Capitolo 39

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Mi guardo attorno.

Tutte le pareti sono tappezzate da disegni, la maggior parte in bianco e nero.

Il signore che saluta Stefano amichevolmente è ricoperto da tatuaggi e proprio nella mano tiene un ago sporco pronto per essere pulito.

Siamo in un negozio di tatuaggi.

Saluto cortesemente il signore e guardo Stefano con aria interrogativa.

Tutto mi aspettavo questa sera, ma di certo non che mi portasse in un posto simile.

《Tranquillo Sascha nessuno di questi aghi sfiorerá la tua pelle se non vorrai》mi sorride divertito.

Poi si va a sedere sul lettino in un'altra stanza e io lo seguo ancora pensieroso.

《Sto per farmi un nuovo tatuaggio...》afferma poi.

Il tatuatore cambia stanza per qualche minuto lasciandoci soli così abbiamo modo di parlare.

Resto stupito dal gesto di Stefano, che cosa dovrei c'entrare io in tutto questo?

Mi voleva semplicemente come sostegno morale?

《E questo nuovo tatuaggio voglio dedicartelo se non fosse chiaro il motivo. Mi hai salvato la vita, mi hai fatto rinascere nonostante tutta la rabbia, il dolore... insomma hai fatto per me quello che nessun altro mai avrebbe fatto e io voglio averti sempre con me sulla pelle. Anche se mai un giorno le cose non dovessero più funzionare, anche se non saremo assieme in quel momento, anche se saremo distanti per via del lavoro centinaia di chilometri io voglio averti sulla pelle》mi spiega prendendomi la mano.

Io resto allibito, non mi aspettavo questo da lui.

Avere un marchio indelebile sulla pelle... un rischio enorme, un per sempre non detto, ma evidente a tutti.

Un qualcosa che sulla tua pelle non cambierà mai e ti ricorderà sempre questo momento... io non posso crederci.

《Stefano... ma... sei sicuro?》balbetto sconcertato.

《È una cosa così importante》provo a dissuaderlo.

Non che io non ne sia più che onorato, ma tutt'altro anzi... io non mi sento all'altezza di questo.

Questo non è uno scherzo, non è un gioco, è la sua pelle, il suo corpo, il ricordo non solo del nostro amore, ma anche dei suoi errori...che non dimenticherà mai se impressi su di lui in questo modo.

《Tu sei importante Sascha. E ne sono sicuro perchè come ogni tatuaggio che ho fatto, so che anche se non esisterà più tutto quello a cui l'avevo dedicato resterà il segno di come grazie a quei momenti adesso sono cresciuto, adesso sono migliore. Mi hai donato il tuo cuore anche dopo che ero riuscito a dilaniartelo e io ora voglio donarti il "per sempre" sulla mia pelle. È per me sai che questo equivale a donarti la mia anima. Ma d'altronde è quello che effettivamente sta accadendo ed è già accaduto》conclude cercando di attirarmi a se per baciarmi.

Io tentenno ancora per un attimo,ma poi non mi lascio sfuggire l'occasione e mi fiondo sulle sue labbra, lasciando che una lacrima di emozione mi scivoli sulla guancia... aaah Stefanino... come sei riuscito a cambiarmi.

E pensare che credevo che l'amore fosse una favola per i creduloni e che esistesse solo l' avere qualcuno con cui vivere e con cui fare sesso.

L'amore è la cosa migliorare che una persona possa trovare nella sua vita.

《E che cosa ti tatuerai? E dove?》chiedo a questo punto.

《Una frase sul polso, "You are my safe place"》risponde sorridente vedendo tornare il tatuatore che inizia a fare il suo lavoro.

A quanto pare Stefano doveva avergli già detto tutto.

《Tu sei il mio posto sicuro》traduco ad alta voce stringendogli poi la mano libera quando vedo dopo poco cominciare a entrare l'ago nella sua pelle.

La sua espressione è dolorante, ma anche felice.

E niente può farmi stare meglio di così, nonostante la vista dell'ago mi faccia girare la testa.

Solo Dio sa come ho potuto donare a Stefano il mio sangue quando è stato necessario.

Un'ora e parecchie smorfie di dolore dopo io e Stefano usciamo dal negozio.

Stefano ha la fasciatura attorno al polso e cerca di fare attenzione a non farlo urtare contro niente.

So che i tatuaggi sui polsi sono tra quelli che fanno più male, ma lui è stato forte.

La notte é calata nel frattempo e sotto la luce di un lampione lo fermo e lo guardo negli occhi.

《Che c'è?》mi chiede curioso.

Io non rispondo e gli bacio il polso fasciato.

《C'è che la fasciatura che hai al polso è la fasciatura in quel punto più bella che io abbia mai visto...》dico ricordando le cicatrici sui miei polsi e le centinaia di fasciature sanguinanti che avevo cambiato e che mi erano state cambiate quando avevo tentato di suicidarmi.

《...e sono così felice che tu mi abbia fatto una sorpresa cosí bella e diamine io non so che cosa dirti per farti capire ciò che provo》dico avvicinandomi al suo viso.

《Non sei costretto a dire nulla te lo si legge negli occhi, credo di averli visti brillare così solo un altra volta nella mia vita》replica avvicinandosi ancora di più al mio volto.

《Quando?》chiedo curioso.

《Il giorno in cui hai riconosciuto il mio volto e la mia felpa sotto una coltre di pioggia dopo esserti fatto tutta Milano correndo fino a spezzarti i muscoli cercando di scappare dal dolore che hai provato quando Sabrina ha voluto lasciarti...》.

Quella corsa disperata senza meta è impressa nella mia mente, ma ora fortuntatamente so che in realtà mi stavo senza saperlo dirigendomi in realtà verso la meta finale...Stefano.

《Ricordo che ti ho visto cadere a pezzi da lontano e ho provato a chiamarti, ma non mi hai sentito. Quando chiamandoti di nuovo, spaventato dal fatto che avrei potuto non trovarti se avessi ricominciato a correre, e non voglio immaginare cosa sarebbe successo in quel caso, mi hai guardato e ti giuro che in quel momento i tuoi occhi hanno brillato...》sorride perso nei ricordi.

《... Non ho idea di cosa ti fosse passato per la testa, in quel momento seppi però che quello era lo sguardo che avrei amato per il resto della mia vita, comunque sarebbero andate le cose.》conclude poggiando nuovamente le sue labbra sulle mie.

《Pensare a quante cose sono cambiate》sussurro abbozzando un sorriso.

《Sai che ora saprei cosa dirti?》gli faccio sapere sorpreso del mio coraggio, riferendomi al discorso di come reagire per il suo tatuaggio.

Mi guarda incoraggiandomi a parlare.

《Sposami Stefano e non vedrai mai questo luccichio sparire dai miei occhi》 dico trattenendo il respiro.

So che stiamo saltando le tappe e ne sono consapevole, ma poco mi importa.

Il tempo sembra scorrere mille volte più lento, mentre aspetto una sua reazione.

Stefano spalanca gli occhi e mi guarda come se non mi avesse mai visto prima...


~Kaminari

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