~33~

273 21 14
                                    

Arrivo all'istituto un'ora dopo, a differenza della domenica quando il traffico è pressoché inesistente, il lunedì a qualsiasi ora è il caos.
Fatico a entrare, sono ancora scombussolata dall'incontro con Finn e da tutto quello che è successo, oltre al fatto che questo posto è sempre un concentrato di sensazioni poco chiare.

All'ingresso mi accoglie Marta che, dopo avermi stretta in un abbraccio, mi porta da Bella. Mi lascia all’ingresso della camera che condivide con altre bambine. Mi affaccio e guardo il suo letto. Sopra c'è una valigia aperta, la parte superiore è sollevata e copre la sua figura esile. Dal movimento delle braccia intuisco che è intenta a piegare i suoi abiti. Entro, la stanza è vuota, molto probabilmente le altre bimbe sono a scuola. Lei si accorge di me e la sua testolina dai capelli corti e il naso all'insù fa capolino da dietro il bagaglio.
Non appena incontra i miei occhi, un sorriso le illumina il volto, corre verso di me e saltellando mi butta le braccia al collo. I miei occhi si riempiono di lacrime mentre la stringo come se non volessi lasciarla mai più.
«Mi sei mancata tanto» dice, poggiandomi la testa sulla spalla. Le accarezzo i capelli castani e serro ancora di più le braccia.
«Anche tu.» E mi mancherai ancora di più quando te ne andrai. Restiamo per qualche secondo in questa posizione, poi lei si stacca, mi prende per mano e mi conduce verso il letto. Mi fa cenno di sedermi e io eseguo gli ordini.
«È stata una sorpresa anche per te?» La guardo alzando le sopracciglia.
«Sì, insomma io non speravo più ad avere una mamma e un papà.» Parla mentre piega il vestito che solitamente indossa la domenica. Un'altra cosa che ci hanno insegnato all'istituto e che abbiamo sempre dovuto rispettare è l'ordine. È per questo che, sbirciando all'interno della sua valigia, sorrido, nel notare che è tutto sistemato alla perfezione.
«Io, invece, me lo aspettavo. Sei una bambina fantastica e chiunque pagherebbe per averti con sé» le dico, rivolgendole un sorriso e mascherando il più possibile il mio stato d'animo.
«Tranne i miei veri genitori» replica sospirando, ma l'espressione triste che le si dipinge sul volto dura solo pochi attimi e quando la vedo di nuovo contenta tiro un sospiro di sollievo.

«Sono belli, sai? La mia mamma ha i capelli lunghi, biondi e gli occhi verdi e... e il mio papà è l'uomo più bello che abbia mai visto. Sarò felice con loro. Andrò in una vera scuola, avrò degli amici, festeggerò i compleanni e riceverò tanti regali. E poi, se sarò buona, mi leggeranno le favole della buonanotte. Sarò felice, vero Millie? domanda speranzosa.
«Certo che lo sarai» rispondo convinta.
«Sì, lo sarò. E tu verrai a trovarmi. Ti racconterò com’è avere dei genitori veri» afferma, sedendosi sulle mie gambe. La stringo sul mio petto e respiro l'odore familiare dello shampoo che la signora Marta acquistava per noi. Qualcosa dentro di me inizia a muoversi, un miscuglio di emozioni che spingono per uscire allo scoperto.

Odio, amore, gioia, dolore sono tutte riunite nel mio stomaco e mi causano delle fitte di dolore.
Bella si volta verso di me, i suoi occhi sono raggianti, il suo sorriso immenso, la osservo a lungo, prima di essere colpita da una stilettata in pieno petto.
Ora le sento. Davvero.
Non come prima, che fingevo. Avverto le sue emozioni, assaporo le mie. Il muro intorno al mio cuore, contro cui si infrangevano, è stato abbattuto.
Sono cambiata.
Tutto è cambiato.
Sono fragile.
Di nuovo.
Ero una donna razionale, fin troppo, e ora l'unica voce che sento è quella del mio istinto che mi urla di lasciarmi andare.
Vorrei farlo.
Dovrei farlo.
Di fronte a me, però, ho una bambina che sicuramente si chiederebbe cosa mi sta succedendo, perciò raduno tutte le mie forze e cerco di trattenermi. In quel momento entra la tutrice.
«Sei pronta Bella?» Sobbalzo e stringo ancora di più la sua vita. Non voglio che se ne vada. Non voglio dirle addio. Lei scende dalle mie gambe, si dirige verso l'armadio e dà un'ultima occhiata all'interno. «Ho preso tutto» dichiara, tornando verso il letto e chiudendo la valigia. «Sono pronta.»

«Bene. È ora di partire» dice Marta, poi se ne va lasciandoci ancora qualche minuto per salutarci. «Verrai a trovarmi?» domanda Bella, con gli occhi lucidi. Annuisco. Ho paura di parlare, non so quanto possa essere ferma la mia voce. Mi alzo e l'aiuto a prendere la valigia, quindi l'accompagno fino all'atrio, dove una coppia ben vestita l'attende. Mi fermo a pochi metri da loro mentre li guardo abbracciare Bella. Reprimo la piccola sensazione di invidia. Ho sempre sperato che lei non patisse le mie stesse pene, che trovasse qualcuno pronto ad amarla come merita, che fosse felice e che avesse una vita piena. Ora tutto questo sta per accadere e io devo esserne contenta.

Bella si volta verso di me, dopo un lungo sguardo, si avvicina e mi abbraccia di nuovo.
«Grazie di tutto» mi dice all'orecchio.
«Grazie a te» le rispondo. Ha dato un senso a giornate buie con la sua compagnia, mi ha rallegrata con la sua voce, mi ha divertita con la sua ingenuità.
Vai, spicca il volo.

Si allontana insieme ai suoi nuovi genitori. Rimango sola, nella sala vuota e fredda. Mi guardo intorno per l'ultima volta, consapevole che non ci tornerò mai più. Mi rilasso, avviandomi verso la porta.
Un altro capitolo della mia vita si conclude.

Esco, respiro a pieni polmoni l'aria invernale, la sento diversa. Mi incammino verso il giardino dell'istituto, è pieno di erbacce e foglie secche cadute dagli alberi. In estate questo posto è ricco di fiori colorati, di farfalle e di api in cerca di nettare. Non ci sono mai voluta venire, non mi sono mai distesa sull'erba morbida, mi sono sempre rifiutata, perché non volevo sentire nulla di piacevole. Mentre sono lì, estraggo il telefono dalla borsa e, compongo il numero di Romeo. Mi ero ripromessa di contattarlo, provo due volte ma non risponde.
Qualche secondo dopo ricevo un suo SMS: mi comunica che è impegnato che mi chiamerà più tardi.
Così, dopo aver fatto una passeggiata, decido di tornare a casa.

•●●~●●•
Questo capitolo mi piace molto, a voi?

Black Eyes ~ FillieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora