xxxxxi. cameron

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«Ti sbagli, perché tu non capisci che ogni volta che litighiamo, che urliamo, che ci baciamo, io ti voglio sempre di più. Sono sicura che saresti un buon padre, non ci nasci genitore ma lo diventi, e lo diventi con una persona accanto. Senti, se credi di non essere all'altezza, se credi ch possa succedere un casino, se credi fermamente di non volere un bambino allora mettiamo fine a tutto

«Lo sappiamo entrambi che non riusciremo a starci lontano, Alexis Marie Looke
«È qui che sbagli di nuovo, perché questa volta proverò a starti lontana con tutta me stessa, proverò a reprimere gli impulsi e il mio battito accelerato quando ti vedo. Ci proverò a lasciarti andare perché non ho voglia di stare ancora male, non sei tu che mi fa stare male, è questa situazione. Proverò con tutta me stessa a fare in modo di starti lontana..»

«Non lo faccio apposta a fare cosi.
«Lo so benissimo questo, quello che non so è perché continuiamo a cercarci e riprovarci senza superare un dannato muro. È un circolo vizioso Froy.»
«Vogliamo davvero lasciarci tutto alle spalle? Tutto quello che abbiamo condiviso.. Insomma, tutto.»
«Fai come vuoi» si arrese lei, voltandosi e uscendo nuovamente dalla stanza. Insomma, sapevo benissimo che non era così.

Lasciai passare cinque minuti, cosi da farla allontanare il più possibile, uscii dalla sua stanza e cosi in cortile, scavalcai il cancello di Beacon Hills e me ne andai verso il bosco.
Arrivai al nostro posto, non c'era, pensavo di trovarla proprio lì, invece, lei non c'era e io speravo per niente.
Presi a pugni qualcosa, qualsiasi cosa mi capitasse davanti e soprattutto qualsiasi cosa mi potesse provocare un poco di dolore.

Mi levai la giacca e mi misi a terra con il sangue che scorreva lentamente dalle mani. Ero un cretino, come potevo pensare anche solo per un secondo di stare passando quello che passava lei? Si, insomma, lei era la donna, lei era consapevole di essere rimasta incinta due volte, io no. Lei aveva dovuto abortire nostro figlio, io no. Lei aveva dovuto capire che rimaneva gravida solo con me, io no.

«Aaron, ho fatto un casino.» dissi al telefono.
«Porca puttana Froy ti avevo detto di mantenere il controllo»
«Dio, lo so. Sai come sono fatto, sai che non gestisco la rabbia
«A, ho paura» aggiunsi.
«Paura?»
«È finito tutto. Stavolta per davvero.»
«Merda. Dov'è mia sorella?»
«Non lo so.
«Tu dove sei?»
«Ti mando la posizione
«Arrivo scemo.»

[ pov's Alexis; 00:58 ]

«Come stai?» chiese quasi urlando Grace.
«Sto bene!» dissi ridacchiando e ondeggiando leggermente, alzando la bottiglia di birra che tenevo tra le mani.
«Andiamo a casa..» fece lei.
«Nah, non ci voglio tornare in quella gabbia di matti, e tutti che si baciano, e quel coglione che amo, e i voti, i professori bastardi, lo stronzo che mi ha chiesto di uscire. Nah, io sto qua e quasi quasi quello lo chiamo e usciamo stasera..» feci alludendo ad un ragazzo.
«Alexis sei ubriaca»
«Wow! Perspicace! Sei venuta in centro Londra per dirmelo» sputai.

Grace se ne andò urlando qualcosa che non ascoltai perché ero troppo impegnata a cercare il contatto di un ragazzo del college, Cameron mi sembra si chiamasse..

Cameron Dallas

ei tu, sei ancora in tempo per offrirmi
quel cocktail se ti va

ehy, dove sei?

uhm, al pub più vicino al
college.. ci stai?

sto arrivando.

ti aspetto

[ ... ]

«Ei bellezza!»
«Palestrato» dissi io salutandolo militarmente, con due dita sulla fronte.
«Che ci fai qui sola?» domandò guardandomi.
«T'aspettavo» mentii ridacchiando, non persi tempo e baciai le sue labbra rosee e carnose.

Il bacio era a stampo, veloce e indolore, mi sentii subito tremendamente in colpa per quello che sto facendo; «Scusa» mormorai.

Ci fissammo per non so quanti minuti. Il suo sguardo si posò insistentemente sulle mie labbra che morsi per reprimere la voglia che ho di baciarlo di nuovo.
O più semplicemente immaginavo dentro di me che fosse Lui.
I rumori attorno a noi mi sembravano quasi assenti, la musica alta e le parole della gente quasi sparirono.

Successe tutto in un attimo, la sua mano premeva contro la mia nuca, mentre le sue labbra erano sulle mie. Poggiai le mani sul suo petto, volevo spingerlo via, ma non riuscii, una parte di me pensava.. "E se dovessimo fare sesso, bho? Che succederebbe?"
La sua lingua premette contro le mie labbra che si schiusero, la sua lingua si faceva strada nella mia bocca.

Non successe.

𝐓𝐄𝐀𝐑𝐒 𝐀𝐍𝐃 𝐇𝐎𝐍𝐄𝐘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora