xxxvii. madame

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Ad un certo punto, la mia donna, poggiò le mani sui miei fianchi e la vidi avvicinarsi a me sempre di più. Mi guardava negli occhi e io non riuscii bene a capire cosa mi stesse dicendo ma dal labiale mi sembrava un «Sei più bella del solito.» pronunciato piano.
D'improvviso le mie labbra si avvicinarono alle sue e ci lasciammo un dolce bacio che mi diede una sensazione di agio.
Questa volta mi aveva colta di sorpresa.

[ pov's Alexis ]

«Mi concede questo ballo, Madame?» disse inclinando lo sguardo verso il mio viso Froy, mi porse la sua mano e si alzò dal piccolo tavolino dove poco prima ci eravamo accomodati.
«Solo uno, mi dia l'opportunità di mostrarle che fantastico accompagnatore io sia» aggiunse subito dopo.
«Solo uno, intesi, Monsieur?»
«Intesi, Madame» ripeté fermo.
Afferrai la sua mano calda e mi alzai dal divanetto allestito in palestra.
Mi accompagnò in mezzo alla pista tenendo la sua mano a contatto con la mia, ero piuttosto nervosa ma sapevo che lo era anche lui.

Nonostante cerchi di fare l'accompagnatore perfetto, nonostante il suo sorriso a tratti sforzato per l'ansia e nonostante il suo continuo girarsi verso di me per non so quale strano motivo, era carino

«Sai una cosa, Alexis Marie Looke?»
«Cosa?» domandai io sorridendo.
«Non ti ho detto che..»
«Che?» continuai io.
«Che stasera, sei davvero molto bella, sei splendida. Beh, sai, non me l'hai lasciato dire in camera tua, quindi te l'ho detto ora.» disse impacciato e abbozzando un sorrisetto.
«Grazie, anche tu sei.. Si, bellissimo.» risposi arrossendo.
«Mh, ora mi dica, Monsieur, come sa lei il mio secondo nome?» aggiunsi
«Informazioni provate. Ora balliamo»

Partì una canzone bellissima, molto lenta e dolce, approfittammo per ballare sulle sue note. Ero abbastanza impacciata con queste cose, wow, dove dovevo posizionare le mani? Come mi dovevo muovere?
Dovevo innanzitutto calmarmi.

Poggiai la mia mano destra sulla sua spalla sinistra e l'altro braccio lo girai attorno al suo collo. Lui poggiò una mano sul mio fianco e con l'altra mi prese la schiena; i nostri corpi erano di nuovo cosi vicini che riuscivo a sentire i battiti intrecciarsi.
«Sii sciolta» mi sussurrò lentamente.
«Ci provo, ma Nathan ci sta guarando da quando ci siamo avvicinati per ballare.»
«Se ti baciassi peggiorerei la situazione?»
«È tipo la sesta che mi fai questa domanda» dissi ridacchiando e tremando leggermente per gli sguardi lancianti da lui.

«Senti Alexis, tu stai tremando, sono solo le 11:45 e abbiamo ancora tutta la serata davanti. Non posso lasciare che lui te la rovini, o gli parli o lo ignori perché se gli parlo io sono sicuro al cento-uno per cento che glielo spacco quel naso storto che si ritrova!»

[ ... ]

Guardai l'orologio e notai che si erano fatte le due passate, avevo concesso a Froy, non solo un ballo, ma tutta la serata.
Avevamo bevuto un po', non eravamo ubriachi, solo un po' brilli. Credevo.
«Ehi senti.. Ricordi quando ti dissi, prima, che ti avrei portata a vedere me stelle?»
«No, Gutierrez, te lo sarai immaginato»
«Beh, ti va di andarci?»
«Ora?»
«Si, ora, io e te»
«Andiamo»

Lasciai che la sua mano fresca venne a contatto con la mia, camminammo mano nella mano per qualche metro, quando uscimmo un'ondata di gelo ci avvolse e posò la sua giacca sulle mie spalle.
«Cosi avrai freddo tu..» feci, «Però tu no» rispose dolcemente e sorrisi.
Raggiungemmo il nostro piccolo posto, ci sedemmo e ancora le mie dita erano intrecciate alle sue. «Mi sono divertita questa sera»
«Anche io.» rispose guardandomi.

Forse, questo ragazzo, mi piaceva davvero.

[ ... ]

«Senti Ale.. Devo dirti una cosa, importante» disse e poi abbassò il tono della voce.
«Dimmi tutto»
«Ricordi quando mi raccontasti di quella notte in cui persi la verginità? Si beh, so che non hai la minima voglia di parlarne e non ti costringerò a farlo se non ti va; voglio solo che tu mi ascolti. Attentamente»
«Mi spaventi.. Si, ti ascolto comunque»

Passarono secondi di silenzio interminabili, poi riprese la parola.

«Bene, tu dissi, molto tempo prima, anche che eri convinta al cento per cento di conoscermi già o almeno di avermi già visto da qualche parte. All'inizio dicevo cose tipo "è pazza, totalmente fuori di testa"; poi mi convinsi anche io. Più passavo tempo con te, più mi ne ero certo, e ne ebbi la prova non troppi giorni fa

𝐓𝐄𝐀𝐑𝐒 𝐀𝐍𝐃 𝐇𝐎𝐍𝐄𝐘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora