Capitolo 33

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~Alaska~
Artù mi ha accompagnata dal castello fino a casa mentre Merlino è rimasto ad aiutare Gaius. La notte incombe pesante su di noi e la nebbia impedisce una completa visuale. Il vento freddo fischia tra gli alberi rendendo l'atmosfera ancora più inquietante mentre un corvo gracchia insistente sulla cima di un tetto.
"Chiudi a chiave la porta e aspetta che torni Merlino, d'accordo?" Artù parla con tono premuroso, nonostante sia costantemente in allerta ultimamente e con i nervi a fior di pelle. Nessuno lo biasima, ovviamente. In fondo ci sentiamo tutti così.
"Grazie per avermi accompagnata, sire. Dormite bene." Mi inchino con il capo ed entro in casa, chiudendomi prontamente la porta alle spalle.

Impiego del tempo per far addormentare la bambina, passeggiando con lei tra le mie braccia e dondolandola nella culla. Quando finalmente cede al sonno, mi preparo del tè e mi raggomitolo sulla sedia sorseggiandolo ancora fumante. Tuttora scossa dalla vista dell'ultima vittima, mi ritrovo a sobbalzare ad ogni minimo rumore e attendo impazientemente il ritorno di Merlino. Mi dirigo più volte a sbirciare fuori dalla finestra, ma tutto ciò che vedo sono le torce portate dalle guardie che perlustrano la zona.
Improvvisamente un urlo agghiacciante squarcia il silenzio. Mi precipito fuori ma tutto quello che vedo sono le guardie che corrono avanti e indietro freneticamente alla ricerca della persona che ha gridato, senza trovare  niente. Mi guardo attorno ma non c'è nessuno che sembra ferito o in pericolo.
Hazel comincia a strillare e sono costretta a tornare in casa. Appena chiudo la porta e mi giro, i miei occhi incontrano quelli di un uomo pericolosamente vicino. Prima che possa fare qualsiasi cosa mi copre naso e bocca con uno straccio imbevuto di qualche sostanza dall'odore molto forte e mi spinge violentemente contro la porta. Il suo corpo premuto contro il mio mi immobilizza quasi completamente. Nonostante ciò, mi dimeno cercando di liberarmi ma la vista si fa sempre più offuscata e il pianto di Hazel sempre più lontano. Le mani mi tremano e il respiro diventa affannoso fino al punto che tutto intorno a me si spegne.

~Merlino~
Quando finalmente sono libero di tornare a casa è quasi l'alba. La luce rosata dei primi raggi mattutini si fa spazio spuntando all'orizzonte. Camelot è completamente tranquilla; non ci sono segni che indichino la presenza di un'altra vittima e questo mi rassicura. Finalmente varcata la soglia di casa mi ritrovo avvolto dal buio e dal silenzio. Scosto le tende che dividono la camera da letto dall'altra stanza e mi avvicino alla culla di Hazel per scoprire che è vuota. Il mio primo pensiero è che Alaska l'abbia portata nel nostro letto per tenerla vicina ma, voltandomi, noto che il letto è rimasto come l'avevamo lasciato qualche ora prima. L'ansia mi assale e accendo immediatamente una candela cercando qualche traccia di loro. L'unica cosa che trovo è uno straccio impregnato di un forte odore che mi fa girare la testa. Riconosco subito il miscuglio di oppio e belladonna che è usato come sonnifero e anestetico. Un brivido mi attraversa la spina dorsale nell'istante in cui realizzo che Alaska e Hazel sono state rapite.

Non posso andarle a cercarle liberamente perché, se qualcuno mi vedesse gironzolare con il coprifuoco sarei arrestato in quanto sospetto. Ovviamente non ho intenzione di starmene qui, quindi mi infilo il mantello e sgattaiolo fuori, nascondendomi dalle guardie finché non raggiungo il bosco. Quando sono abbastanza lontano da Camelot invoco Kilgharah. Se qualcuno sa qualcosa di loro, quello è lui.
Come sempre arriva in pochissimo tempo e si posa di fronte a me, facendo frusciare nell'aria le sue enormi ali.
"Ti vedo turbato, giovane mago. Qual è il problema?" Domanda con la sua voce possente ma con tono pacato.
"Alaska e Hazel sono sparite. Temo siano state rapite. Ho bisogno del tuo aiuto. Potresti averle viste o sentito qualcosa o..."
"Mi dispiace, non so dove siano. Non ho visto nessuno di sospetto attraversare questi boschi di recente."
Abbasso il capo deluso e spaventato dall'idea di averle perse ma il drago aggiunge: "Però ieri ho avvertito un odore che mi è sconosciuto, non lo avevo mai sentito prima. Era misto a sangue umano."
"Ricordi da dove proveniva?" Domando impaziente.
"Est... veniva da est."
"Grazie, sarà lì che mi dirigerò."
"Stai attento giovane mago. Spero che le troverai sane e salve."

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