Off Stage Part 5

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Con l'arrivo del weekend, la mamma e il nonno dovettero arrendersi all'evidenza, la Temnikova era morta e non era colpa di nessuno.

Sicheng aveva una voglia matta di sapere cosa stessero tramando, ma non osava fare domande. Sapeva come la pensava il nonno: lui non aveva nessun diritto di prendere parte a certe decisioni, né di esprimere le proprie idee.

Sicheng però di idee ne aveva eccome, a maggior ragione sul futuro di Lin. Per lei ci voleva uno bravo. E non solo sul piano pratico. Qualcuno che Lin potesse prendere d'esempio, com'era successo con la Temnikova. Ma poiché non c'era possibilità che la sua famiglia lo interpellasse, Sicheng decise di tenersi il più possibile alla larga da tutti e si rintanò in camera sua per concentrarsi sul compito di letteratura.

A scuola stavano studiando il racconto breve. Ognuno doveva scegliere un autore, leggere quattro o cinque suoi racconti e scrivere una relazione che avrebbe pesato molto sul voto finale del primo semestre.

A parte questo, Sicheng ci teneva a fare bella figura con il signor Kim. Aveva fatto le ore piccole per ricerche su di lui in rete, e aveva scoperto che quando studiava all'università era stato premiato per un saggio critico su una scrittrice di nome Alice Munro. Inutile a dirsi, Sicheng aveva scelto di fare la sua relazione su di lei.

La domenica pomeriggio era in camera che prendeva appunti su un racconto della Munro quando d'un tratto entrò Linchen con un libro in mano e gli chiese se potesse restare lì con lui a leggere.

<Se te ne stai tranquilla.> gli rispose.

Lin si sistemò a pancia in giù sul pavimento, con un cuscino infilato sotto i gomiti e uno tra la gambe. Sicheng, seduto vicino, anche lui per terra, di tanto in tanto digitava sul portatile.

Quando doveva scrivere qualcosa per Kim faceva di tutto per risultare brillante ma non saccente. Un equilibrio mica facile da ottenere. Non voleva certo fare come il suo compagno di classe Bryan, che infarciva i suoi temi di parolone difficili e le disponeva in frasi complicatissime che, quando le si leggeva ad alta voce, non avevano né capo né coda.

<Posso farti un domanda?> chiese Linchen.

<L'hai già fatta.>

<Secondo te la Temnikova è andata in paradiso?>

<Ma certo.> rispose Sicheng distrattamente.

<Perché non dovrebbe?>

<Quindi secondo te esiste il paradiso?>

<Boh, non lo so.>

<Allora come fai e dire chi ci è andata?> ribatté Lin.

<Infatti non l'ho detto.>

<E la nonna?>

Sicheng fece vagare il dito sul touchpad del portatile. Non toccavano mai l'argomento "nonna", e non gli andava di farlo proprio adesso.

<Non lo so Linchen. La nonna non parlava mai di queste cose.>

<E allora? Se non ne parli vuol dire che non esiste.>

<Lo so, Lin. Adesso però lasciami lavorare.>

Dopo qualche minuto, Lin tornò alla carica.

<Posso dirti una cosa?>

<No.>

<Mi sa che forse lo hanno trovato.> disse senza alzare gli occhi dal libro, l'indice fermo sull'angolo della pagina, pronta a girarla.

Just Me, You, and the Music [Yuwin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora