Capitolo 3

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-CLARY-

Dal salotto proviene un fitto vociare, mi alzo ed afferro due spade angeliche dal muro, per mia fortuna non mi sono cambiata la divisa che ho indossato ieri sera, scendo rapidamente ma silenziosamente le scale. Fermi in salotto ci sono cinque ragazzi...uno e John. Poso le spade su un comodino nel corridoio e dopo essermi resa presentabile, aggiustandomi i capelli, entro in salotto. "bene, bene...ospiti in casa mia... Jonathan vuoi spiegarmi?" incrocio le braccia al petto mentre i tre ragazzi girati di spalle si voltano, non è possibile sono i tre dell'altra sera! "Clary..." incrocio lo sguardo di Isabelle "Izzy..." sento il ghiaccio che ho dentro sciogliersi sotto lo sguardo della mia migliore amica, chiudo gli occhi e mi richiudo nella gabbia che tiene lontano i sentimenti, sposto tutto il peso sulla gamba destra e mantengo uno sguardo freddo su tutti "vedo che l'allegra combriccola é ancora al completo...che volete?" mio fratello avanza leggermente portandosi al fianco dell'altro ragazzo biondo...Jace, il mio stomaco si contrae ricordando ciò che provavo per lui quando l'ho visto a dodici anni "parlare con te" dice il giovane Herondale, sbuffo "sarebbe inutile parlarmi. Non ascolterò nessuno di voi" punto gli occhi su John. "ora scusatemi, ho degli allenamenti da iniziare" Isabelle sorride "allenati con me" la guardo e sento il bisogno di contraccambiare, ma resisto "va bene" tutti sussultano "andiamo, non ho tempo da perdere" mi volto e recupero le spade dal comodino ed esco.

Pochi secondi dopo sono tutti fuori, Jace é davanti a tutti "facciamo un patto rossa" alzo un sopracciglio "sentiamo Herondale" sorride divertito "se Iz ti atterra tu e Luke verrete con noi a new York" stringo l'elsa della spada "se l'atterro io?" con un braccio indica se e gli altri "potrai deciderlo tu" un sorrisetto amaro mi compare sulle labbra "fatela finita. Ditemi ciò che volete dirmi prima che perda la pazienza" John si mette al fianco di Simon. "da quando ne hai?" un breve sogghigno esce dalle mie labbra. "forza parlate" Isabelle si fa avanti e s'avvicina "mi manchi Clary, manchi a tutti noi. Vogliamo che tu venga a new York, voglio essere la tua Parabatai, voglio riavere la mia migliore amica e non questo pezzo di ghiaccio che ha il tuo aspetto. Non sembri neanche più tu...ed io voglio poterti aiutare" mio fratello la affianca "è vero Clary, non sei più tu. Guardati, sei più magra di quello che dovresti, non fai altro che allenarti, dormi poco...devi ritrovare te stessa" il cuore perde un battito. "e tu che ne sai? Che ne sai di quella che sono?! Mh?! Te ne sei andato! Sono cresciuta senza di te e senza tue notizie per anni! Adesso non puoi pretendere di venire qui, a casa mia -calco l'ultima parola- e dirmi ciò che e meglio per me, nessuno di voi può farlo!" urlo contro di loro, il respiro accallerà ed io mi sento le gambe cedere, in un attimo mio fratello mi è vicino e mi sorregge, ma mi scosto bruscamente. Luke ci raggiunge e si guarda attorno sorpreso "vieni Clary, devi riposare" annuisco, solo lui può dirmi ciò che devo o non devo fare.

