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Quando Lilia fa irruzione nel mio ufficio, dopo che le ho raccontato della conversazione avuta con Mark, dice una cosa che mi fa sprofondare nella confusione più totale.
«Ci vai conciata così all'appuntamento con Finn?»
Stronza.
Abbasso la testa, passo in rassegna il maglione grigio a pois neri, poi i pantaloni neri e infine le scarpe basse sempre dello stesso colore.

La Stronza, perché in questo momento lo è, decide che non ha ancora finito di infierire.
«Non mi riferisco ai vestiti, o almeno non sono la parte peggiore.» Mi guarda per qualche istante, poi esce dall'ufficio, lasciandomi con gli occhi spalancati e la bocca aperta. Rimango a fissare l'uscio ponendomi un solo quesito: posso uscire conciata così con Finn? Dopo pochi istanti eccola che riappare di nuovo.
Questa volta stringe un borsello fra le mani e mentre si avvicina mostra uno sguardo soddisfatto.
«Ecco, qui dentro c'è tutto l'occorrente per darti una sistemata.» Me lo consegna, mi dà un bacio sulla guancia ed esce di nuovo.

Rimango come un'ebete a fissare la piccola pochette, fino a che decido di aprirla per scoprirne il contenuto. Avrei dovuto immaginarlo. Ci sono rossetti, rimmel, matite, fondotinta e phard.
Ok Millie, Lilia ha ragione, ultimamente ti sei trascurata abbastanza. Ripongo i trucchi nel cassetto, infilo il camice e chiamo Serena, dicendole che può fare entrare il primo cliente.

***
È quasi ora di chiudere. Sono in bagno da ben venti minuti e, non contando i trenta secondi che ho impiegato per fare la pipì, sono esattamente diciannove minuti e mezzo che mi guardo allo specchio. Ho le mani poggiate sul lavello e mi sento talmente tesa che mi fanno male i gomiti.
Alla fine ho deciso di applicare del trucco sul viso, dopotutto che male c'è? I miei occhi marroni sono resi ancora più luminosi dal mascara e dalla matita scura. Ho applicato, perfino, della cipria sugli zigomi per dargli un po’ di colore.

L'abbigliamento, invece, è rimasto lo stesso. Sono sicura che Finn non si aspetti tacchi e abito elegante dopo una giornata di lavoro.
E poi, parliamoci chiaro Millie, a te cosa importa di piacergli, se non cerchi e non vuoi nessuno?
Raddrizzo la schiena, pronta ad affrontarlo.
Ho ricevuto un messaggio di Finn più o meno a metà pomeriggio, mi chiedeva a che ora pensavo di finire e così gli ho detto di venire per le sette. “Ok. È troppo tardi per un caffè perciò prenoterò per la cena” ha risposto. Non ho obiettato. Esco dal bagno e lo trovo nella hall, a parlare con Serena.
Lei è arrossita ma non ci faccio tanto caso, perché è frequente che le donne si emozionino di fronte a lui. E Serena ha tutto il diritto di farlo, giacché questa sera è di una bellezza disarmante. Indossa un abito grigio, con camicia blu e cappotto dello stesso colore. Al collo ha una sciarpa di quelle che emanano calore solo a guardarle.

«Ciao» saluto attirando la loro attenzione. I suoi occhi si spostano su di me emanando un barlume di luce che mi destabilizza. Lentamente si avvicina.
Respira Millie.
«Pronta?» domanda, mostrandomi la sua dentatura perfetta.
«Pronta» rispondo, sorridendogli.
Prendo il cappotto e il cappello, salutiamo Serena e insieme usciamo dalla sartoria.

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Preparatevi nei prossimi giorni... Finalmente capitoli "fillie"😉

Black Eyes ~ FillieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora