Off Stage Part 8

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Mercoledì ci mancò poco che Sicheng arrivasse di nuovo in ritardo a scuola.

Sgusciò in classe appena in tempo, al suono della campanella. L'ultimo ad arrivare. <Per un pelo. Hai vinto un pandolce.> gli disse il signor Kim, con un sorriso.

Lee Hyekyo, in prima fila, smise di armeggiare con lo zaino e li osservò per qualche secondo. Poi lanciò a Sicheng una delle sue occhiate eloquenti.

"Si può sapere che succede? Io devo sapere tutto quello che succede qui dentro."

Sicheng fece finta di niente. Andò a sedersi al suo banco, a metà dell'aula, sforzandosi di rimanere concentrato sulla lezione.

Fino a una settimana prima, tutto questo gli bastava. Da quando si era lasciato la danza alle spalle, a casa non lo consideravano quasi più.

E a lui andava bene così.

Preferiva pensassero che lui era stato per loro solo una delusione, piuttosto che dover fingere interesse per qualcosa di cui ormai non gli importava più nulla.

A meno che quel qualcosa in realtà non gli interessasse ancora.

<Sicheng?> Kim era lì, accanto al suo banco. <Volevi fare un commento, mi pare.>

<Davvero?>

Qualcuno rise.

<E... su che cosa>

Il signor Kim gli mise davanti la sua copia di Otello.

<Oh. No. Io non- >

<Bene, vorrà dire che lo farai tra cinque minuti. Intesi?>

<Intesi.>

Fissò le pagine del libro, e nella sua testa le lettere diventarono passi di una coreografia.

🎶

Per l'ora di pranzo, Sicheng era tornato con i piedi per terra, o quasi. Aveva passato tutta la seconda ora cercando di convincersi che farsi certe idee non aveva alcun senso. Se non altro perché era fuori discussione che un giorno potesse ritornare sul palco. Come se la sala prove fosse ancora cosa sua, e non solo di Linchen, il nonno non l'avrebbe mai consentito.

E comunque non è che ci tenesse davvero. Gli era semplicemente venuta un po' di nostalgia, tutto lì. Avrebbe fatto meglio a godersi la libertà, invece di perdersi in fantasticherie di un possibile ritorno in gabbia.

Doyoung raggiunse Sicheng e Taeyong al loro tavolo, al secondo piano.

Sembrava...arrabbiato? Triste? Di sicuro non felice?

<Ho bisogno di gente sana di mente.> disse lasciando cadere lo zaino.

Sembrava diverso dal solito, più stanco, e forse anche più triste.

<E hai scelto noi?> chiese Taeyong.

<Sojin mi sta perseguitando.>

<Ma non eri tu a perseguitare lei?>

Ovviamente no. Non gli piacevano le ragazze, anche se non lo sapeva praticamente nessuno. Più o meno nessuno.

<Una volta mi sono seduto vicino a lei al McDonald's perché non c'era più posto. Da quel giorno non mi si scolla più di dosso.>

<Troverai mai la ragazza giusta.>

<Ovviamente no. E come la mettiamo con voi due?>

Just Me, You, and the Music [Yuwin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora