17.Noi sopravviveremo

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Luz's POV

Non riesco a muovermi. Sono seduta in un angolo della doccia con le braccia intorno alle gambe e lascio che l'acqua si mescoli alle mie lacrime.

Non mi sono neanche tolta la biancheria, avevo solo bisogno di rilassarmi.

Non penso più a Grace ormai, dopo i primi dieci minuti mi sono rassegnata al fatto che io e lei ragioniamo in modo diverso e che provare a cambiarla non porterà a nulla.

Ora penso ad Anastasia perché è lei che tormenterà i miei incubi. La prima persona che ho ucciso, la madre della bambina che ho portato qui. Una vita per un'altra.

Sono stata io a scegliere che la vita di Sarah valesse di più di quella di sua madre e poi l'ho uccisa senza pensarci.

"Luz, sei qui?"

Non rispondo e resto nel mio angolino a piangere.

Ben si affaccia e quando mi vede spalanca gli occhi.

"Luz stai bene?" chiede preoccupato.

Scuoto la testa e continuo a piangere.

"Vi ho uccisi tutti, morirete per colpa mia" riesco a dire tra un singhiozzo e un altro.
Lui spegne l'acqua e mi passa un accappatoio con cui coprirmi.

Mi avvolgo nella stoffa asciutta e lui mi aiuta ad uscire.

"Cos'è successo in ospedale?"

Prendo un respiro e cerco di bloccare i singhiozzi.

"C'erano troppi infetti e venivano tutti verso di noi e siamo scappate, ci siamo rinchiuse dentro una stanza" le lacrime scendono copiose sulle mie guance e mi fermo un attimo. Ben mi asciuga le lacrime passandoci sopra il pollice.
"Poi non sapevamo come uscire e Grace voleva uscire dalla finestra ma c'erano cinque metri di vuoto sotto di noi e io ho proposto di saltare giù dove sotto c'era un balcone"

"Sei sicura di voler continuare?"

Annuisco e tra i singhiozzi mi stringo nell'accappatoio e continuo a raccontare.

"Dentro la stanza c'era una donna, Anastasia, con la sua bambina. Anastasia è stata morsa da un infetto e ci ha chiesto di aiutarla"

"Grace non voleva?"

Scuoto la testa. "No, Grace non voleva perché le richieste erano due. La prima era di portare Sarah con noi e come seconda cosa ci ha chiesto di ucciderla perché avrebbe preferito nella morte piuttosto che diventare un'infetta e dover uccidere per sopravvivere"

"Luz" sussurra e mi mette una mano sulla guancia. Mi stringo a lui e lascio che le lacrime facciano il loro corso.
Le trattenevo da così tanto tempo che adesso non riesco più a farle smettere.

"Ho dovuto ucciderla, ho dovuto." sono scossa da brividi di puro terrore e lui mi stringe ancora più forte fra le sue braccia.

"Non hai fatto niente di male, hai fatto solo ciò che ti ha chiesto. Non avevi altra scelta"

"No, potevo lasciarla lì e portarmi via Sarah o ancora potevo semplicemente scappare e lasciare entrambe lì a morire. Io ho fatto una scelta disperata, ho deciso che la sua vita valeva meno di quella della figlia"

"Hai ragione, hai scelto Sarah perché è in salute e la donna, Anastasia, sarebbe morta comunque e hai preferito rimanere te stessa e non ti sei lasciata cambiare da tutta questa situazione" dice con voce ferma e decisa, mi scosta i capelli bagnati per guardarmi negli occhi e vedo che ci crede veramente.
Peccato che quella che non ci crede sono proprio io.

"Ben, io sono cambiata. Pensi che avrei ucciso qualcuno in un'altra occasione? No! Siamo costretti a cambiare cosicché si possa sopravvivere un altro giorno. Noi siamo sopravvissuti solo cambiando." 

"Siamo cambiati tutti, Luz"

Si gira e mi permette di indossare degli abiti puliti e asciutti. Quando ho finito viene verso di me e mi fa sedere sul pavimento.

"Ascoltami, so che Grace ti ha ferita e che pensi che la tua scelta sarà in qualche modo responsabile della nostra morte ma tu sei Luz! Sei quella che quando le ho salvato la vita mi ha esplicitamente fatto capire che non le serviva il mio aiuto, sei quella che ci ha portati fin qui anche se non sei stata tu a guidare"

Faccio una risata forzata e lui mi sorride.

Mi prende per le mani e mi fa alzare in piedi, poi le mette sulle mie spalle e mi guarda negli occhi.

"Ora asciugati le lacrime, prendi un bel respiro ed esci da qui. Torna a fare il capo e prenditi cura di quella bambina perché se la razza umana sopravviverà anche a questa apocalisse allora sarà grazie a te"

Sta per uscire dal bagno ma io gli corro dietro e lo afferro per la manica.

"Ben?"

"Sì?"

"Hai ragione. Grazie, avevo davvero bisogno di te"

Sorride e dopo ciò esce dalla stanza compiaciuto.

Quando mi sono calmata vado dritta da Grace, non so cosa voglio dirle ma so che quando me la troverò davanti saprò che argomento trattare.

Quando mi vede viene a passo deciso verso di me e ci incontriamo a metà corridoio.

"Ascoltami bene, forse non sarà stata la scelta migliore del mondo ma so che è stata la scelta giusta e se pensi che Sarah ci ucciderà tutti ti sbagli. Lasciarla lì avrebbe spazzato via ogni briciolo di umanità che ci resta perché sinceramente lo rifarei di nuovo"

"Hai ragione"

Cosa?

"Hai ragione." Ripete con calma e guardandomi negli occhi. "Io l'avrei lasciata lì perché considerare di portarla con noi era impensabile per me. Io non sono come te, Luz. Tu ragioni con il cuore e ti preoccupi dei sentimenti degli altri mentre io penso ai fatti e alle conseguenze delle azioni che tutti noi facciamo. Ti ho riversato tutta la colpa di ciò che è successo e non mi sono soffermata a pensare a come dev'essere stato per te uccidere Anastasia. Mi dispiace"

Non aspetto altro e la abbraccio, lei all'inizio rimane immobile e un po' rigida ma si scioglie e mi stringe a lei.

"Dispiace anche a me, non volevo dire tutte quelle cose. Anche se la maggior parte le penso davvero" mi metto a ridere e lei mi segue a ruota.

"Lo sai che adesso dobbiamo andare a prendere dei pannolini e del latte per la bambina?"

Annuisco e mi allontano da lei quanto basta per guardarla negli occhi.

"Certo, ma so che ce la possiamo fare. Li abbiamo portati fin qui, è già un bel risultato. Ora però torniamo a lavoro, dobbiamo svaligiare una centrale di polizia"

Lei mi guarda senza capire e poi scuote la testa e con il sorriso entriamo entrambe in palestra dove i ragazzi si stanno già allenando con le pistole a salve.

Perché è così che sopravviveremo. Avremo sempre due punti di vista dai quali valutare le nostre azioni e non c'è il tempo di capire quale sia il migliore o il più semplice, l'importante è rimanere vivi. A qualunque costo.

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