11. Una piccola pazzia

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Luz's POV

L'acqua calda mi scorre sulla pelle e porta via gli strati di sporco e sangue che ho accumulato in questi giorni.

È strano come una cosa così comune come la doccia possa farmi sentire al sicuro.

Le docce a scuola sono sempre state poche e sfortunatamente non hanno delle porte ma delle semplici tendine mezzo trasparenti e poiché ci sono solo due docce sono finita a lavarmi difronte a Ben.

Allison al centro commerciale ha preso anche dei sacchi a pelo e degli asciugamani perciò quando finisco la mia doccia rigenerante mi avvolgo nella stoffa e mi giro verso lo specchio.

Ci strofino sopra la mano poiché il vapore l'ha appannato e respiro profondamente mettendo le mani sul lavandino.

Non avrei mai pensato di dirlo ma sono terrorizzata dall'idea di non essere all'altezza della situazione. E se non riuscissi a proteggerli? E se fossi io la causa della loro morte?

La mia mente è piena di domande e tutte incominciano con 'e se?' E a nessuna di esse ho una vera e propria risposta che possa tranquillizzarmi.

"Stai bene?"
Ben mi si affianca e mi mette una mano sulla spalla, mi fa voltare e mi guarda negli occhi.

"No, non sto bene!" sbotto e butto fuori tutto ciò che mi sono tenuta dentro dalla morte dei miei genitori.
"Siamo nella merda Ben e il mondo sta finendo, siamo un branco di stupidi adolescenti che credono di poter sopravvivere ad un apocalisse zombie. Ma sai una cosa? Non sopravviveremo abbastanza a lungo da poter dire di aver vissuto davvero!"

Mi metto le mani nei capelli bagnati e li tiro all'indietro. Mi strigo le braccia al petto e fisso i miei occhi nei suoi. Non piangerò, questo è poco ma sicuro, ho finito le lacrime nel momento in cui ho capito che i miei genitori non sarebbero più tornati a casa e anche se non eravamo legati la loro perdita mi ha distrutta.

"Non eravamo preparati a tutto ciò" sussurro con un filo di voce.

Lui mi abbraccia e inaspettatamente io non oppongo resistenza. Penso di aver sempre avuto bisogno che qualcuno mi abbracciasse e mi dicesse 'andrà tutto bene', anche se so che non è così.

È come ritornare bambini quando dopo un incubo tua madre ti da un bacio sulla fronte e ti coccola finché non ti addormenti.

"Tranquilla, non c'è niente di male ad aver paura"

"Ma io non ho paura Ben" gli metto una mano sul petto e mi allontano quanto basta per poterlo guardare negli occhi. "Io sono terrorizzata dall'idea che tutto ciò che faccio porterà alla morte delle persone a cui tengo"

Non aggiunge altro se non uno sguardo carico di comprensione e tristezza, non sono l'unica che la pensa così e adesso mi rendo conto che io rispetto a molti che sono qui sono fortunata.

Ho la certezza che i miei genitori sono morti e l'unica parente che mi resta è Mary ed è qui con me. Gli altri che ne sanno di dove sono le loro famiglie? Potrebbero nutrire una piccola speranza, sperare che siano tutti vivi per poi vedersi crollare il mondo addosso e scoprire che ormai sono morti.

"Mi dispiace" mi allontano di un metro e vado verso la porta.

"Non ti dispiacere"

Esco e vado in un'aula a vestirmi per dormire. Indosso dei semplici pantaloni della tuta e una maglietta a maniche corte e dopo aver messo la mia fidata pistola dentro una tasca torno dagli altri.

Abbiamo deciso, io e Grace, di metterci nella stanza affianco a quella con le provviste. In terra abbiamo disposto i sacchi a pelo e le coperte e degli zaini vengono usati come cuscini.

Parte del gruppo è già sdraiato ma nessuno dorme, aspettano che dentro ci siano tutti per poi spegnere la luce e abbandonarsi ai sogni. Qualcuno però resterà sveglio e monterà il turno di guardia, per questa prima notte lo faranno Allison e Matthew. I due sono già pronti e quando anche Ben entra nella stanza loro escondo e si chiudono la porta alle spalle.

Mi sdraio nel sacco a pelo e fisso il soffitto.

"Luz? Posso dormire affianco a te?" Mary si avvicina con una coperta e un orsacchiotto in mano. Annuisco e le faccio spazio.

Si addormenta appena poggia la guancia sullo zaino-cuscino. La osservo dormire e quando tutti sono sdraiati e pronti a dormire mi alzo, scavalco Ben, e spengo la luce.

"Buonanotte Luz" sussurra Ben con voce roca.

"Dormi, domani dobbiamo alzarci presto e dovremo anche montare di guardia"

Chiudo gli occhi e mentre il mondo esterno tace la mia mente è in totale ribellione.

Non so quanto tempo ci ho messo per addormentarmi, so solo che ho sognato di essere a casa mia e mentre guardavo la televisione con Mary un infetto è entrato di casa, l'ha uccisa e poi ha ucciso anche Rachel e Grace e l'ultimo volto che vedo prima del buio è quello di Ben. Tutto sporco di sangue.


Mi sveglio di colpo, con le guance bagnate dalle lacrime e con gli occhi verdi di Grace puntati su di me. Sento dei rintocchi, come di un orologio sotto il mio orecchio e quando provo ad alzarmi mi rendo conto che non ci riesco.

Un braccio mi avvolge la vita e mi impedisce qualunque movimento del busto o degli arti inferiori.

"Per caso hai preso l'abitudine di usarmi come cuscino?" mi sussurra una voce all'orecchio. Il fiato caldo mi solletica il lobo e mi manda una scossa lungo tutta la spina dorsale.

"No, è solo che mi muovo molto quando dormo e tu sei sicuramente più comodo del pavimento"

Davvero, risulta difficile crederlo persino a me visti tutti i muscoli che ha!

Mi sposto bruscamente e Ben si sdraia sulla schiena.

"Dovreste muovervi, oggi c'è molto da fare" dice Grace porgendomi la mano. Mi aiuta a tirami su e quando sono in piedi prendo l'elastico che tengo sempre al polso e mi faccio la coda alta. Lei mi guarda male e io alzo le spalle.

"Che c'è? Cos'altro devi dirmi?"

"Tu sei l'unica persona al mondo che appena sveglia ha la forza e la concentrazione mentale per sistemarsi i capelli"

Faccio spallucce e mi avvicino a Mary, mi inginocchio e le poso un bacio sulla fronte mentre lei continua a dormire.

Gli altri, Richard, Aiden, Jessica e Rachel sono già svegli e anche se sono ancora sdraiati sulle coperte sono già in procinto di mettersi all'opera.

"Forza ragazzi, preparatevi. Sarà una lunga giornata"

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