Capitolo 11

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My space: salve bellissime ❤️ eccomi, finalmente il capitolo è pronto per essere letto da voi 😉 vorrei chiedervi un piccolissimo favore...potreste passare a leggere l'altra storia che sto scrivendo? Si chiama "Secret Love..." So che non tutte amano i One Direction però vorrei chiedere a coloro, che come me, li stimano di passare e di proporla alleloro amiche...mi fareste un grande favore, vi ringrazio ❤️ un bacio e buona lettura ❤️❤️❤️

-JACE-

Ed eccola qui l'occasione che aspettavo, lei é proprio qui, tra le mie braccia che mi guarda negli occhi con un desiderio cosi forte...se solo mi sporgessi in avanti potrei assaggiare le sue labbra, potrei sentire il mio cuore smettere di battere ed il suo che pulsa in modo irregolare. Se solo volessi potrei baciarla e far si che non dimentichi la giornata della sua cerimonia Parabatai. La osservo mentre siamo cosi vicini, ha il volto segnato da notti in bianco e dalla stanchezza presa durante la giornata "voglio baciarti Clary, vorrei farlo ora...ma aspetterò il momento giusto. Hai bisogno di riposare" abbassa lo sguardo, ma il rossore che è comparso sulle sue guance la rende ancora più bella "okay...-si scosta- ma vieni con me? Io...non pensare male -scuote le mani davanti a se in preda all'agitazione- non riesco a dormire da giorni...ed ho bisogno di qualcuno che mi faccia sentire al sicuro..." sbatto le palpebre un paio di volte più per il suo comportamento da ragazzina imbranata che per la richiesta in se, infondo mi ha solo chiesto di dormire nello stesso letto con lei e basta, ancora sorpreso non le do una risposta "okay...dimentica ciò che ho detto, fa come se tutto questo..." le poso un dito sulle labbra "andiamo, io vado a prendere il mio pigiama, tu vai a cambiarti" le sorrido e la spingo leggermente verso l'entrata.

Poco dopo esserci separati mi sono recato in camera mia ed ho messo il pantalone di una tuta e una maglietta grigia attillata, dopo aver fatto una brevissima doccia. Busso alla sua porta e dall'interno si sente un flebile "avanti" entro e lei é seduta sul letto a gambe incrociate. Ha i capelli sciolti, ancora umidi dalla doccia, che le ricadono lungo le spalle. Una semplice maglietta bianca e un pantalone della tute nero. È bellissima.

Ha in mano un quaderno "che cosa fai?" le domando mentre mi chiudo la porta alle spalle "nulla, disegnavo una cosa sul mio blocco" alza lo sguardo e sorride lievemente per poi tornare seria "grazie" stavolta le sorrido io mentre mi accomodo al suo fianco sul materasso "di nulla, imbranata" sbatte le palpebre e ripone il blocchetto,dalla copertina rossa, sul comodino "imbranata? Io non sono imbranata" sollevo un angolo della bocca mentre ci stendiamo entrambi su un fianco "si che lo sei, prima saresti caduta se non ti avessi presa" il rossore si ripresenta sulle sue guance "mi sono distratta un secondo....ma non sono imbranata...era una cosa imbarazzante" annuisco "si, è imbarazzante che una Morgestern inciampi nei suoi stessi piedi...voi dovreste essere i cacciatori migliori...tuo fratello é al secondo posto, dopo di me ovviamente, tu non sei neanche in classifica" sorride e poi non so come o perché me la ritrovo seduta a cavalcioni sopra la mia vita "credimi, se devo combattere davvero non sono imbranata" sorrido lievemente e divertito "neanche adesso ti senti imbarazzata? Imbranata" l'adorabile rossore compare sulle sue guance e cerca di togliersi ma le blocco i polsi tenendola a poca distanza il mio volto dal suo, i capelli le ricadono in avanti come una cascata e le fanno da scudo, come se questo fosse il momento giusto per baciarla...la voglia dentro di me sta crescendo sempre di più "poco fa stavo scherzando, non sei imbranata" sorride "lo so, ma tu resti comunque un presuntuoso montato" sorrido malignamente e, con un colpo di bacino, ribalto la situazione. Mi porto sopra di lei e riduco gli occhi a fessura "ripetilo se hai coraggio" sorride beffarda "sei un montato presuntuoso" ridacchio "l'hai voluto tu, Morgestern" inizio a farle il solletico e ridiamo entrambi come matti. La porta si apre di scatto e i nostri Parabatai e John compaiono sulla porta. L'albino ci guarda malissimo ed i miei fratelli ridono furiosamente, mentre Clary arrossisce come non mai.

