Capitolo 12

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-JACE-

Clary si è addormentata, è stesa su un fianco, con una mano sotto il cuscino ed una sul cuore, la bocca è leggermente socchiusa. Fino ad ora ha dormito tranquillamente, però, adesso, le sue palpebre si muovono rapidamente. Sta sognando qualcosa che la turba, il respiro è aumentato. Mi alzo e mi metto seduto, ad un tratto si alza e spalanca la bocca in un urlo che fermo con la mano, prima che svegli tutti. "Clary calmati, se mi prometti di farlo tolgo la mano" annuisce e appena sposto la mano respira profondamente più di una volta "scusami se ti ho svegliato..." scuoto la testa "ero sveglio, stavo controllando se stavi bene" sospira e si massaggia le tempie, le dita compiono un movimento circolare "cosa hai sognato?" mi fissa facendo scontrare il verde intenso dei suoi occhi con l'oro dei miei "non mi va di parlarne...scusa" abbassa lo sguardo mortificata "non preoccuparti rossa. Ora vieni qui -ci stendiamo e l'avvicino in modo da poterla stringere a me e farle posare la testa sul mio torace- rilassati e riposa" posa un bacio sull'angolo della bocca e si posiziona meglio accanto a me, i nostri corpi s'incastrano alla perfezione. "promettimi che starai attento se incontriamo Valentine e che ti riposerai con me ogni notte" annuisco e le bacio la fronte "te lo prometto scricciolo" chiude gli occhi e la imito.

Le ore sono passate leggere e rapide come il passo felpato d'un gatto. Alcuni raggi entrano dalle tende. Sbatto le palpebre un paio di volte prima di acquistare completamente della stanza, Clary é ancora tra le mie braccia. Il respiro é regolare. Sorrido nel vederla cosi fragile, sembra una bambola di porcellana pregiatissima e delicata "lo é" poggio la ragazza sul materasso in modo delicato, non voglio svegliarla. Mi alzo dal letto e mi guardo intorno "avanti giovane Herondale, davvero non mi hai ancora visto?" rimango fermo come una statua in posizione di attacco. Davanti a me compare uno sbuffo di fumo semi trasparente che ,molto rapidamente, sta prendendo la forma di un uomo, non posso crederci...Valentine Morgestern è vivo, ed è davanti a me, anche se sotto forma di proiezione. "dicevo che è davvero una bambolina, peccato che lo sia solo quando dorme...mia figlia e più simile a me di quanto ognuno di voi pensi, compreso suo fratello non sa realmente come sia Clary. -riduco gli occhi a fessura mentre lo ascolto- credimi Jace lei non dovrebbe neanche essere qui con te, dovrebbe essere a casa sua, con me...pronta ad uccidere chiunque si metta sul nostro cammino" sbuffo "hai finito Valentine? Clary é una ragazza speciale, non lo metto in dubbio, ma non è come te" sorride divertito mentre si avvicina a me "se solo volessi, potrei ucciderti adesso...ma non lo farò. Lascerò questo privilegio alla mia bambina, lo farà quando sarà dalla mia parte proprio per colpa tua...sai che sarà così.-si allontana verso il fascio di luce- Ah, dimenticavo...non ostacolarla o i tuoi amati genitori moriranno davvero" e dicendo ciò se ne è andato rapidamente, silenziosamente e senza il minimo fruscio...adesso si, che sono guai. Non posso permettere che Clary passi dalla sua parte per colpa mia, ma voglio riavere i miei genitori...che cosa devo fare?

VALENTINE-

Osservo il mio figlioccio dormire accanto alla mia bambina, Clary si sente al sicuro fra le sue braccia. Lo vedo dall'espressione rilassata che è stesa sul suo viso. Jace si è svegliato e resta ad osservarla mentre lei si stringe al suo petto "sembri una bambola di porcellana pregiatissima e delicata...così fragile" sussurra dolcemente crede di averlo solo pensato, poveretto. Sorride, non lo farai ancora per molto ragazzo "lo é" posa la mia bimba sul materasso in modo delicato. Si alza dal letto e mi guarda intorno "avanti giovane Herondale, davvero non mi hai ancora visto?" rimane accanto al letto come una statua in posizione di attacco, inutile dire che non potrebbe farmi del male comunque visto che sono il padre della ragazza di cui è innamorato. Lentamente mi materializzo davanti a lui in uno sbuffo di fumo semi trasparente che ,molto rapidamente, sta prendendo la forma del mio corpo, il suo viso è imperturbabile ma i suoi occhi rivelano una grande sorpresa.

"dicevo che è davvero una bambolina, peccato che lo sia solo quando dorme...mia figlia e più simile a me di quanto ognuno di voi pensi, compreso suo fratello non sa realmente come sia Clary. -riduce gli occhi a fessura mentre ascolta ciò che devo dirgli- lei non dovrebbe neanche essere qui con te, dovrebbe essere a casa sua, con me...pronta ad uccidere chiunque si metta sul nostro cammino" sbuffa scocciato alzando gli occhi al cielo "hai finito Valentine? Clary é una ragazza speciale, non lo metto in dubbio, ma non è come te" accentua l'ultima frase con la voce, sorrido divertito mentre mi avvicino a lui e posò una mano sul suo petto facendo una leggera pressione sopra il cuore "se solo volessi, potrei ucciderti adesso Ragazzino...-esercito ancora più pressione sul suo petto, riduce la bocca ad una linea dura- ma non lo farò. Lascerò questo privilegio alla mia bimba, lo farà quando sarà dalla mia parte proprio per colpa tua...sai che sarà così.-mi allontano verso il fascio di luce- Ah, dimenticavo...non ostacolarla o i tuoi amati genitori moriranno davvero" mi dissolvo lasciandolo in quella stanza senza dargli altre informazioni. Devo fare una visitina alla mia dolce Joccy e a quell'infido bastardo del mio ex Parabatai...lo ringrazierò per essersi preso cura di mia figlia e poi lo ucciderò per avermi nascosto mia moglie per circa dieci anni, pagheranno tutti.

-CLARY-

Qualche raggio di luce mi ferisce gli occhi, li apro e mi guardo attorno. Jace è seduto sul divanetto accanto alla finestra ed ha lo sguardo fisso sull'esterno. Mi alzo dal letto senza fare rumore, il contatto freddo con il pavimento mi provoca un leggero brivido sulla schiena. Siedo dal lato opposto del divanetto e porto le gambe davanti a me...è talmente preso dai suoi pensieri che non si ancora accorto della mia presenza. "hey..." lo saluto e lui si volta "ciao rossa" mi porge un sorriso cordiale "come stai?" scrollo le spalle "ho dormito più del solito, grazie" posa nuovamente lo sguardo sui passanti "quello che invece sembra non stare bene sei tu, sei pensieroso e il sorriso che mi hai rivolto poco fa era tutt'altro che vero..." torna a guardarmi ed io mi perdo nei suoi maledettissimi occhi dorati "beccato...e che non so se ho sognato una cosa o era reale..." alzo un sopracciglio "ti va di parlarne?" sorride beffardamente.

"Solo se tu mi dici che cosa hai sognato" deglutisco pesantemente, il nervosismo mi confonde e uno spasmo colpisce il mio corpo facendomi alzare rapidamente, tanto da spaventarmi leggermente "perché ci tieni tanto?" mi rivolge uno sguardo ricco d'odio e di ovvietà "perché in qualche modo siamo coinvolti tutti noi, soprattutto John, Iz ed io...stanotte hai fatto i nostri nomi e hai gridato quello di Jo" deglutisco nervosamente per la seconda volta "avanti rossa sputa fuori il rospo" mi risiedo accanto a lui e poi mi sdraio sulle sue gambe "non dovrei dirlo, perché potrebbe non avverarsi....ma ho visto cacciatori che combattevano sotto la luce rossa delle torri antidemoni di Alicante, bambini morti...nascosti e cacciatori che combattevano fianco a fianco...poi un funerale...sulle pire c'eravate voi tre..." mi accarezza la testa "non succederà, noi tre siamo imbattibili e non ci accadrà nulla di male" sorride e si abbassa per lasciarmi un bacio sulla punta del naso "è una promessa?" domando fissando i miei occhi nei suoi "lo è" sorride e poi mi fa il solletico. "ora però tocca a te" annuisce "Valentine... é stato qui" il cuore perde un battito "mio padre...é stato qui..." sussurro ancora sotto shock, poi mi alzo rapidamente "cosa ti ha detto? Cos'ha fatto?" scuote la testa "Jace dimmelo" lo inchiodo con lo sguardo,scuote la testa un'altra volta. "per favore" mi guarda un secondo in silenzio e poi abbassa lo sguardo "ha detto che passerai dalla sua parte e che sarà colpa mia." resto in silenzio "non sarà mai colpa tua, non per me" mi avvicino a lui "non potrei mai incolparti di nulla Jace, non potrei perché mi farei male da sola...non potrei mai incolparti di qualcosa perché mi piaci"

-LUKE-

"Dalle foto non sembrava così simile a Valentine, invece è stata fredda...dura ed è estremamente chiusa...questa cosa mi spaventa." La stringo a me mentre il suo corpo è percorso da spasmi dovuti al suo pianto. "John ha vissuto qui a New York ed ha imparato ad aprire il suo cuore, Clary ha vissuto in isolamento. È stata insultata e le persone la fanno diventare nervosa e così sembra come lui...ma da quando è qui...è cambiata" mi stringe a se e cerca di calmarsi. Vorrei poterle essere utile, calmarla e darle sicurezza. "Joccy...andrà tutto bene, tua figlia non è come Valentine...lei é più simile a te di quanto pensi." Annuisce contro il mio petto "non voglio che li prenda...non voglio" le accarezzo la schiena "non succederà, nessuno lo permetterà".

JUST A LITTLE GIRLDove le storie prendono vita. Scoprilo ora