-ISABELLE-

Siamo qui nel salotto di John, ci ha raccontato ciò che è accaduto ieri. Non avrei mai pensato che arrivasse ad odiare Jo, è pur sempre suo fratello...lo perdonerà e perdonerà anche me. É davvero diversa da come me la sono immaginata. È molto più fredda e stanca. Continua ad allenarsi per non pensare, si isola dal mondo...cerca di non prendere il controllo e di provare emozioni...rivoglio la mia Clarissa, quella sempre sorridente, quella dolce e gentile...quella che è sempre pronta a darti una mano, quella che trova qualcosa da dipingere in ogni cosa o gesto...rivoglio quella nana rossa dallo sguardo felice, non un pezzo di ghiaccio. Eccola qui, il suo sguardo é freddo anche se ha un guizzo quando incrocia i miei occhi...che tono glaciale, sembra Jace quando è di cattivo umore. Ci tratta con distacco e arroganza...dov'è finita la mia dolce e gentile Clarissa?. Deve allenarsi..."allenati con me" le propongo sorridendole, magari riuscirò a parlarle, accetta e dopo aver preso le spade che ha appoggiato su un comodino in corridoio esce in cortile. Jace è in testa a tutti noi, chissà che effetto gli sta facendo rivederla dopo tutto questo tempo...Clary era diversa quando avevamo dodici anni, era diversa quando lui aveva una lieve cotta per lei...il biondo le propone qualcosa "facciamo un patto rossa" la piccola Morgestern alza un sopracciglio "sentiamo Herondale" sorride divertito "se Iz ti atterra tu e Luke verrete con noi a new York" lei stringe l'elsa della spada. "se l'atterro io?" Il biondo indica se e noi altri con un gesto ampio delle braccia "potrai deciderlo tu" un sorrisetto amaro le compare sulle labbra "fatela finita. Ditemi ciò che volete dirmi prima che perda la pazienza" John si mette al fianco di Simon. "da quando ne hai?" un breve sogghigno esce dalle sue labbra "forza parlate" mi faccio avanti e m'avvicino "mi manchi Clary, manchi a tutti noi. Vogliamo che tu venga a new York, voglio essere la tua Parabatai, voglio riavere la mia migliore amica e non questo pezzo di ghiaccio che ha il tuo aspetto. Non sembri neanche più tu...ed io voglio poterti aiutare" Jonathan mi affianca "è vero Clary, non sei più tu. Guardati, sei più magra di quello che dovresti, non fai altro che allenarti, dormi poco...devi ritrovare te stessa" un guizzo del suo labbro ci fa intuire che Jo ha colpito la sua corazza. "e tu che ne sai? Che ne sai di quella che sono?! Mh?! Te ne sei andato! Sono cresciuta senza di te e senza tue notizie per anni! Adesso non puoi pretendere di venire qui, a casa mia -calca l'ultima parola- e dirmi ciò che e meglio per me, nessuno di voi può farlo!" urla contro di noi, il respiro le accelera, le guance s'imporporano dalla rabbia e le gambe le cedono, in un attimo suo fratello le è vicino, cerca di sorreggerla, ma Clary si scosta bruscamente. Luke ci raggiunge e si guarda attorno sorpreso "vieni Clary, devi riposare" annuisce, solo lui riesce ad avvicinarsi a lei, solo lui la può abbracciare...riuscirò ad avere la mia migliore amica, ce la metterò tutta per farcela

-LUKE-

Prima ho sentito delle voci in salotto, ma non gli ho dato importanza, ora però sento Clary sbraitare,meglio dare un occhiata in cortile. Mi fermo sotto la veranda e resto immobile...sono tutti fermi davanti a lei a semicerchio. John é al fianco di Simon e di un ragazzo biondo, dovrebbe essere Jace. Tra tutti non so chi é cambiato di più. Le parole che sta gridando...sono cosi piene di tristezza, solitudine...sta dicendo che le hanno fatto male andandosene, ma soprattutto ce l'ha con John...sta male, il fratello la sorregge ma lei lo scosta bruscamente, la prendo e la porto in casa. La porto in camera sua e si sdraia sul letto. Le do una tisana da bere, si tranquillizzerà e, forse, riuscirà a dormire.

Scendo al piano inferiore e raggiungo i giovani cacciatori che sono in salotto "come sta?" domanda preoccupato l'albino "adesso sta riposando, ma mi sembra chiaro che non stia bene" abbasso lo sguardo "hai provato a portarla dai fratelli silenti? O da uno stregone?" Domanda Isabelle, scuoto la testa "non vuole vedere i fratelli silenti, la rendono più nervosa di quanto sia già, così l'ho portata da uno stregone, Magnus Bane è un amico di famiglia..." Alec si alza di scatto "Magnus non ci ha mai detto che conosce Clary..." La sorella gli mette una mano sulla spalla "questo perchè lui non aveva mai visto Clary...Valentine ha sempre evitato di portarla in città, ma soprattutto non l'avrebbe mai portata da uno stregone, io si." Jonathan annuisce. "continua" alzo un sopracciglio per vedere chi ha parlato...Jace, non vorrei dire un cosa non vera...ma credo che il giovane Herondale sia più preoccupato di ciò che vuole far sembrare "Magnus ha detto che ciò che la porta ad essere così ostile e scontrosa è qualcuno di potente che le fa ricordare cose che lei non vorrebbe mai rivivere...ha detto che i sogni che Clary fa hanno natura magica, non li formula la sua testa" restano tutti in silenzio. "Qualcuno vuole indebolirla e lei per non farlo non dorme, continua ad allenarsi...ma così velocizza il processo, non è vero Luke?" Annuisco mentre incrocio lo sguardo dorato del ragazzo di fronte a me "devo portarla via da qui" sorrido amaramente verso Jonathan "e dove la porteresti? Poi credi che lei ti seguirebbe John? È infuriata con te da quando te ne sei andato, non so quando ti perdonerà e se lo farà..." Abbassa lo sguardo "lo so, ma è mia sorella, io le voglio bene e non voglio perdere anche lei" alza lo sguardo su tutti noi, i suoi occhi sono fieri e ardenti di preoccupazione "chiedi quello che ti serve o dicci ciò che dobbiamo fare Jo, ti aiuteremo più che volentieri a recuperare tua sorella" ha parlato la ragazza dai lunghi capelli neri, ma è quello che avrei detto io.

JUST A LITTLE GIRLDove le storie prendono vita. Scoprilo ora