che sarò in orario, ma ti prometto che anche in ritardo, ci sarò per sempre, tornerò sempre da te"

Quattro giorni. Quattro fottutissimi giorni in cui nessuno sa niente di lui. L'ultima volta che l'abbiamo visto è stato al Mc, ma poi, è scomparso nel nulla.

Ho incontrato Kyle, gli ho detto tutto, ho chiarito con lui spiegandogli che per me non potrebbe nascere niente, i miei sentimenti verso Cameron non sono mai cambiati, Kyle ha accettato tutto dicendo che lo sapeva già e nemmeno lui voleva niente da me, ma semplicemente è stato un momento di debolezza in cui entrambi ci siamo divertiti.

Seh, come no.
Solito suo.

Il primo giorno, quando non è tornato la notte, ho pensato al peggio, ho pensato a lui con un altra e non ho chiuso occhio nemmeno per un secondo. Ma in fondo avrebbe potuto farlo, avrebbe potuto vendicarsi di me, ma vendicarsi di che cosa se non stiamo nemmeno insieme, cazzo.

Quando non è tornato per tutto il secondo giorno, sono quasi impazzita, ho chiesto a chiunque se l'avessero visto, ma niente, la sua Fisker non era nei parcheggi del campus, ho dovuto torturarmi un nuovo intero giorno consapevole della sua assenza.

Il terzo giorno non ho resistito, l'ho chiamato, ma non ha risposto, così gli ho lasciato un messaggio in segreteria, con queste testuali parole
"Brutto stronzo, dove cazzo sei andato a fare il coglione? Non puoi scomparire così lo sai? No non lo sai, hai ragione, perché ovviamente non te ne può fregare di meno, e forse non dovrebbe fregarne niente neanche a me, ma quando mai ho fatto la cosa giusta? Ansi, quando mai abbiamo fatto la cosa giusta? Molto probabilmente ascolterai questo messaggio sul letto di un'altra e insieme riderete di me, dopo aver scopato, ma sei che ti dico, non m'importa, perché mi dispiace per essere andata a letto con Kyle e non so nemmeno perché te lo sto dicendo, ma sei coglione se pensi che mi sia piaciuto come quando l'ho fatto con te. Sai benissimo che le sensazioni che mi facevi provare tu e che, porca puttana, mi fai provare ancora, nessuno è capace di farmele provare, quindi non fare lo stronzo e torna al college.!"

Poi quel fottutissimo bip ha interrotto il mio stupido e deprimente messaggio in cui imprecavo come uno scaricatore di porto. Non ho dormito nemmeno quella notte e alle prime luci dell'alba, sono andata a correre.

Mi manca il mare, mi manca tantissimo averlo ad un passo da casa e andarci quando stavo male. Era il mio posto nel mondo, e adesso non so più dove andare perché un posto nel mondo non ce l'ho.

Vorrei tanto essere stretta dalle sue braccia. Ormai é inutile che io continui a negarlo a me stessa. È questo quello che voglio, voglio lui, ma lui forse adesso non vuole più me, e magari è giusto così.

Questo è il quarto giorno, e tutto quello a cui riesco a pensare è che si sta per concludere un altro fottutissimo giorno senza di lui.

Mi alzo da questo letto, ormai sono le sei di sera e io non so più che fare. Esco dalla mia camera e mi siedo sul divano facendo zapping col telecomando.

<<Crys, stasera non ci sarò, andrò a dormire a casa di amici>> Justin esce dalla sua stanza con un borsone in spalla e dopo avermi salutato si dilegua lasciandomi da sola con i miei pensieri.

Sono io, non sono mai cambiata, l'ho sempre desiderato e lo desidero ancora, non so nemmeno cosa c'entra adesso, ma perché tutti continuano a dirmi di essere cambiata? Perché nessuno riesce a spingersi oltre con me e cercare di capirmi fino in fondo? Sono sbagliata io? Ho un carattere di merda, lo so, ma non chiedo tanto, solo qualcuno che possa combattere per me, okay, forse sto chiedendo la cosa più preziosa al mondo, ma tra qualche settimana compirò diciannove anni, e dopo tutto quello che ho passato un pò di felicità la merito anche io? È tutto così ingiusto, e adesso sembro una cazzo di bambina che frigna per i suoi capricci, ma tutto ciò è per colpa di quel coglione che si è infatuato del mio cuore, della mia anima, del mio cervello, di tutto, miseriaccia!

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