33. La slealtà

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Grace's POV

Dopo che mia madre le fa quell'assurda proposta un ragazzo in uniforme arriva e porta via Luz dalla stanza lasciandomi sola con mia madre, Travis e Ben.

La cosa che mi lascia perplessa è stata la reazione della mia amica, se n'è stata lì immobile e non ha neanche provato a scappare.

"Cosa vuoi fare adesso?" chiedo cauta e allo stesso tempo terrorizzata.

"Ti preleverò del sangue e ti farò dei test per vedere come reagisce il tuo organismo a certi farmaci"

Mia madre prende delle siringhe e dei becker, poi esce per qualche secondo e ritorna dentro con dei liquidi colorati.

Mi giro verso i miei amici che hanno gli occhi grandi quando palle da bowling e li spalancano ancora di più quando l'ago mi perfora la pelle.

"Puoi liberarli? O almeno lascia che parlino"

Mia madre annuisce e toglie loro i bavagli e Travis inizia subito a urlare chiedendo di liberarlo.

"Travis, stai buono"

Mi fulmina con lo sguardo ma si calma, quello che però mi preoccupa di più è Ben che da quando Luz è stata portata via non ha emesso fiato.

"Cosa vuoi migliorare negli infetti? A me sembra siano una piaga per la specie umana e l'unica cosa da fare sia eliminarli tutti" affermo risoluta.

"Li renderò più intelligenti, saranno dei veri e propri soldati e devo trovare un modo per controllarli. In tutto questo tu sei la chiave mia piccola Grace e anche Luz avrà uno scopo fondamentale. Spero fortemente che accetti la mia proposta, quella ragazza è quello che volevo ottenere con te: forte, addestrata, oserei dire perfetta. Sono certa che accetterà, è troppo intelligente per non farlo."

Faccio una smorfia, perché non conoscendola neanche la ammira più di quanto abbia mai fatto con me?

"Non accetterà mai!" ringhia Ben a denti stretti.

"Perché ne sei così certo?" mia madre ribatte allusiva e si inchina davanti a lui che prova ad afferrarla, anche se invano.

Se Ben conoscesse Luz quanto la conosco io allora saprebbe che è sempre stata affettuosa, dolce e premurosa ma il suo più grande difetto è la slealtà. Non è mai stata fedele a niente e nessuno dopo la morte di suo nonno, ha iniziato a mentire a tutti, anche per le cose più stupide.

Era dipendente dalle bugie e non riusciva a smettere, è migliorata solo nell'ultimo anno ma anche adesso non sono pienamente certa che rifiuterà la proposta di mia mamma.

"Benjiamin non la conosci davvero, fidati di me: Luz fa solo quello che le porta un vantaggio maggiore" intervengo quando vedo una vena pulsargli sul collo.

"Bene Grace, credo sia ora di proseguire con i test. Mi serve solo un po' di tempo per analizzarti il sangue e poi tornerò qui a rispondere ad altre domande" esce dalla stanza producendo un fastidioso ticchettio con i tacchi.

Si chiude dietro la porta e sento la chiave girare per due volte nella serratura e poi il click di un tesserino, come quello che aveva attaccato al camice. Mi guardo intorno alla ricerca di qualcosa con cui slegarmi ma non c'è niente!

"Dobbiamo prendere i nostri amici e fuggire da questo posto infernale, uno di voi ha un'idea geniale che ci vuole illustrare o devo fare tutto io?"

I ragazzi si scambiano uno sguardo e poi tornano a fissare me, come se avessi tutte le risposte.

"Ok! Ci penso io" sbuffo e cerco di pensare a qualcosa. "Ha un bisturi nella tasca del camice, se riuscite a prenderglielo poi potrete slegarvi e con un po' di fortuna ce ne andremo da qui prima che mi venga un attacco ci panico"

"Come la distraggo?"chiede Ben tirando le corde con tutta la forza che ha.

"Chiedile qualcosa del suo lavoro, è molto importante per lei e inizierà a parlarne a ruota libera" ruoto gli occhi al solo pensiero di quanto mia madre sia ossessionata dal suo lavoro.

Sentiamo la serratura scattare e subito dopo entra mia madre con un blocco di fogli in mano, non so cosa ne debba dare ma ha uno sguardo da pazza negli occhi.

"Sono quasi riuscita a creare un vaccino, qualche altro giorno e potrò anche capire cos'è andato storto"

"Posso farle una domanda?" Ben tira un po' le corde per avvicinarsi di più a lei.

"Certo"

"Chi le ha chiesto di creare gli infetti? Me lo sono sempre chiesto"

Mia madre si china davanti a lui e sorride compiaciuta, quanto è prevedibile?

"È stato il governo, io e altri scienziati siamo stati incaricati di creare una formula capace di rendere quasi immortale l'uomo è così per anni ci hanno mandati in qui e dopo anni di lavoro abbiamo creato i resuscitati" racconta estasiata.

Ben si sporge ancora di più e con un piede da cadere il bisturi e spinge via mia madre con un calcio.

"Ma è scappata da un manicomio? Quello che dice è tremendo, riesce a capire quante persone ha ucciso con la sua ricerca della perfezione?" sbotta tutto d'un fiato.

Mia madre si rialza con la faccia tutta rossa per la rabbia, stringe le mani a pugno e poi esce dalla stanza senza dire niente.

"Benjiamin! Slegati e poi aiutami" grido in preda alla paura che qualcuno possa tornare e usarmi come puntaspilli.

Lo vedo armeggiare con il bisturi e sento le corde che cedono piano piano, fino a quando non si spezzano del tutto e lui si libera anche dalle corde che gli legano i piedi.

Corre verso di me e mi slega braccio, poi torna da Travis e libera anche lui.

Tolgo i lacci anche dall'altra mano e dalle gambe e poi mi alzo alla ricerca di un arma o di qualcosa con cui poter uscire da qui.

Travis mi raggiunge e rimane in silenzio come al solito. Mi ricordo che quando ci siamo conosciuti lo odiavo perché era così riservato che pensavo mi odiasse.

Sorrido al ricordo dei bei vecchi tempi e strappo il bisturi dalle mani di Ben.

"Quello è mio!" si lamenta.

"Ascolta, il piano era il mio e quindi lo è anche l'unica arma che abbiamo. Chiaro?"

"Certo capo" sorride e corre verso la porta per cercare di aprirla ma sfortunatamente non abbiamo né la chiave né il cartello elettronico.

"Se entra qualcuno io lo blocco con il bisturi e voi prendete il cartellino e la chiave poi lo leghiamo e usciamo da qui"

Mi metto in posizione davanti alla porta e i ragazzi si mettono dietro di me e tutti e tre siamo pronti ad evade da questo posto infernale.

Anche se non sappiamo quante persone o stanze ci siano qui dentro siamo pronti a rischiare tutto per trovare i nostri amici, lo leggo negli occhi di Ben e anche i quelli di Travis. Non possiamo abbandonare l'unica famiglia che ci rimane. Sì, parlo anche di Richard.

Quando scatta la serratura sento una scarica di adrenalina attraversarmi le ossa e arte info più forte il bisturi tra le dita.

Mia madre entra e si paralizza quando le punto la lama alla gola, i ragazzi la prendono per le braccia e la bloccano.

"Dove hai messo le chiavi?" chiedo con impassibilità. Cerco di non farle notare quanto mi spaventi il suo sguardo e quanto i ricordi degli esperimenti che mi faceva da piccola siano ancora vividi nei miei incubi peggiori.

"Non riuscirete a scappare" risponde tranquilla.

Non faccio in tempo a risponderle che cinque soldati con i fucili spinati verso di noi entrano nella stanza.

"Gettate l'arma e non vi succederà niente!" ordina uno, mentre gli altri quattro stanno immobili.

Con uno scatto, quello che ha parlato mi disarma e gli altri soldati bloccano Ben e Travis.

"Legateli e portatelo via" la drs. Sunders indica Ben e cerca inutilmente di liberarsi dalla presa dei militari. Lo portano via e lo sentiamo urlare fino a quando non si chiude la porta e l'unico suono che risuona nella stanza è quello dei tacchi di mia madre.

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