Segreti e bugie

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Capitolo 2

- Esattamente, dove si trova questa scuola, signora Price? - chiese Alex incuriosito.

Intanto, il sole stava tramontando e la città, i palazzi e le case erano illuminati da un'intensa luce sanguigna.        

- Oh, chiamami pure Amelia, lo preferisco - disse sorridendo. - E comunque non è una scuola è un istituto. Ciò significa che funge anche da rifugio per le streghe e stregoni in difficoltà.                          

- Ma, non hai paura? - domandò Chris ad Alex sottovoce per non farsi sentire dalla strega, mentre camminavano sulla strada diretti chissà dove.                                            

- E perchè dovrei averne? Insomma, vuole aiutarti. Non mi sembra una donna cattiva - rispose Alex, sottovoce.

Nel frattempo, Amelia aveva svoltato in un vicolo ceco. I ragazzi la seguirono. Chris provava tante emozioni in quel momento: ansia, confusione, paura. Soprattutto paura. Paura della propria natura. Arrivati alla fine del vicolo Amelia si girò, sempre col sorriso sulle labbra.

- Eccoci arrivati - disse in tono allegro.
Chris e Alex si guardarono confusi.   Poi, Chris disse: - ma qui c'è soltanto un muro.                                                

- E spazzatura - aggiunse Alex, indicando con un ampio gesto del braccio, le bottiglie di vetro rotte e carte sporche che svolazzavano sul pavimento.

Amelia sembrava divertita della confusione dei due ragazzi. Si voltò verso il muro di mattoni rossi sovrapposti l'uno sopra l'altro, alzò il braccio destro e posò il palmo sul muro umido e sporco. Improvvisamente, dalla mano scaturirono scintille bianco-azzurre che si irradiavano nel muro e si allargavano come crepe. Poi le scintille iniziarono a vorticare in senso orario e al centro iniziò a comporsi un'immagine che si allargò sempre più. Il varco era ampio e allungato. La scia bianco-azzurra continuava a vorticare. Chris vedeva solo nebbia nel varco, una fitta nebbia bianca. Alex e Chris spalancarono gli occhi per lo stupore.            

- Ma cosa... - Alex non riuscì a concludere la frase.                              

- E' un portale, ci condurrà direttamente ad Evelyne - spiegò Amelia. - Avanti, afferrate le mie mani - aggiunse girandosi verso il portale e aprendo le mani.
Chris e Alex si guardarono per un istante, indecisi sul da farsi. Quella donna era pur sempre una sconosciuta. Ma Chris voleva saperne di più su tutta quella faccenda, quindi fece un passo avanti e strinse la mano della strega. Alex la imitò subito dopo. Poi, Amelia avanzò verso il portale, verso quella nebbia fitta. Per un attimo Chris immaginò che sarebbe caduta nelle nuvole e sprofondata chissà dove, invece si trovarono in un altro posto. Mentre oltrepassavano il portale gli si contrasse lo stomaco, come se qualcosa o qualcuno glielo stesse stringendo. Vide il varco chiudersi alle loro spalle. Lei e Alex respinsero un conato di vomito.                                                                        
- Oh, era la prima volta per voi, quindi è normale che vi sentiate così - disse con una smorfia di dispiacere. - Ma la prossima volta andrà meglio - finì la frase facendo l'occhiolino.       

- Ma questa è Brooklyn! - esclamò Chris, riconoscendo le case incollate l'una di fianco all'altra. - Ci sono stata con mia nonna molte volte. - Sua nonna. Oh, no, a quest'ora nonna Emily starà tornando a casa. Si sarebbe preoccupata non trovandola in casa.                                

- Esatto - confermò Amelia.                

- Signora P...ehm, Amelia, ci vuole ancora molto - disse - ormai, è quasi buio e io dovrei tornare a casa o mia nonna penserà che mi sia successo qualcosa.                                                

Christina Collin e il libro delle ombreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora