xxxx. gioiello

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Non mi reggevo più in piedi, ero immobilizzata mentre mi baciava tutto il corpo; mi spingeva con violenza sul letto e rimasi pietrificata al suo tocco oppressivo sulle parti più intime di me. Non potevo nemmeno pensare che una persona potesse arrivare a tanto.

«Smettila! Basta!» gridai invano, era tutto inutile, oggi lacrima versata, ogni parola urlata, ogni sensazione di dolore provata.
Le mie grida, pregiere, richieste, erano inascoltate; continuava a farmi del male come se fossi un giocattolo. Il suo giocattolo.
Avevo le mani legate, le sue labbra in punti sensibili del mio corpo, lui disteso sopra di me, la testa che girava e mi scoppiava.
Mi costrinse ad alzarmi, poteva fare quello che vuole su di me, nessuno poteva aiutarmi.

Io ero la mia unica salvezza.
Le grida, i 'basta, fermati! smettila!' erano tutte parole senza valore per lui, parole che mi avevamo fatto solo sprecare il fiato, parole con una grande importanza ma che non p venivano rispettate, che venivano ignorate.
Ero nuovamente contro il muro, con lui addosso che indossava solo un paio di boxer neri che si è era rimesso solo dopo essersi alzato.
«Ti ho detto di smetterla!» dissi, ormai in lacrime, dentro di me soffocavo un grido, un urlo, che volevo liberare ma non riuscivo.
Io, ormai, ero piena di macchie rosse che si sarebbero trasformate in bruttissimi lividi dolorosi, che non avrebbero fatto altro che ricordarmi questa esperienza.

Sentivo il mio corpo ribellarsi a tutta questa forza, sentivo il mio corpo cercare in tutti i modi di respingere il suo.

Proprio quando era, per l'ennesima volta, sopra il mio corpo incosciente volli reagire.
Alzai il ginocchio con tutta la forza che mi era rimasta e colpii il suo membro.
Si piegò leggermente per il dolore, si accasciò quando riuscii a colpirlo più forte con il collo del piede. Chiusi la mia mano in un pugno e con tutta la forza che riuscii a chiamare dal mio corpo sfinito, sferrai sul suo naso un pugno.
Cadde a terra accanto al letto per la botta, iniziò a scorrergli il sangue dal naso, cosi corsi a prendere la chiave della stanza che stava sulla sua scrivania. Con il fiato spezzato, gli occhi rossi e gonfi, le mani tremanti e le gambe che non si reggevano quasi più in piedi; aprii la porta, presi la giacca e il vestito che erano in terra accanto a me e iniziai a correre più velocemente possibile.

Arrivai in camera, di fretta e furia la chiudo a chiave, facendola cadere due, tre volte, prima di riuscire nel mio intento.
Poggiai la schiena contro la porta e mi lasciai andare accasciandomi al suolo e piangendo a dirotto, misi la testa tra le ginocchia, in quel momento capii Maddie.

Capii tutte quelle donne che vengono abusate ogni giorno, che alla sera prima di cercare di dormire si spogliano e vedono tutte le impronte sul loro corpo, i lividi sui fianchi, sulla schiena, poi si mettono a letto, coperte fino alle labbra per paura che quel qualcuno possa tornare.
E cercano di sprofondare in un sonno profondo cercando di dimenticarsi qualsiasi cosa, più forti di quanto sembrino.
Ma ogni volta che chiudono gli occhi vedono il suo volto.
Queste donne che su vergognano del loro corpo, che pensano sia stata colpa loro, del loro fisico, che si guardano e pensano che hanno fatto di male.

Tutte queste fortissime donne che qualcosa da dire ce l'hanno, ma nessuno le ascolta.
Quante donne ogni giorno soffrono a causa delle mani di uomini come lui, quande donne cambiano carrozza del treno, posto in pullman, direzione stradale, a causa di un uomo, un uomo che continuava a fissarle; quante donne ogni giorno vengono toccate, fotogravate, filmate, fissate o aggredite contro la loro volontà.
Noi abbiamo il diritto di fare quello che vogliamo, proprio come un uomo. Abbiamo il diritto di divertirci, di bere, di parlare, di andare dove e con chi vogliamo, di vestirci come ci pare e piace.
Noi abbiamo il diritto di vivere la nostra vita, di avere rapporti sessuali se lo vogliamo esattamente come un uomo.
Ma noi abbiamo anche il diritto di dire di no. Di rifiutarci. Di essere ascoltate.

Noi, noi siamo il gioiello più prezioso.

𝐓𝐄𝐀𝐑𝐒 𝐀𝐍𝐃 𝐇𝐎𝐍𝐄𝐘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora