Felice per davvero

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Il giorno dopo mi svegliai sentendo rumori di valigie, provenivano dalla stanza di Lorenzo quindi non andai a vedere, tenni per me la mia curiosità.
Dopo essermi lavata e vestita giocai un po' al computer e poi mi guardai qualche episodio della mia serie preferita.
"Aleida.. io e Lorenzo non ci siamo a pranzo, veditela tu. Usciamo solo per qualche oretta NON USCIRE DI CASA. ricorda che sei in punizione."
"Non sono così stupida da -scappare- okay?"
"Vedremo" dice Zoda per poi andare via con Lore.
Mi soffermai qualche secondo a guardarlo, era triste, aveva gli occhi stanchi come se dovesse andare in guerra.. fare qualcosa che non gli va proprio. Boh, spero non sia come penso.
Mi preparai una pizza e andai a guardare un film sul divano per poi addormentarmi.
Mi squilla il cellulare.
"Pronto?"
"Amoooo. Che stai a fa?"
"Sto qua a guardare un film perché?"
"Mamma mia amo mamma mia, qui c'è una cosa assurda, hanno cambiato il colore alla metro, hanno messo un sacco di cose arcobaleno, fanno pure i tatuaggi"
"Ma per cosa amo? Non capisco"
"Per il gay pride, c'è anche lo zucchero filato!"
"Oddio amo non me le dire ste cose, mi sto perdendo tuttooooo"
"Dai vieniiii vuoi che convinco io Daniele?"
"No amo, sarebbe inutile."
"Vabbè prendo qualcosa di carino anche per te è appena posso te la porto okay? "
"Grazie amo, divertiti, un bacio"
Per cena mi rassegnai al fatto che dovevo mangiare con loro e così fu; peccato che si misero a parlare tra di loro e non mi degnarono nemmeno di uno sguardo.
Finii la mia cena in fretta visto l'andazzo e andai in camera mia.
Lorenzo secondo me stava male, aveva gli occhi rossi, come se in questi giorni non avesse fatto altro che piangere piangere e piangere.
Ma non penso sia per la nostra situazione!

La mattina dopo sentivo ancora una volta rumore di valigie, mi affacciai per il corridoio e viddi zoda e Lore salutarsi calorosamente, come se non si dovessero vedere mai più.
Gli occhi di Lore erano peggio del giorno prima. Assurdo. Non ce la facevo nemmeno a guardarlo ma andai da loro per avere spiegazioni.
Non feci in tempo a chiederle al diretto interessato così chiesi a Zoda.
"Dov'è andato Lorenzo?"
"Beh.. ormai non è più un tuo problema, cerca di togliertelo dalla testa."
"Cosa???? Voglio sapere dove è andato."
"Ale, non riusciva a sopportare più la situazione che si era creata tra di voi non capisci??? È per questo che sta andando a vivere a Roma, vi faceva male ad entrambi"
"Cosa??? Per sempre? A Roma?"
"Si."
Spalancai gli occhi, presi le prime cose al volo, mi vestii e cercai di andare fuori di casa in modo da raggiungerlo ma mi sentii presa da un braccio. Daniele chiuse la porta a chiave.
"No non puoi farmi questo okay? Non l'ho nemmeno salutato."
"Aleida. Basta."
Andai in camera,  non mi ero affatto rassegnata! Aprii la finestra, mi arrampicai ad un albero che si affacciava alla mia finestra che non mi reggeva infatti feci un volo di 3 metri giù per terra e caddi di faccia. Viddi solo sangue, qualunque parte del viso toccassi vedevo solo sangue, probabilmente mi ero rotta il naso. Faceva un male cane.
Corsi, corsi come non avevo mai fatto in vita mia, per esclusione andai all'aereoporto, non ci trovai nessuno così andai a chiedere per l'ultimo volo per Roma ma la signorina continuava a chiedermi se volessi aiuto.
Corsi, corsi per tutto l'aereoporto con la speranza di trovarlo ma così non fu perché questo non è un film.
Persi davvero tanto sangue, talmente tanto che non riuscii più a orientarmi infatti svenni.
Qualcuno chiamó l'ambulanza e mi portarono via. Appena ripresa coscienza mi risvegliai in ambulanza.
"Che ci faccio qui? No no tornate indietro, tornate indietro, io devo andare all'aereoporto, prendere l'aereo per Roma trovare Lorenzo e.."
"Signorina mi sa dire quando è nata?"
"Mi dovete portare in aereoportoooo"
Arrabbiata mi muovevo come una scimmia e i medici  mi diedero un tranquillante.
Mi sentii stanca e mi addormentai subito.

La testa mi faceva malissimo, non riuscivo quasi a muovermi. Entró in quella stanza di ospedale il dottore.
"Signorina, come sta?"
"Devo andare in aereoporto"
"Signorina. Mi ascolti. Deve rispondere a qualche domanda poi la porteremo noi a Roma.. allora.. mi sa spiegare cosa le è successo?"
"Dovevo salutare una persona speciale... sono andata.. sono andata giù per la finestra e ho corso fino all'aereoporto ma non l'ho trovato.. lui non c'era.. non mi ha salutata, è andato via così..! Senza dirmelo, capisce..?!" Scoppio in lacrime e il naso inizia dinuovo a sanguinare.
"Non sì agiti signorina, ha bisogno di riposare."
"Io devo andare in aereoporto..! Non ho tempo per riposare.."
Fuori in sala vedo Daniele che parlava con un infermiera e capii che ero nei casini quando entrò nella mia stanza.
"Lo so, lo so l'ho combinata grossa però dobbiamo andare in aereoporto, ah no in aereoporto no perché tanto è arrivato a Roma.. dobbiamo.. dobbiamo andare a Roma ma tu sai dove abita? Ti ha dato il suo nuovo indirizzo? Ti ha scritto?"
"Calmati Ale."
Dopo quelle parole vedo sbucare in camera Lorenzo e mi prese una stretta allo stomaco.
Mi alzai di scatto per andare ad abbracciarlo e mi buttai tra le sue braccia.
"Sono via da qualche ora e combini questo casino gigantesco?!"
"Lore non te ne andare. Non andare più via."
"No, non me ne vado ma ora come stai?"
"Uno schifo."
Mi prende di peso e mi rimette nel mio lettino dandomi dei nuovi fazzoletti perché i miei erano impregnati di sangue.
"Dobbiamo operarla." Dice di corsa il dottore entrando in camera.
Feci una faccia spaventata, sarei scoppiata a piangere da un momento all'altro.
Lorenzo venne dinuovo verso di me e mi mise al collo la sua collanina con la scritta Lorenzo baciandomi all'angolo della bocca.
"Andrà tutto bene okay?" Mi rassicura.
Faccio cenno di sì con la testa e mi tranquillizzo.

Risvegliata da quella piccola operazione il dottore mi rassicura dicendomi che era andato tutto bene e che appena mi sentivo meglio potevo tornare a casa.

In camera entrarono Daniele e Lorenzo, quest'ultimo si avvicinò a me sempre di più ed io anche accorciai le distanze, lo baciai.
Quel bacio era così atteso.. così interminabile.
"Mamma mia quanto ci è voluto ragaaa" dice Zoda ridendo.
"Non mi lasciare più... ti prego."
"Non ti lascio." Dice lorenzo baciandomi.
Tornammo a casa insieme, e per la prima volta dopo tanto tempo ero felice. Felice per davvero.



The end

| Non ti fermare | Zoda e LortexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora