Vestito a pranzo

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Mi trovai a casa di zoda, non so come, non so perché; era tutto spento, non ci trovai nessuno eppure entrai nella camera da letto giusto per sentire il suo odore nell'aria ma trovai stranamente la porta chiusa.
La aprii senza indugiare e ci trovai Greta su di lui.
In quel momento sentii che stavo per svenire sia per la situazione sia per il suo sguardo appena arrivata in camera.
Scappai, scappai così veloce che sentivo che il cuore poteva cadermi dallo sterno da un momento all'altro; quando mi voltai trovai Greta dietro di me che aveva modi tutt'altro che gentili, non ce la facevo più e mi stavo facendo prendere dall'ansia, avevo il fiatone e sentivo che non ce la facevo più ma se solo mi fossi fermata non avrei osato pensare a cosa mi avrebbe fatto Greta.
Ci siamo.
Mi aveva quasi presa.
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Mi svegliai di soprassalto col fiatone e viddi Lorenzo davanti a me con una faccia molto preoccupata.
"È un ora che sto cercando di svegliarti cazzo.."
"Che succede?!"
"Dimmelo tu... ti dimenavi e sudavi freddo e sei col fiatone, mi dici che hai sognato di così brutto?! "
"....non ..non me lo ricordo."
"Aleida."
"Non me lo ricordo."
Dico cercando di essere convincente e andando via da quella situazione il prima possibile.
Andai in cucina cercando di preparare il caffè ma mi cadeva tutto dalle mani e finii per fare tanti danni.
"Va a prepararti, meglio fare colazione fuori."
Faccio cenno di sì col capo e vado a prepararmi di corsa.
Era una di quelle giornate stupende con un bel sole e tutto era splendido.
Dopo aver fatto colazione Lorenzo prese il suo zaino in spalla e mi diede in mano una carta di credito color oro; io lo guardai stranita e lui mi disse che quella mattina sarei stata da sola e che quindi mi avrebbe mandato al centro commerciale.
"Ma mi annoieró tutta sola..."
"Scusa ho bisogno di stare un po' da solo, vorrei finire di scrivere una canzone."
Gli risposto un "ok" acido e me ne andai senza baciarlo o salutarlo.
"Aspetta."
"Che c'è."
"Con quella carta puoi comprare tutto quello che vuoi, quando hai finito chiama questo numero, è il mio autista, ti porterá a casa a prepararti, alle 14;00 ti vengo a prendere, andremo in un ristorante"
"Con chi?"
"Con i soliti "
"Non ne ho voglia."
"Tu vieni."
Lo guardai male e mi diressi verso il centro commerciale.
Andai a guardare un sacco di profumi e ne scelsi uno che mi ricordava quello di Zoda.
Mi infilai in un negozio che a me personalmente piaceva un sacco ma purtroppo non ho mai avuto il piacere di poterci comprare qualcosa.. non me lo potevo permettere, comprai una semplice borsa nera che a me personalmente piaceva un sacco, era molto elegante e diplomatica e in più in regalo c'era una pochette altrettanto carina. Tutto stupendo
Comprai anche una collana molto vistosa ma che era in saldo e poi mi recai ai vestiti.
Optai per prendere qualcosa di sportivo mentre per la sera presi una magliettina corta e dei pantaloncini a gonna il tutto bianco con delle piccole frange e delle cerniere.
Passando tra i negozi mi sembrava di vedere un volto conosciuto e ci trovai Greta che faceva shopping, era dentro Kiko così decisi di andarci anche io.
"Ciao tesorooo"
"Oh..ciao greta"
"Che ci fai qui? Non ti trucchi molto"
"Beh mi hai vista solo una sera, non mi conosci" le dissi accennando un occhiolino e allontanandomi.
"Beh ci vediamo sta sera" mi rispose con un sorriso.
Cosa???! Io non ci vado. Che palle questa sta sempre in mezzo.
Per farle un dispetto comprai almeno 3 paia di lucida labbra 2 mascara e qualche fondotinta e illuminante.
In tutto quel giorno spesi 150€ non era tantissimo, spero solo che Lorenzo non si arrabbi per la cifra.
Mi feci portare dall'autista a casa e mi misi nel letto.
"Sto arrivando tu ci sei?"
"Non hai capito niente. Io non ci vengo, tanto c'è Greta non sentirete la mia mancanza."
"Smettila di fare la bambina, vieni e basta."
Non gli risposi più e qualche minuto dopo lo sentii entrare a casa.
"Sbrigati" mi disse serio mentre lui si stava già cambiando.
"Non hai capito niente."
Mi sentii arrivare uno schiaffo che mi fece ammutolire in mezzo secondo.
"Ho detto sbrigati." Continua serio.
Andai in bagno a cambiarmi e poco dopo uscii.
Per tutto il viaggio restai muta finché non arrivammo al ristorante quando ci salutammo con gli altri tranne che con zoda.
Mi faceva male la sua distanza ma ancora di più come mi aveva trattata Lorenzo poco prima.
Restai li come una "statua" tesa come una forchetta pregando che quel pranzo finisca il prima possibile.
Non potevo più vedere quella gatta morta con zoda e Lorenzo che mi ignorava in continuazione.
Inutile dire che mangiai poco e niente e che appena arrivata in auto mi addormentai.
"Muso, appena puoi prendi un'appuntamento col medico.." dice Lorenzo all'autista.
"Che c'è stai male?!" Risponde zoda.
"No... è per Aleida, non ne ho idea del perché appena si siede crolla in un sonno profondo. OVUNQUE"
"Beh in effetti è strano..." dice zoda.
Wow si stavano preoccupando per me?!
Strano.

| Non ti fermare | Zoda e LortexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora