2.

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Mi svegliai verso le 10 e dopo essermi alzata trovai un vestito da sposa sulla sedia, chiesi immediatamente spiegazioni da qualcuno dei servizi e mi spiegarono che era un ordine di mio padre, allora andai a chiedergli delle spiegazioni ma non ne ottenni alcuna, così da testa dura che sono lasciai il vestito posare sulla sedia e feci come se nulla fosse, era sabato e per questo non avevo scuola, ricevetti la colazione in camera e cominciai semplicemente la mia giornata di riposo settimanale; verso le 12 entrò improvvisamente mio padre
"mettiti il vestito!" mi urlò in faccia
"no, perchè dovrei? Non mi hai dato alcuna spiegazione e non sono una sposa!!!" dico per poi spingerlo fuori dalla stanza e chiudermi in camera ma prima che ci riesca mi prende per il polso e mi butta a terra.
"Senti non ho tempo da perdere, pensavo fosse chiaro, ora sei maggiorenne e ho deciso che tu ti sposa, hyein non farmi perdere tempo! mettitelo e andiamo"
"cosa? dove?" Dissi scioccata "ma io non mi voglio sposare"
Mio padre sbuffò per poi sedersi sul divano nero di pelle , "sto diventando vecchio , ho bisogno di qualcuno ce possa aiutarti con gli affari "
"padre ho detto che non voglio seguire questa vita" dico alzandomi.
Cambiò di nuovo atteggiamanto e come se non fosse niente mi sveste e mi infila quel vestito da sposa , era bianco lungo senza spalline e aveva uno spacco a cuore sul petto , non era eccessivo e nemmeno troppo banale , era il giusto ma era comunque un abito da sposa, cosa che io non ero.
Era la prima volta che mio padre mi toccò in quel modo , non potevo non obbidire e quindi fui costretta , avevo già assistito a matrimoni così e me ne avevano anche proposti,dei matrimoni senza amore , tra sconosciuti , e io non volevo questo ma non possedevo la forza di ribellarmi.
Salimmo in macchina e mio padre mi portò in una specie di magazzino , poco al di fuori della periferia; sebbene avessi un vestito da sposa addosso mi sentivo come quasi venduta e per di più dal proprio padre.
Scesi dalla macchina e seguì la figura imponente di mio padre a differenza della mia, piccolo scricciolo coreano con i capelli  neri che arrivavano sotto le spalle , lisci , e i miei occhi a mandorla che si dilatorono quando vidi 7 ragazzi in completo con giacca e cravatta tutti allineati, alti, dai diversi colori d'acconciatura, uno con fisicità diverse dall'altro ma nessuno che veramente reputavo attraente. Ciò che riuscivo soltanto a percepire era che per la prima volta, venivo usata per una qualche collaborazione.
Entrati in quella specie di soggiorno sentivo tutti gli occhi addosso , io mi limitai a sedermi su una sedia trovata lì per caso; mio padre mi comando di alzarmi e inchinarmi a quelle 7 teste colorate e con disprezzo lo facevo , i maschi non mi erano mai piaciuti ma ammetto che negli ultimi anni mi sono comportata anch'io da "maschiaccio" una ribelle che libera non era e a quanto pare mai lo sarà. Ero lì per un'allenza ma ero comunque curiosa di sapere chi fosse il mio "marito" , quello con cui sarei dovuta scappare appena saremmo stati da soli , tendo a indovinare quando mi accorgo che un ragazzo con i capelli tenenti al biondo , molto pallido , con lo sguardo freddo, con quei suoi occhi mi sguarda da capo a piedi e ovviamente io lo colgo di sorpresa quando incontra anche lui i miei occhi girandosi di colpo, faccio un sorrisetto compiaciuto e poi mio padre mi chiama di nuovo.
Ci sedemmo attorno all'unico tavolo e senza dire una parola firmo insieme al ragazzo biondo dei fogli.
"bene hyein , ora non sei più una lee ma una min , lui è tuo marito , min yoongi" dice tranquillo mio padre, alzo lo sguardo e incontro quello di yoongi.
Era come una lotta di pochi secondi , ero ufficialmente stata "venduta" a un altra famiglia molto potente , il cognome "min" non mi era nuovo e mio padre ne parlava molto nell' ultmo periodo per una certa alleanza di cui io ero compresa nel pacchetto insieme a tutti i beni della mia famiglia e che mi ritrovavo ad accettare malamente.
Il signor min mi fece un sorrisetto malizioso per poi stringere la mano a mio padre che si alza e poi se ne va come se non fosse successo niente abbandonandomi in quel covo con quei 7 ragazzi.
Apparentemente tutto quello per cui un minimo ho sperato che non facesse mio padre o che semplicemente avesse pietà per la sua unica figlia accadde. Ricordai in quel momento che sin dalla nascita comunque mio padre desiderava qualcun altro, qualcuno come un maschio, imponente come lui che avesse continuato la gloria della propria famiglia mafiosa e avrebbe fatto crescere i soldi accumulati ma ciò non accadde poiché nacque una femmina, addolorata dalla morte della madre e opposta a queste organizzazioni che levano vite a intere famiglie.

A LOVE THAT WASN'T MEANT TO BE  - [Min Yoongi]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora