10. Un orribile incubo

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Luz's POV

Nel frattempo che gli altri sono occupati a svolgere le loro mansioni io e Grace ne approfittiamo per parlare un po' da sole e per preparare l'essenziale per l'addestramento.

Per prima cosa abbiamo preso delle stecche di legno per bloccare le entrate e successivamente abbiamo messo i materassi per schermare la luce, così facendo anche se gli infetti riuscissero ad avvicinarsi alle porte non riuscirebbero né a vederci né ad entrare.

"Ma quindi come vi siete conosciuti tu e Travis?" chiedo mentre prendo alcune corde.

"Siamo stati amici e compagni di classe finché non siamo andati in licei diversi"

"Ma avete litigato? Sta mattina non vi siete scambiati una parola e se l'avete fatto erano comunque risposte brusche"

"Sì, dice che non ho emozioni e che sono fredda"

"Perché?" smetto di fare quello che sto facendo e mi concentro sulla mia mica.

"Non ho voluto rispondere ad alcune domande e poi abbiamo litigato, non proprio, non sono volati insulti o urla. Ha semplicemente fatto una sfuriata e poi si è allontanato, niente di più."

"Scommetto che questo è successo mentre tutti gli altri dormivano, dico bene?" dico con sguardo accusatorio. Lei si limita ad annuire senza smettere di posizionare i pupazzi a un metro di distanza l'uno dall'altro.

"E tra te e Ben come va? Come vi ho visti questa mattina mi è sembrato ci fosse una bella intesa tra di voi" ribatte.

"l'unica cosa che c'è fra di noi è una massiccia dose di risposte sarcastiche e battutine inutili"

"Luz Alvarez, ti conosco troppo bene per credere a quello che dici. Probabilmente tu credi davvero a quello che hai detto ma fidati di me, ti do tre settimane di tempo per capire che ho ragione"

Sbuffo e la ignoro, non mi va di continuare questa conversazione. Per fortuna Jessica e Aiden entrano nella stanza, vengono verso di noi e si fermano a un metro di distanza.

"Il vostro primo compito è aiutare Rachel a spostare le provviste al secondo piano, nella stanza più vicina alla scala anti-incendio. Dopodiché prendete tutte le lattine vuote che trovate e attaccatele ad un filo, poi appendetele agli alberi intorno alla scuola. Così se degli infetti si avvicineranno troppo li sentiremo prima che loro sentano noi."

I due annuiscono e ci lasciano nuovamente sole senza porgerci ulteriori domande.

Ad un certo punto le luci si accendono e io sobbalzo per lo spavento.

"Ben ce l'ha fatta! Spero funzioni anche la macchina del caffè, ne ho un bisogno disperato"

Esco dalla stanza mentre Grace scuote la testa.

Vado a sbattere proprio contro Ben e gli sorrido.

"Alla fine ce l'ha fatta, forse ti ho sottovalutato"

"Questo significa che nessun proiettile avrà il mio nome scritto sopra?" dice ricordandomi quello che gli ho detto la notte prima.

"Non ti allargare troppo, ho detto che ti ho sottovalutato e non che ti sopporto"

Sorride per la sua piccola vittoria e va in palestra, poco dopo arrivano anche tutti gli altri e io, Grace e Allison iniziamo la lezione.

Ci dividiamo in tre gruppi, uno guidato da me, uno da Grace e uno da Allison. In base alle capacità fisiche dei ragazzi abbiamo assegnato loro delle armi.

I primi ad utilizzare le pistole a salve sono Matthew e Ben che sono stati assegnati a me.

"Mirate alla testa, lì dove ora c'è l'orso di peluche più carino che avete mai visto un giorno ci sarà una di quelle cose e vorrà uccidervi" dico camminando avanti e indietro davanti a loro. "Per avere una buona mira non bisogna solo premere il grilletto. Dovete sentirvi connessi alla vostra pistola, da oggi in poi sarà la vostra migliore amica, se la perderete morirete, se la terrete con voi vi salverà la vita"

Li faccio sparare, prima Matt e poi Ben. Quest'ultimo impara velocemente e c'entra la testa dell'orso già dopo il quinto tentativo. Matthew ci mette un po' di più ma anche lui fa uno sbalzo di qualità e arriva a centrare l'orsacchiotto anche due volte di fila.

Grace procede il suo allenamento con Aiden, Jessica e Rachel. Quest'ultima fatica a tenere il passo degli insegnamenti di Grace ma non si arrende e insiste con il voler sparare anche lei.

"Ben, alza di più il braccio e lascia il polso più libero" mi avvicino a lui e gli muovo il polso.

Un brivido mi attraversa il corpo ma lo dimentico subito.

"Così?" spara contro l'orso e lo c'entra in una zampa.

"Sì, prendi bene la mira. Non tenere il dito sul grilletto finché non sei sicuro di voler sparare o rischierai di ucciderci tutti"

"Tranquilla Luz, nessuno vuole ucciderti. Sei tu che ci ucciderai tutti mentre dormiamo pacificamente" lui lo dice per scherzo ma sento una strana tristezza montarmi dentro.

Se fosse vero e nessuno volesse uccidermi allora non avrei bisogno di rimanere chiusa in una scuola e faticare a dormire a causa degli incubi.

Non è vero che ho sognato di bere un milkshake con il più figo della scuola, o meglio non è successo solo quello.

Ci stavamo per baciare e lui si è trasformato in una di quelle cose, in un infetto e ha ucciso i miei genitori e poi ha preso Mary e subito dopo di lei Grace e Rachel e Allison e la lista continua.

Quando Grace mi ha svegliata sono stata infinitamente grata a Dio o a qualunque altro essere superiore che tutto ciò fosse solo un sogno ma la realtà è che non lo era.

Forse Mary e Grace non sono morte ma questo non significa che gli infetti non possano ucciderle in futuro.

"Basta così per oggi" dice Grace battendo le mani per attirare l'attenzione.

"Andate a farvi una doccia, tutti quanti e poi ceneremo" continuo ancora assorta nei miei pensieri.

"Ragazzi, venite un attimo?" Grace chiama Matthew, Travis e Richard vicino a lei e aspetta che gli altri escano dalla stanza per parlargli. "Avete chiuso tutte le entrate del piano terra?"

"Non definitivamente ma per stanotte dovrebbero reggere" dice Travis senza guardarla negli occhi. Lei annuisce ed esce dalla stanza senza aggiungere altro con me al suo seguito.

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