13.Un meritato riposo

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Luz's POV

Mi sveglio a causa di un tremendo mal di testa e sento una mano che mi accarezza la fronte.

"Ehi, ti sei svegliata finalmente" Ben mi sorride e piccoli raggi di luce gli illuminano il volto.

"Che è successo? E poi levati, mi stai soffocando." Chiedo confusa.

"Eri così ubriaca che ti sei addormentata durante il turno di guardia, ho preferito non svegliarti"

Continua ad accarezzarmi i capelli ed è così rilassante che non mi sposto (suppongo di essere l'incoerenza fatta a persona). Tanto non mi sarei spostata comunque, è come se un grosso martello mi percuotesse le tempie senza sosta.

"Che ore sono?" Chiedo con la voce ancora impastata dal sonno.

"Non lo so, forse le nove?"

"Gli altri sono già svegli?" mi metto seduta e mi sostengo la fronte con una mano.

"Sì e stanno già lavorando"

"Oh cazzo" salto in piedi. "Grace sarà furiosa con te perché non li stai aiutando"

"In realtà è lei che mi ha detto di restare con te"

Ah. Quella ragazza è davvero strana, ogni giorno si inventa qualcosa di nuovo. Soprattutto quando non parla, significa che sta osservando e traendo conclusioni che solo lei può sapere.

"Sei molto stanco?" Chiedo così dolcemente che mi sorprendo di me stessa.

Forza Luz, torna in te.

"Un po', sono stato sveglio tutta la notte per lasciarti dormire" mi sorride e poi sbadiglia.

Mi siedo affianco a lui e mi batto le mani sulle cosce. Lui mi guarda non capendo cosa voglio dire.

"Coricati, resto io a fare la guardia. E poi non ho voglia di aiutare Grace, può cavarsela da sola"

Mi sorride e poggia la testa sulle mie cosce e mi rende la pistola che gli ho prestato ieri, la prendo e guardo oltre il cancello.

"Sei gentile quando vuoi"

"Non farci l'abitudine, sto ancora smaltendo la sbornia."

Ride poi chiude gli occhi.

Mi perdo così nella contemplazione di ciò che ho davanti.

La scuola era già recintata in parte, l'entrata è bloccata da un cancello che ci è bastato chiudere e il retro è un insieme di muri e cancelli, anche quelli ci è bastato chiuderli.

La parte difficile di costruire la recinzione è stato sul lato ovest dell'edificio dove la scuola si unisce ad un prato. Lì non c'era niente, né una rete né un cancello, perciò abbiamo preso alcuni rami che la grossa quercia ci ha fornito e dopo averli piantati nel terreno abbiamo legato il tutto con reti in ferro e i chiodi ci hanno aiutato molto. Non sapevamo però se avrebbe retto e per sicurezza abbiamo rotto il vetro di un auto che era parcheggiata vicino alla scuola e l'abbiamo posizionata lì difronte.

In questo modo abbiamo ottenuto un perimetro completamente recintato e un posto di guardia molto efficace da cui possiamo vedere se arrivano zombie dal parco o dai dintorni. Ovviamente questo non basta per essere al sicuro perciò abbiamo sbarrato le finestre del piano terra che danno sul recinto improvvisato e non ancora terminato.
Le altre, sul lato est, sono state lasciate libere in modo tale da poter controllare anche quel lato quella scuola che altrimenti rimaneva scoperto.

Dopo un po' Ben si addormenta e io mi prendo il tempo per guardarlo dormire. Le ciglia proiettano piccole ombre scure sotto gli occhi e alcune ciocche castane gli ricadono sulla fronte. Inconsciamente mi ritrovo a scostarle con delicatezza, stando attenta a non svegliarlo. Mi rendo conto solo adesso che se non fossimo in questa situazione ci avrei già provato con Aiden o con Matthew e sì, anche con Ben e invece mi ritrovo qui a guardarlo dormire.

Probabilmente non è cambiato solo il mondo ma anche tutti noi.

"Non hai voglia di andare a caccia di infetti? Di solito hai sempre questo istinto suicida che ti spinge a fare cavolate" Grace si avvicina e si siede affianco a me stando attenta a non svegliare Ben.

"No, non volevo lasciare la postazione e poi ho dormito tutta la notte e lui è rimasto sveglio, penso abbia bisogno di un po' di riposo" continuo metodica a passare in rassegna ogni suo più piccolo dettaglio.

"Hai fatto bene, ci servirà anche il suo aiuto per andare in ospedale"

La guardo stupita, aveva detto che era un'operazione che potevamo fare solo io e lei.

"Che fine ha fatto il piano dove dovevamo andare solo io e te?"

"Rimane, Matthew e Ben andranno in farmacia. Rispetto all'ospedale ci sono sicuramente meno pericoli"

Annuisco e poso lo sguardo su un infetto che ci guarda da dietro il cancello. Sfilo un coltello dalla cintura e lo passo a Grace.

"Te ne occupi tu?" indico con lo sguardo il punto in cui lo zombie graffia inutilmente le sbarre in ferro che separano noi dal mondo esterno e lui dal suo prossimo pasto.

Annuisce e con un colpo secco conficca la lama nel cranio dell'essere, lo estrae velocemente e quello si accascia in terra.

Non era necessario ucciderlo, non rappresentava una minaccia ma è qualcosa di più personale. Quello zombie potrà non aver causato la morte di qualcuno ma è il simbolo di quello che siamo costretti a fare pur di sopravvivere. E poi uno in meno non può che essere un bene.

"Hai intenzione di preparare le tue cose per dopo?" Grace resta in piedi e mi scruta con i suoi occhi verde chiaro.

"Non ho molto da portare, i coltelli li attaccherò alla cintura, mi serve solo uno zaino in cui mettere i medicinali e tutte le altre cose che vuoi prendere"

"Ok, sveglialo per pranzo. Non voglio che muoia di fame solo perché ti piace guardarlo dormire" mi lancia un'occhiata da 'sappiamo tutti che vuoi continuare a fissarlo come una pazza psicopatica ma non puoi farlo' e poi si allontana.

Alzo gli occhi al cielo e lei torna dagli altri o forse va a preparare anche lei le cose da portare per questa nostra gita all'ospedale, forse va ad affilare la punta delle frecce o forse torna in biblioteca a leggere. Fatto sta che quando gira l'angolo e sparisce dalla mia vista io torno a concentrarmi sul ragazzo che dorme su di me, il cui respiro caldo mi solletica le cosce anche attraverso il tessuto dei jeans.

Alla fine non sono riuscita a svegliarlo e verso le due, quando Grace è venuta verso di noi insieme al suo arco e a Matthew con due mazze da baseball in mano ci ha pensato lei. Ci ha dato della carne in scatola e dell'acqua e dopo pochi minuti quando eravamo ormai svegli e pronti a partire siamo saliti in macchina e Grace ha messo in moto.

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