Capitolo 21:

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-VALENTINE-

"Clary!" Grido correndo da lei e tenendole la testa appoggiata al mio petto, continuo a chiamarla ma lei non risponde...Raziel fa che lei non muoia per favore! Celine recupera lo stilo di mia figlia e si posiziona esattamente difronte a me "lascia che la curi, sono io la più brava con le rune qui..." La scruto attentamente "sbaglia una sola mossa Celine e ucciderò tuo figlio ancora prima che tu possa ribattere" la bionda sussulta e deglutisce nervosa "non sbaglierò" le lascio lo spazio che le serve e, dopo aver impugnato saldamente lo stilo della mia bambina inizia a tracciarle gli Iratze di guarigione...mi sembra di soffocare, io non volevo farle del male, non ho mai voluto farle del male. Il silenzio è calato tra queste mura da minuti, ma a me sembrano ore e mesi "si riprenderà prima di quanto immagini" dice la donna innanzi a me, le sorrido cortesemente "bene, ed ora andatevene prima che cambi idea e vi uccida" con la coda dell'occhio sinistro noto che Stephen ha stretto le mani in due pugni, le nocche sono bianche.

"Andatevene ora!" Grido alzando lo sguardo sui tre "sulla porta della cucina ci sono delle rune, ripassatele e aprirete un portale per l'Istituto di New York. Andate via" escono dalla stanza mantenendo un silenzio religioso. La pelle di Clary sta riprendendo colore ed io, riprendo fiato quando i suoi occhi si schiudono lievemente "piccola mia, mi dispiace tanto...davvero, perdonami" mi accarezza una guancia e mi regala un piccolo sorriso "sto bene...adesso sto bene...dove sono?" Sospiro amareggiato "li ho lasciati andare, come volevi tu" mi lascia un bacio sulla guancia "grazie papà".
La prendo in braccio e la porto nella sua stanza, la stendo sul letto. Mi accomodo accanto a lei,ho avuto così tanta paura di perderla prima, non permetterò mai a nessuno di portarla via da me, nessuno. Io e lei saremo inseparabili come quando era piccina.

Mi mancano gli anni in cui era tutto perfetto, dove avevo tutto ciò che volevo dalla vita...amici sinceri, una moglie che mi amava, dei figli che mi adoravano...pensavo che nessuno mi avrebbe mai abbandonato. Ed ho sbagliato, mi sono fidato troppo di chi credevo non mi avrebbe mai tradito...ed è per questo che ho fallito in passato, perché ho contato sull'aiuto di persone che non erano me. Ma mia figlia non mi tradirà, Clary non è come gli altri, lei è una vera Morgestern, quando inizia una cosa la porta fino alla fine, l'ha sempre fatto. "Papà..." mi chiama con voce roca e stanca "sono qui tesoro -la stringo a me- sono qui" geme lievemente dal dolore "mi dispiace per non essere come te...-la guardo confuso- mi dispiace non riuscire ad essere perfetta." scuoto la testa "sei perfetta come sei piccola" sospira "no, non lo sono...-prende fiato- lo ero qualche mese fa, ma non sono più fredda e senza scrupoli...guardami, mi sono messa davanti a Celine e a Stephen per difenderli, non lo avrei fatto se non fossi cambiata e se non fossi innamorata di Jace" sussulto alle ultime parole, rimbombano nella testa come un battere di un martello sul ferro, mi scosto da lei "non puoi essertene innamorata, ti ho insegnato a non provare sentimenti se non per la tua famiglia e la tua parabatai... Non puoi amarlo!" grido mentre lei si mette seduta sul letto "lo so papà -sussurra- ed è per questo che ti chiedo perdono... -abbassa il capo- è anche per questo che sono qui, per tornare ciò che ero".

-JACE-
Mi volto verso il portale, e mentre aspetto porto una mano allo stivale da dove estraggo una spada angelica. Attraverso il vortice azzurro e cristallino si inizia a scorgere qualcuno, il vortice s'illumina di più e porta, me e Maryse, a chiudere gli occhi. Quando li riapro, ancora mezzo rintontito, noto tre figure ferme davanti a noi. Si guardano attorno spaesati. Maryse si porta al mio fianco "chi siete?" I tre avanzano di qualche metro ed io mi sento confuso...non possono essere loro...so che sono vivi, ma non possono essere davvero Hodge e i miei genitori. Come fanno ad essere qui se erano prigionieri di Velentine? Chi è stato? Non lei...perché avrebbe dovuto?.

Per te idiota. Sta zitta vocina, non è il momento.

"Jace...-mia madre si porta una mano alla bocca- oh per l'Angelo Raziel!" Mi corre incontro e mi abbraccia. Inizialmente mi irrigidisco, ma alla fine circondo la donna bionda che mi sta stritolando "per l'Angelo se sei cresciuto...-si scosta da me e ripongo la lama nello stivale- sei così grande...Stephen vieni qui...guardalo -l'uomo si avvicina ed io sussulto- è identico a te da ragazzo" l'uomo mi guarda attentamente mentre anche Hodge ci raggiunge "si, sei diventato grande...-mi scompiglia i capelli come quando ero piccolo- vieni qui" allarga le braccia ed aspetta, esito per qualche secondo, ma Maryse mi spinge da dietro facendomi arrivare tra le braccia di mio padre "Sono lieta di vedervi...se volete vi porto in una stanza dove potrete rinfrescarvi e riposarvi prima di parlare" Hodge si avvicina a lei "no, prima parleremo e poi andremo a riposarci e a lavarci" la corvina annuisce ed esattamente dopo due secondi la porta che da sulla stanza si apre. Luke e Jocelyn sono i prima a passare, poco dopo arrivano Alec e Magnus seguiti da Simon che ha tra le braccia Isabelle. Le coppie appena arrivate sussultano alla vista dei tre cacciatori. "Jocelyn...-sussurra mia madre, mentre la donna dai capelli rossi cammina svelta verso di lei, si abbracciano- grazie" lo stato confusionale, che si era impossessato della mia testa e che sembrava sparito ,è appena tornato.

