xxxxxv. undici giorni

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«Parliamoci chiaro, Bro, oggi le ragazze non sono ammesse, soprattutto lei.
Quando torneremo in College forse potremo parlare di quello.» ribadì Cody.
«Facile dirlo per te, non ti interessano le ragazze. Vero Dylan?» e loro risero, anche se, un po' in imbarazzo.
«Bene, allora fingi che l'abbia detto io.» fece Aaron, difendendo la causa di Cody, e Tyler riprese a guidare.
«Posso sapere dove stiamo andando?»
«Tira ad indovinare.» si limitò a rispondere Dylan, con un sorrisetto sulle labbra. «La prima cosa che mi verrebbe in mente è uno strip club ma tu e Cody non siete lontanamente attratti, Aaron è fidanzato e Tyler è.. Tyler come va con quella tipa?»
«Niente ragazze, ricorda. Comunque no, non stiamo andando ad uno strip club, scemo»

[ ... ]

«Eccoci arrivati.» esordì Cody.
«Un campo da calcio?» domandai.
«Un campo da calcio!» esultai subito dopo.

Amavo il calcio, amavo inseguire uno stupido pallone, amavo sentire il ventro tra i capelli quando corro, amavo la gioia nel corpo quando la palla entrava in rete.
Il calcio era un modo per lasciarsi andare per me, mi piaceva seguirlo a casa, esultare sul divano o andare allo stadio, cantare tutti i cori della mia squadra del cuore.

«Okay, allora, voi italiani contro di noi okay?» disse Tyler alludendo a me e A.
«Ehi! Tre cotro due?» sbottò l'ultimo.
«Eh certo! Scusate è il vostro sport praticamente! È una decisione più che equa, siete pronti
«Oh, siamo nati pronti.» dissi con tono di sfida, indietreggiando verso la nostra metà campo e lasciando che il mio migliore amico giungesse in porta.

Dopo due ore smettemmo di giocare, sfiniti ci lanciammo sotto l'ombra di un albero.
«Comunque abbiamo vinto noi.» sottolineai io.
«L'ultimo goal non c'era però» fece Tyler.
«Anche se fosse, noi eravamo in vantaggio di due punti!» ribatté Aaron, battendomi il cinque ridendo.

[ ... ]

«Aaron è il tuo telefono» dissi dopo cinque squilli che il mio migliore amico ignorava.
«Si, ma è Grace e oggi niente ragazze!»
«Credo sia importante» disse Tyler accendendo il telefono e vedendo che anche lui aveva delle sue chiamate.

«Pronto?»
«Si.. È qua, perché?»
«Cosa vuol dire che se ne vuole andare scusa?»
«Si.. Si arrivo subito

«Dobbiamo andare.» disse il fratello di Alexis, terminando la conversazione.
«Dove?» chiesi.
«Al dormitorio»

[ ... ]

«È chiusa in stanza e non vuole uscire..» disse Drey quando arrivammo, continuando a fissare la porta. «Ve l'ha detto?» domandò Cody.
Le ragazze annuirono.
«E..?» continuò lui.
«E ovviamente non ne siamo felici, non approviamo la sua scelta..» rispose Grace.
«Anche noi..» aggiunse Aaron avvicinandosi all'uscio.

«Posso sapere cosa vi ha detto?» domandai io, non capendo niente.
Tutto ciò che sapevo al momento è che Alexis se ne voleva andare dal College e sapevo che una buona parte l'avevamo fatta io e il mio comportamento.

«Senti, Froy, c'è una cosa che non sai e penso che dovremmo dirtela..» annunciò affranto Cody, prima di iniziare a raccontare della fuga d'amore di Alexis e Cameron.

Fantastico, oserei dire.

«Come ti senti?» mi chiese Drey.
«Come dovrei sentirmi?» risposi seccato.

Non avevo nemmeno la forza di arrabbiarmi.

Il fatto era che non sapevo come mi sentivo, cazzo. Volevo urlare, volevo tornare tra le braccia di Alexis, volevo sentirmi bene, volevo anche passarci sopra ma allo stesso tempo volevo picchiare Cameron Dallas, un tempo, era pure uno dei miei migliori amici.

«Alexis, apri questa porta!» sbottò Aaron avvicinandosi all'occhiello.

«Non ho intenzione di uscire da qua per i prossimi dieci giorni, non ho intenzione di vedere nessuno e tantomeno di parlare con qualcuno.» rispose lei.

«Perché dieci giorni?» domandò sottovoce Dylan al suo ragazzo.
«Credo si tratti del test di gravidanza.»

[ undici giorni dopo Alexis è ancora chiusa in stanza, per undici giorni ha scambiato due solamente con Cameron, che aveva messo al corrente con la situazione, pov's Alexis ]

«Aaron.. Ehi, puoi venire un secondo qua?»
«Certo sorellina, sto arrivando

Aprii la porta e appena la vidi di fronte a me, la prima cosa che feci fu abbracciarlo; si, insomma, qualunque cosa sarebbe successa lui sarebbe stato sempre mio fratello e cosa più importante, il mio migliore amico.

«Cosa succede Ale?» chiese preoccupato.
«Beh, innanzitutto scusa. Scusami se mi sono comportata cosi male, se ho avuto questi strani atteggiamenti e se ho preferito parlare con Cameron che con te. Scusa
«Sei perdonata
«Mi è bastato chiedere scusa?»
«Si. Non lo fai mai. Questo è un passo avanti. E comunque concordo sul fatto che tu sia una cretina, sappilo.» fece lui ridendo.

«Perchè hai preferito parlare con Cam che con me?»

𝐓𝐄𝐀𝐑𝐒 𝐀𝐍𝐃 𝐇𝐎𝐍𝐄𝐘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora