Christina Collin e il libro delle ombre

Battaglia familiare

Capitolo 67

Ombra stava per ultimare il suo rituale dell'immortalità e di lì a poco sarebbe diventata inarrestabile.

Chris cercò di divincolarsi dalla stretta, ma gli anelli che la bloccavano erano duri e freddi come la pietra. Pensò che ormai sarebbe successo l'inevitabile e che lei per l'ennesima volta non era riuscita a fare niente per impedirlo.                                                                                
Gli occhi verde smeraldo di Ombra si proiettarono all'indietro e la testa con essi, le pupille completamente bianche. Poi un bagliore rossastro avvolse il suo corpo vorticando per qualche secondo. Quando il bagliore si dissolse Ombra era ancora lì e apparentemente uguale a prima. Il rituale non aveva apportato alcun cambiamento sul corpo della strega oscura.                                      

Chris sperò che il rituale fosse andato male.                                                                                              
Ombra si guardò le braccia, poi le mani e infine dichiarò con voce solenne: - il rituale è completo.          

A quel punto le speranze di Chris si infransero in tanti piccolissimi pezzetti come un bicchiere di vetro che cade sul pavimento. In quel momento si sentì più impotente che mai.                                                          

Ombra riportò l'attenzione su Chris bloccata contro il muro. - Adesso che sono finalmente immortale - si avvicinò con fare sicuro e beffardo - veniamo a noi. Chi vuoi che uccida per prima? Il ragazzo dai capelli neri o la ragazza? O forse il biondino? Sì, mi sa che inizierò proprio da lui.                                              
- Noooo - Chris urlò e si dibattè inutilmente. Ormai Ombra aveva raggiunto Darren e si apprestava a sferrargli il colpo di grazia.                                                                        
Ma un'enorme sfera rossa colpì in pieno Ombra. Il colpo era stato talmente potente da mandarla a sbattere contro il portone d'ingresso.                                                      
Abigail Watson avanzava con sicurezza glaciale, come sempre. Si fermò vicino a Chris e la liberò dagli anelli che la bloccavano alla parete.

- Tutto bene, signorina Collins? - domandò infine.

Chris assenti' col capo mentre si tastava i polsi per il bruciore. - Ho fallito - disse subito dopo - non sono riuscita a impedirle di diventare immortale.

- Non è colpa tua - replicò Abigail duramente. - La colpa è da attribuirsi soltanto al Consiglio degli stregoni.

- Madre - La voce di Ombra giunse come un sibilo raggelante. La strega oscura era di nuovo in piedi, con i vestiti stracciati e il mantello bruciacchiato, ma apparentemente illesa. Quel colpo avrebbe dovuto mettere k.o. qualsiasi altro stregone, ma non lei e soprattutto non una strega immortale. - Immaginavo che saresti venuta. - Prese a camminare lentamente, inesorabilmente, verso la madre. - E sai una cosa?! Lo speravo.                                                                                                              
- Madison, te lo dico solo una volta - disse Abigail fronteggiando la strega oscura con ostinata sicurezza. - Arrenditi. Deponi le armi e ordina al tuo esercito di tornare all'inferno.                                          
Un interminabile minuto di attesa prese vita nel corridoio dell'istituto. L'aria si faceva lentamente più calda e uno strano presentimento, sicuramente di natura negativa, si faceva strada nel corpo di Chris. La ragazza si sentiva gelare il sangue, mentre il sudore le permeava nella pelle. In qualche modo sapeva già cosa stava per accadere, e non era nulla di buono, su questo ci avrebbe giurato.