"Cos'è accaduto a Clary?" Domanda Isabelle ai miei genitori "nulla di così importante" risponde Hodge. Guardo Izzy, le nocche delle sue mani sono bianche "non è vero, so che mentite" mio padre alza il suo sguardo su di lei e parla "non sei nessuno per dirci che mentiamo" la corvina si alza di scatto "oh adesso io non sono nessuno per dire che la mia Parabatai sta male e che voi state mentendo?!" Alza la voce di qualche ottava "Clary è la tua Parabatai?" Chiede mia madre sorpresa "come puoi essere la Parabatai della ragazza che ha cresciuto Valentine...Maryse come hai potuto permetterle di essere la sorella d'armi di una folle?!" Dice Hodge sconvolto "Clarissa non è folle, sta solo cercando di proteggere tutti noi..."afferma sicura Maryse "Stephen...-mia madre attira l'attenzione dell'uomo seduto sulla poltrona- ti ricordo che quella 'folle' -imita le virgolette- ha convinto Valentine a liberarci e ci ha salvato poco fa.." Mio padre scuote la testa mentre io mi congelo.

È stata lei a salvarli, li ha liberati...perché l'ha fatto? Perché si è messa contro suo padre in quel momento? Ho milioni di domande che mi offuscano la mente e non riesco ad ascoltare ciò che dicono gli altri. Qualcuno mi scuote, Alec mi guarda con attenzione..."hai sentito ciò che hanno detto?" Domanda gentile, scuoto la testa in segno di dissenso "allora ascoltali...alcune cose ti appariranno più chiare" annuisco e volgo la mia attenzione sugli adulti davanti a me "Clary sta solo facendo il suo dovere" Jocelyn interrompe bruscamente la conversazione tra Iz e mio padre "mia figlia sa ciò che sta facendo. Se vi ha salvati è perché tiene a Jace più di qualsiasi altra cosa...esattamente come lui tiene a lei" mio padre si lascia andare in una risata amara "oh davvero? Allora perché è con suo padre ? É per caso una spia del conclave?!" Maryse, Jocelyn e Isabelle sussultano...ora è tutto chiaro! I suoi tentativi di allontanarmi, il suo distacco e la sua freddezza erano solo per proteggere tutti noi.

"Si lo è -affermo, mio padre mi rivolge un'occhiata come per ordinarmi di tacere- è una spia del conclave, ecco perché siete qui. Vi ha liberati per farci capire e farvi capire che, a volte, le cose sono differenti da come appaiono è che dobbiamo fidarci di lei" Hodge sbuffa "e tu che ne sai? Magari fa parte del piano di Valentine" Isabelle viene affiancata da Simon che guarda il nonno con durezza "voi non la conoscete come la conosciamo noi, non sapete cos'ha passato in questi anni e non sapete nulla di lei!" Grida il ricciolino "vi ha liberato e si è messa davanti a voi per parare quei fottuti pugnali che vi avrebbero ucciso, smettetela di considerarla come Valentine-Junior!". Il silenzio è calato nella stanza mentre io e i miei coetanei ci allontaniamo verso l'uscita...bisogna avvisare John.

-JONATHAN-
Liona è stesa sulla brandina della cella, guarda il soffitto restando immobile. "Se volete torturarmi fatelo pure, ma non so nulla dei piani di Valentine" sorrido amaramente "non voglio torturarti, solo sapere la verità" sussulta sentendo la mia voce "John....-si alza rapidamente e raggiunge le sbarre- perché sei qui?" domanda con tono insicuro "sono venuto qui, per parlare con te" annuisce "cosa vuoi sapere?" Abbasso lo sguardo sul lucchetto "perché sei una spia di mio padre...cosa ti ha portato a fingere con me...?" La mora si corica nuovamente "per mio fratello...Valentine lo avrebbe ucciso..mi avrebbe portato via tutto ciò che mi rimane...non potrei vivere senza il mio fratellino" sospira "io ti amo John...ti amo davvero, non mi sono mai sentita come mi sento con te...non ho mai finto con te, mai. credimi per favore" resto in silenzio "Chiederò a Clary di liberare tuo fratello, poi quando tutto questo sarà finito ne riparleremo" si alza ed incatena i nostri sguardi, mi volto ed esco dal sotterraneo.

My space:eccomi, mi sono finalmente rimessa a scrivere ma le idee sono sempre ben accette, qualsiasi cosa abbiate da dire ditela pure 😊 comunque...cosa ne pensate? So che non è lunghissimo, ma come sapete non avevo idee e quindi ho dovuto spezzettare il capitolo😅 fatemi sapere e grazie a tutti, un bacione ❤️❤️💋 Hope.

JUST A LITTLE GIRLDove le storie prendono vita. Scoprilo ora