Nei giorni che seguirono, Sicheng fece di tutto per non trovarsi a casa quando c'era Yuta. Non aveva voglia di altre domande, né di inviti a mettersi a ballare, ancor meno di sentirsi dire per l'ennesima volta quanto fosse tragico che avesse smesso di ballare.Yuta lo confondeva, e non solo per la questione danza.
Dopo le lezioni andava da Starbucks, prendeva due caffè da portare via e si accomodava in classe a fare i compiti mentre Woobin correggeva. Con lui si sentiva al sicuro, non ci sarebbero state brutte sorprese.
Sabato mattina avvertì un certo imbarazzo all'idea di andare in studio dal dottor Lee, il papà di Taeyong. Era la prima volta che andava da lui da quando certi sordidi particolari del divorzio erano diventati di pubblico dominio. Come si fa a guardare in faccia qualcuno, sapendo che lui sa che tu sai qualcosa che entrambi preferireste non sapessi?
<Magari cambio dentista.> disse Sicheng, per poi infilarsi un cucchiaio di cereali in bocca
<È una situazione spiacevole, lo so.>
Lo sguardo di sua madre dal portatile, si spostò sui capelli arruffati di Sicheng, che erano una chiara ammissione di colpa: non aveva usato le federa di seta.
<Una volta ci andavo volentieri.> disse il ragazzo. Gli era sempre piaciuto il dottor Lee. Di tutti i padri che conosceva, era il più simpatico, e anche il più carino, il figlio maggiore aveva certamente preso da lui per quanto riguarda l'aspetto. Avevano gli stessi occhi grandi e la stessa mascella ben definita. Anche i capelli erano dello stesso colore, solo che quelli di Taeyong erano tinti di un rosso acceso, ormai sbiadito. Era divertente e affascinante. Non era un caso che le mamme più intraprendenti gli girassero sempre attorno.
Sicheng avrebbe voluto che sua madre riconoscesse che non si trattava solo di una situazione spiacevole, ma di qualcosa che si era spezzato per sempre. Ma lei semplicemente tornò a concentrarsi sul suo portatile.
<Non è che il dottor Lee debba per forza essere un modello di vita. È solo un appuntamento dal dentista. Vai, togliti il pensiero e basta.>
<Ma è così...> triste. <Non importa.>
Sapeva benissimo che era praticamente impossibile aspettarsi qualche forma di conforto da sua madre.
La strada fino a casa da Taeyong gli parve eterna. Non erano che pochi isolati, ma l'ultimo tratto era tutto in salita. Arrivato davanti alla porta ebbe di nuovo la tentazione di saltare l'appuntamento e salire subito da Taeyong in camera sua.
Ma così non avrebbe fatto altro che mettersi nei guai.
Il nuovo assistente era un uomo. Ottima mossa per scansare eventuali altri accuse di comportamenti poco ortodossi, con la causa per il divorzio ancora in corso.
<Buongiorno, ho un appuntamento alle dieci.> si presentò Sicheng.
<Mettiti comodo, il dottor Lee arriverà subito.>
Sicheng andò a sedersi su una sedia di design sulla quale "mettersi comodo" era fuori discussione, e incominciò a scambiare messaggi con Taeyong.
<Sicheng!> esclamò il dottor Lee quando finalmente uscì dal suo studio.
<Diventi ogni volta più bello.>
Siamo sicuro che il signor Lee sia stato solo con donne?
In verità glielo diceva sempre, da secoli, perfino quando Sicheng aveva attraversato i suoi momenti di massima goffaggine ed era evidente che mentisse. A Sicheng sembrava una cosa gentile, ma adesso gli venne istintivo non ringraziarlo, anche a costo di sembrare maleducato.
STAI LEGGENDO
Just Me, You, and the Music [Yuwin]
FanfictionDove Sicheng ha mollato la danza E Yuta è l'insegnante di ballo di sua sorella