-JONATHAN-

Sentivo ridere Clary dalla sua stanza dalla parte opposta del corridoio, ma non immaginavo che stesse ridendo con Jace...Isabelle e Alec si sono piegati in due dal ridere mentre io resto immobile e sbalordito per la scena che mi trovo davanti. Jace seduto sopra mia sorella che le fa il solletico. "voglio delle spiegazioni" il mio tono è glaciale "stiamo solo giocando Jo, non stiamo facendo nulla di male" risponde la mia sorellina mentre il biondino si sposta da lei e si siede al suo fianco distendendo le gambe mentre la rossa si siede a gambe incrociate "e da quando giocate in questo modo?" Clary alza gli occhi al cielo mentre si pettina i capelli "senti Jo, non stiamo facendo nulla di male. Gli ho chiesto io di venire qui, invece non credo di aver invitato nessuno di voi" passa lo sguardo su me e i due fratelli Lightwood, si sofferma poco di più su Izzy e poi passa di nuovo a me "John...ti voglio bene e lo sai ma...-arrossisce- con Jace mi sento al sicuro...e riesco a dormire, con te no...e credimi, mi dispiace" annuisco, infondo loro sono legati più di quanto pensano ed io, forse, so il perché. "va bene,ma Jace tieni giu le mani da mia sorella" annuisce e mi guarda costantemente negli occhi, so che è sincero. Insieme ai due ragazzi corvini esco dalla stanza e poi ci dividiamo.

All'interno della mia stanza ce una moretta stesa sul letto che guarda verso il soffitto "non dovresti essere qui Lion,ma non mi dispiace affatto" mi metto a gattoni sopra di lei, mentre la mora mi cinge il collo con le braccia. Piano, piano mi attira verso di se fino a far combaciare perfettamente le nostre labbra in un focoso bacio "mi sei mancato così tanto amore mio" sorrido sulle sue labbra "anche tu mi sei mancata piccola" la bacio e poi ci infiliamo sotto le lenzuola, la stringo a me e la coccolo come non potevo fare da mesi.

-CLARY-

"tuo fratello era sconvolto" alzo un sopracciglio "quella che dovrebbe essere sconvolta sono io, lui mi nasconde qualcosa, o forse qualcuno. Io almeno gli ho detto perché sei qui" sorride "vero, comunque...ti va se ci mettiamo sotto le lenzuola e parliamo un po'?" annuisco e c'infiliamo sotto le coperte. Ci stendiamo fianco a fianco e spengo la luce. "secondo te è vivo anche mio padre?" si volta su un fianco "non lo so Clary...potrebbe anche essere visto che tua madre é viva...a proposito, cosa vuoi fare con lei?" sospiro voltandomi verso di lui "non lo so...ho voglia di parlarle e abbracciarla...ma accettare che mi abbia mentito per tutto questo tempo e che Luke non mi abbia mai detto nulla mi fa infuriare." inchioda il mio sguardo "ascoltala e parlate. É vero che vi hanno mentito, ma se l'hanno fatto è per una buona ragione" annuisco "ti va di raccontarmi una storia?" mi rivolge uno sguardo curioso "sto scherzando" scuote la testa "va bene, chiudi gli occhi ed ascolta" inizia a raccontarmi la storia di un bambino, che per il suo compleanno ricevette un falco dal padre con la consegna di addestrarlo. Questo bambino, con infinita pazienza, insegno al falco a fidarsi e quando lo porto dal padre per mostrargli cosa aveva fatto non ricevette nessuna gratificazione, anzi. Il padre spezzò il collo al falco dicendogli che l'aveva rovinato, il bambino pianse per tutta la notte e poi non pianse mai più. É una storia triste, lo so, ma mi viene da sorridere perché Jace mi ha raccontato un pezzo della sua infanzia. Stasera abbiamo fatto passi avanti, ora tocca a me dimostrargli ciò che sento. Da lui voglio essere vista realmente per ciò che sono, non per ciò che voglio sembrare. Cullata dalla sua voce mi lascio andare e cedo alle tenebre del sonno che mi stanno reclamando.

-ISABELLE-

Torno nella mia stanza, la risata di poco fa increspa ancora le mie labbra. Simon mi attende sdraiato sul letto, sta leggendo un libro mondano. Credo che si tratti di una storia fantascientifica. Mi siedo sulla sua schiena e gli faccio un massaggio rilassante, mugugna qualcosa e posa il libro "cos'era tutto quel casino? John stava facendo i dispetti a Clary?" Scuoto la testa "non era John, ma Jace e stavano giocando" volta lo sguardo verso di me "sei seria? -Annuisco- e Jonh? Come l'ha presa la cosa?" Sorrido "era geloso di sua sorella, dovevi vedere che faccia!" Scoppio a ridere rivedendo la sua espressione che era riflessa nello specchio appeso alla parete "domani ci divertiremo a punzecchiarli un po' allora" afferma mentre mi sposto al suo fianco e rimango piegata sulle ginocchia con il busto eretto "potremmo...ma non so se sia il caso. Non sanno ancora come comportarsi...non vogliamo metterli imbarazzo...giusto?" Sbuffa ed annuisce mettendosi nella mia stessa posizione. Posa le mani sui miei fianchi e mi attira a se "adesso però non pensiamo a loro, pensiamo a noi. Ho voglia di coccolarti piccola..." Sorrido maliziosa "io ho voglia di qualcosa in più" contraccambia il mio sorriso prima di avventarsi sulle mie labbra.

JUST A LITTLE GIRLDove le storie prendono vita. Scoprilo ora