Capitolo 27

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Singhiozzo senza trattenermi sulla spalla di Surry.

《Perchè Sal... perchè?》chiedo usando quel nomigliolo che forse non usavamo da anni.

《Perchè é tutto così difficile? Anche se si svegliasse...》mi fermo interrotto da un singhiozzo.

《mi potrebbe benissimo odiare... voglio dire... é colpa mia se ha tentato di togliersi la vita,è comprensibile che poi mi odi. E sono sicuro che anche tu sarai schifato da me, al telefono mi avevi gridato contro così tanto che credevo di crollare al momento sbagliato, perchè devo essere odiato?》 balbetto non volendo sciogliere l'abbraccio con Surry per paura che in quel caso non avrei mai più potuto avvicinarmi a lui.

《Sascha... io ti ripeto che non ti odio. Io anzi... ti invidio. Perchè sei riuscito senza neanche saperlo a conquistare il cuore di una persona che io ho tentato di conquistate per anni e anni in tutti i modi. Poi ho capito che forse era solo una mia fissazione e ho lasciato perdere. Ho trovato coraggio in qualcun altro e sono andato avanti felice. Ma vedevo e ho sempre visto Stefano stare male per te... cavolo si capiva da lontano un miglio che fosse innamorato pazzo di te. Io non ti odio perchè te ne sei andato, anzi io ti compatisco perchè l'avrei fatto anch'io nella tua situazione e per questo ti devo chiedere scusa. Perchè è anche colpa mia se hai dovuto soffrire una simile tortura. Io al massimo posso disprezzare la tua cecità emotiva. So che detto da me potrebbe quasi far ridere, visto che non ho visto i sentimenti che Giuseppe mi rivolgeva da mesi ormai. Io non ho nessun diritto di odiarti, anzi io dovrei chiederti un enorme scusa per quello che è successo, ma ero troppo spaventato dal fatto che qualcuno potesse conoscere la verità》.

Si ferma un attimo per respirare avendo parlato tutto d'un fiato.

Quando mi ha accennato a Giuseppe ho istintivamente sorriso pensando a quanto ci saremmo messi a urlare di gioia io e Stefano consapevoli che la nostra ship fosse diventata realtà, ma il mio sorriso è sparito di colpo quando mi sono reso conto che le cose sono cambiate.

Stefano non è propriamente tra noi.

《Ma ti posso dire un' altra cosa Sascha?》ricomincia a parlare Surry.

《Neanche Stefano ti odia te lo posso giurare. Ti ricordi il giorno in cui ci hai trovati abbracciati nel letto?》 Annuisco.

《Ecco... era come al solito mezzo ubriaco e continuava a balbettare che non ce l'avrebbe mai fatta senza di te, che gli mancavi, che non aveva senso vivere se tu non eri al suo fianco. E lì ti posso dire di essermi davvero spaventato per le sue parole, non avevo mai visto prima una persona così disperatamente innamorata di un'altra. Fortunatamente allora io già amavo gli occhi neri e profondi di Giuseppe piuttosto di quelli marrone chiaro, che so che tanto piacciono a te, di Stefano, se no ne sarei rimasto ferito. Ti cacciai via perchè temevo che volessi picchiare Stefano per lo sguardo assassino con cui ti ho visto entrare. Inoltre Stefano al sentire anche solo la tua voce aveva iniziato a tremare e io non potevo restare lì a vederlo distrutto nessuno dei due avrebbe risolto nulla quella sera. Solo dopo capii il perchè fossi così incazzato, non era per Stefano vero? Eri geloso di me non è così?》chiede. Io annuisco continuando ad ascoltarlo sentendo il dolore nel mio petto diminuire man mano che il tempo passa.

《Stefano ha già fatto la sua scelta... ha preferito odiare se stesso piuttosto che odiare te per essere stato cieco, e guarda quello che è successo. Ora tocca a te scegliere se il tuo odio per lui, che è giusto che ci sia, potrà mai essere superato dall'amore che ti si legge nello sguardo ogni volta che vi guardate》conclude stringendomi un ultima volta, poi sciogliendo l'abbraccio.

《Grazie Surry》 mormoro con lo sguardo basso.

《Sei stato molto forte, ti ammiro Surry e sappi che sicuramente neanche io potrei odiarti, anche tu sei stato un po' la sua marionetta, non é colpa tua. Ora vorrei potergli dire due parole da soli anche se non dovesse sentirmi, ne ho bisogno》 chiedo sapendo del grande favore che gli sto chiedendo, anche per lui deve essere brutto vedere Stefano così e non poterci fare niente.

Però Surry annuisce comprensivo e mi porge una sedia.

Lo ringrazio e aspetto di sentire la porta richiudersi alle sue spalle.

Lascio poi che le lacrime trattenute per un attimo scivolino sulle mie guance.

Questo continuo odio e amore finirà per tentare di uccidere anche me.

A volte mi chiedo cosa sarebbe successo se Sabrina avesse deciso di fregarsene delle parole di Stefano oppure se avesse scelto prima cercare di parlarne con me.

Chissà come sarebbero andate le cose adesso... Probabilmente io sarei ancora nella mia bolla di cecità ad abbracciare una persona amata.

Una persona amata, ma non tanto quanto ho sentito di amare Stefano.

Lui invece forse vivrebbe con meno sensi di colpa, un po' più triste per le sconfitte che vedrebbe subite dal mio partito, ma sicuramente con un anima meno martoriata di così.

Salvatore non avrebbe però mai accettato la sua natura, se Stefano non lo avesse minacciato di rivelare la verità su di loro.

Giuseppe invece avrebbe continuato a cercare amore da un' altra persona mezza cieca come me.

Diciamo che in tutto ciò ci sono stati alti e bassi.

L'unica certezza che so ora: è che non tornerei da Sabrina, non tornerò sui miei passi.

Non tornerò indietro, andrò avanti.

Non so se da solo, al fianco di qualcun altro o al fianco di Stefano se mai riuscirò a perdonarlo del tutto.

《Hei Stefano》 dico cominciando a parlargli sperando nel profondo che serva per svegliarlo.

I dottori hanno detto che potrebbe dormire per sempre come svegliarsi nel giro di qualche giorno...


~Kaminari

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