Capitolo 14

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Torniamo a casa in un taxi.

Surry non mi ha più rivolto la parola lanciandomi solo occhiate di disapprovazione.

《Mi dispiace Surry》sbotto a un certo punto stufo del suo broncio e delle sue occhiatacce.

《Non credevo che si sarebbe fatto menare o che per un diamine di cocktail potesse ridursi in questo modo》continuo.

《È evidente che non ha bevuto un solo cocktail. E per quanto riguarda il farsi menare avresti potuto fermarlo prima, credo che domani dovremmo mettergli dei punti a quel sopracciglio》 risponde Surry ancora arrabbiato.

《Stefano quanto hai bevuto oltre a quel cocktail?》chiedo.

《Solo un altro... o forse due... magari tre... chi lo sa non mi ricordo però gli shottini erano buoni》risponde infastidito ma allo stesso tempo divertito dalla situazione.

Infilo una mano nervosamente nei capelli.

È giá un miracolo che non stia già vomitando se è così, visto lo stato in cui anche solo un cocktail riesce a ridurlo.

Surry mi fissa ancora più arrabbiato.

《Non avercela con me Surry per favore ci manchi solo tu ad odiarmi》 sbotto nuovamente lasciando che sia l'alcol a parlare per me.

Non volevo essere io quello responsabile per una volta e invece mi devo accaparrare la colpa e farmi odiare.

《Io non...non ti odio Sascha, non volevo essere cattivo ma sono preoccupato per entrambi. Stefano é continuamente in discoteca a bere. Da quando sei arrivato tu in casa sembrava avesse smesso, ma non é così. Poi ci sei tu che invece giri come un anima in pena cercando di trovare conforto da una relazione appena conclusa, in una persona che non è abbastanza matura per affrontare la situazione oggettivamente》mi risponde Surry addolcendo, ma distogliendo lo sguardo.

《Cosa intendi con questo? Perchè credi che Stefano non sia oggettivo? É la persona con cui sai che riesco ad aprirmi meglio su determinate cose》dico.

《Lascia stare Sascha sei ubriaco anche tu, non è il caso di parlarne》conclude Surry guardando fuori dal finestrino, non manca molto all'arrivo.

《Tu sai qualcosa che io non so?》chiedo illuminandomi improvvisamente di curiosità.

Ci mette un attimo di troppo a rispondermi e questo non può altro che farmi sospettare di più che menta.

《No...Sascha... ho già detto fin troppo. Ora dai una mano a Stefano per scendere》dice aprendo lo sportello del taxi per uscire.

Mi trascino con fatica Stefano in camera e lo lascio sul letto.

È troppo addormentato per rispondere agli stimoli esterni.

Si lascia spogliare tranquillamente.

Anche se mi sento come se stessi violando la sua privacy non posso fare a meno di soffermarmi a guardare un attimo di più il suo fisico sottile e scolpito.

Gli accarezzo il viso segnato e sorrido, é terribilmente innocente e dolce così.

Gli infilo il pigiama e lo metto sotto la coperte lasciandogli un bacio sulla guancia.

Abbozza un sorriso e lo sento pochi secondi dopo iniziare a dormire profondamente.

Devo riuscire a capire cosa non ha voluto dirmi Surry... cosa non è riuscito a dirmi Stefano e perchè ha deciso di farsi menare. Ho il forte sospetto che tutti gli avvenimenti strani successi siano fortemente legati fra loro.

Resta il fatto che dopo sta sera anche io sono preoccupato per Stefano, che andasse spesso in discoteca lo sapevo, ma addirittura da ridursi in questo stato così tanto spesso da far preoccupare Surry é grave.

Devo scoprire di più su questa faccenda dovessi forzare Stefano a parlarmene.


~Kaminari

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