xxxxxx. 21 giugno 2029

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[ dieci anni anni dopo, 21 giugno 2029. ]

«Wow» sillabò Grace, quando uscii dalla mia stanza con un enorme abito.
Mi guardava, accanto a lei Drey e Maddie.

Alla prima scese una lacrima e mi precipitai ad abbracciarla.
«Non piangere, ti prego! O io farò lo stesso»
«Vale anche per noi!» esultò con tono tremante Maddie, indicando sua moglie, Drey.

«Sei un incanto. Dico davvero.» fece Grace.
«Vi voglio bene ragazze, grazie di tutto»

«Vado a controllare il bimbo, arrivo subito.» disse  Maddie sentendo i lamenti di loro figlio Harry nella stanza accanto.
«Aspetta, vengo con te, magari ha fame»

Io e Grace ci sedemmo sul letto.

«Il bianco ti dona, sai?» domandò retoricamente lei, asciugandosi l'ultima goccia che le rigava la guancia.
«Anche a te sta molto bene il rosa» feci fissando il vuoto.

«Sei pronta?»
«Secondo te ci passo dalla finestra?» feci io.
«Grace siamo ancora in tempo a scappare da qua, scendere per la scala antincendio e prendere il primo volo per le Hawaii!»
«Dai Alex, stai per sposarti!» disse lei

Era ancora tutto come se fosse al liceo, eravamo ancora cosi scherzose..

«Sono agitata..»

«Lo ero anche io quando ho sposato tuo fratello, sai?» annunciò la mia migliore amica guardando la fede nuziale che portata al dito.
«Non ti sei pentita?»
«Tu ti sei pentita per avere amato Froy ininterrottamente per tutti questi anni?»
Scossi il capo.
«Ecco, nemmeno io l'ho fatto. Non mi pentirò mai di amare nè Aaron, nè Alison, nè Thomas» concluse infine sorridendo e facendo oscillare i gemelli nella carrozzina.

«Tu e Aaron siete sposati da, beh, cinque anni, dopo aver vissuto praticamente insieme per una vita intera. Non si sei stancata?»
«Sai, quando sai di avere la persona giusta accanto a te non ti stanchi. Ogni giorno è una senzazione nuova, ogni giorno è alzarsi con il sorriso e vedere la tazza di caffè sul comodino.»
«È quotidianità» feci io sorridendo.

Mi stavo per sposare con l'uomo della mi vita.

«Ti ci abitui subito. Insomma, anche tu e Froy vi conoscete da tanto, sarà bello, vedrai» disse infine abbracciandomi stretta, senza però rovinarmi l'acconciatura dei capelli.

[ ... ]

«Vado a salutare i bambini» feci io uscendo dalla stanza, mancavano tre ore e undici minuti alla cerimonia.

«Grace, puoi chiamarmi il testimone?»
«Certo!»

«Ehi, sposa» disse mio fratello entrando in stanza. Bello come il sole.

Corsi tra le sue braccia e lui mi tranquillizzò. Insomma, ero pronta per sposarmi? Per rendere ufficiale la nostra famiglia? Ero pronta per questo passo enorme?

«Guardami negli occhi, Alexis
«Dì che oggi ti sposi, dillo»
«Oggi mi sposo, oggi mi sposo!»
«Ecco! Senti come sei entusiasta? Sei pronta per farlo, tu non puoi vederlo ma io posso osservare i tuoi occhi brillare, posso vedere tutto il tuo passato con la persona che ami da più di dieci anni. Tu puoi farlo, puoi percorrere la navata accanto a papà e raggiungere l'altare

«Grazie»
«La mia sorellina e il mio migliore amico si sposano!» urlò entusiasta fuori dalla finestra.
Eravamo giovani.
«Sh! Grace è nella stanza affianco, sveglierai i gemelli stupido!» dissi ridendo.

Bussarono alla porta, era Cody.
«A, ti cerca lo sposo»

«Quanto sei bella, tesoro!» esclamò avvicinandosi a me e quasi commovendosi.
«Eddai Cody! Da quando sei così sentimentalista?!»
«Mah, presumo da quando vivo con quell'idiota di mio marito che amo alla follia!» continuò ridendo lui.
«Arriverà in tempo per la cerimonia?»
«Si, è partito mezz'ora fa da Londra, insieme alla piccola Rachel, arriverà, tranquilla»

«È da un sacco di tempo che non vedo la vostra bimba, come stanno andando le cure?»
«Bene, bene, i medici dicono che sta guarendo in fretta!» disse con una particolare luce negli occhi. Ripensai a quel giorno, era stato un bruttissimo incidente, il loro. Ricordo ancora tutto alla perfezione, Cody che mi chiamò preoccupato perché Rachel aveva avuto un incidente con il bus della scuola materna, girai l'angolo della strada e lo vidi cappottato.

Bussarono nuovamente alla porta, Cody se ne andò ed ecco che entrò la mia salvatrice, mia mamma. Se non ci fosse stata lei non avrei nemmeno saputo dove partire con il trucco.
Era incredibile come si metteva a piangere ogni volta che mi vedeva con questo immenso abito, la abbracciai poiché era l'unica cosa che riuscivo a fare, per non piangere anche io,

Quando ero piccola sognavo di sposarmi, di avere una famiglia tutta mia che mi amasse.
E ora, qua, a ventinove anni, con due splendidi bambini e un magnifico fidanzato sto per compiere il grande passo.

𝐓𝐄𝐀𝐑𝐒 𝐀𝐍𝐃 𝐇𝐎𝐍𝐄𝐘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora