Capitolo 9
- Quindi, mi stai dicendo che Madison Foster alias Ombra era la figlia della preside di Evelyne? - chiese Alex a Chris per la trecentesima volta.
Stavano per scendere la scalinata e attraversare il corridoio, quando una voce li chiamò: - Ehi, ragazzi! - Era Darren con i suoi occhi azzurri splendenti che avanzava verso loro. La luce soffusa delle lampade che fiancheggiavano le pareti illuminava i suoi capelli biondo platino.
- Cosa ci fai qui, pensavo che non ti avrei più rivisto - aggiunse Darren con una strana luce malinconica negli occhi. Era di nuovo vestito di nero.
Chris si affrettò a parlare cercando di mascherare quanto meglio l'imbarazzo. - Bè, credo che invece ci vedremo praticamente tutti i giorni. Mi sono iscritta ufficialmente come studentessa di questo istituto - dichiarò, sventolando un ampio foglio nella mano - questi sono gli orari dei corsi che mi ha consegnato la vicepreside.
- Oh bene, mi fa molto piacere - disse Darren con un sorriso sincero e candido - anche se spero che la conoscenza della signora Bell non ti abbia turbato in maniera particolare.- Bè, una tipetta un pò acida in effetti, ma non credo sia crudele come vuole far credere - Chris fece una smorfia. - Bene allora, credo che verrò domani alle 18.00 per il corso di Cura delle piante magiche e poi... - aggiunse, squadrando meglio il foglio - alle 19.00 per il corso di Controllo dei cinque poteri base.
- Ah, verrai per i corsi serali?!
- Sì, perchè di mattina vado a scuola e poi non posso tornare tardi perchè mia nonna potrebbe preoccuparsi.
- In realtà, non lo ha ancora detto a sua nonna, quindi se fossi in lei non sarei così sicura di poter tornare qui - s'intromise Alex, rivelando l'amara verità. Chris gli diede una gomitata nelle costole facendolo sussultare.
- Allora, ci vediamo domani - riprese Chris.
- Oh, bè non credo. Io frequento i corsi mattutini - disse Darren, visibilmente dispiaciuto.Chris vide il suo sorriso affievolirsi improvvisamente e provò un inspiegabile dispiacere. Era come vedere il sole oscurato da un'improvvisa eclissi.
- Ma magari possiamo uscire qualche sera e andarci a prendere un drink, se ti va.
Gli occhi azzurri e lucenti come cristalli la guardavano con speranza.Chris arrossì ancora una volta davanti alla dolcezza di quel ragazzo. - Certo, mi farebbe molto piacere.
- Magari puoi venire anche tu Alex - propose Darren ad Alex.
- Oh, ma non vorrei disturbare. Se è un appunt... - Alex non finì la frase perchè Chris gli pestò un piede senza farsi vedere da Darren.
- Quale disturbo?!Farò venire anche Paige e Jacob.
- Allora, accetto molto volentieri - si affrettò ad aggiungere Alex. Chris temeva che il suo migliore amico si fosse preso una cotta per Jacob. Comunque sia, Chris si era illusa che Darren gli avesse chiesto di uscire insieme...sì, insomma da soli, come in un vero appuntamento.
- Bene, allora stasera, va bene? - chiese Darren entusiasta.
- Sì - disse subito Alex.
- No! - esclamò Chris guardando il suo amico - stasera dobbiamo andare con Stacy e gli altri al Jolly Bar.
- Ah, già - ammise deluso Alex.
- Bè, allora domani? - domandò Darren.
- Ok - risposero all'unisono i due amici.
- Bene, allora a domani - decretò il ragazzo dai capelli biondi, poi si allontanò a grandi falcate verso il corridoio da dove era venuto.
- Ma perchè qui tutti sono sempre vestiti di nero? - chiese Alex. Ma la domanda era rivolta a nessuno in particolare, come se stesse parlando con se stesso ad alta voce. In effetti, aveva ragione pensò Chris, anche i suoi genitori e sua nonna nelle foto erano sempre vestiti di nero e lo erano anche tutti quegli studenti nella sala principale,il giorno prima.- Invece, tu quando terrai a freno la lingua - lo ammonì Chris.
Il sole era tramontato dietro i palazzi da poco e aveva lasciato una sottile lama rossa a illuminare il cielo. I lampioni in strada stavano per accendersi lentamente, uno dopo l'altro.
Chris e Alex si erano lavati e preparati per l'uscita di quella sera. L'appuntamento al Jolly Bar era alle 22.00 e John era passato a prenderli. Erano ancora nell'utilitaria del ragazzo. Il Jolly Bar era a circa dieci minuti di distanza dalla casa di Chris.- John, hai chiarito con Jeremy? - chiese Alex curioso.
- Bè, non c'era molto da chiarire, mi aveva infastidito solo il fatto che non mi avesse detto niente. Insomma, è uno dei miei migliori amici e i migliori amici condividono tutto.
- Secondo me non te l'ha detto soltanto perchè è troppo timido - s'intromise Chris.- Ed è proprio questo che mi stupisce. Come può stare insieme a Stacy...sì, ho detto che era stupida l'altra volta, ma non intendevo offendere nessuno, ero soltanto arrabbiato. Non credo che Stacy sia stupida - riprese John mentre sterzava cautamente a destra - però un pò frivola sì!
Tutti e tre risero di gusto.
- E con Lea hai chiarito? - domandò Alex, una volta che furono cessate le risate.
John sospirò profondamente prima di rispondere. - Alex, io non volevo offenderla...insomma, Lea è Lea, non mi sarei mai aspettato uno scatto del genere da lei. E' sempre così... - ci pensò un pò sù - gentile.
Per un attimo Chris si era aspettata che dicesse "dolce", ma evidentemente il ragazzo la trovava solamente gentile.
John parcheggiò con una certa difficoltà tra una Ford Kuga e una Chevrolet che avevano occupato più spazio del dovuto.
Stacy, Jeremy e Lea stavano aspettando fuori dal bar. Stacy indossava un vestitino corto rosa pallido con il bordo che frusciava nel vento, Lea una camicia bianca e un pantalone nero semplice, e Jeremy una camicia azzurra e jeans aderenti. Chris, Alex e John scesero dalla macchina e raggiunsero gli altri. Insieme entrarono nel bar e si accomodarono a un tavolo alla destra della porta d'ingresso.
Il locale era strapieno, anche se era soltanto martedì. Il sabato c'era una fila immensa per entrare. I tavoli erano di vetro e le sedie di legno decorate con disegni di jolly un pò dappertutto. Le pareti erano color avorio e le finestre all'entrata molto grandi. L'aria era satura di tabacco, alcol e metallo. Chris si sentiva un pò a disagio vedendo Stacy con quel vestitino corto che la rendeva ancora più splendida. Ma in jeans e t-shirt si trovava a suo agio. Quindi aveva indossato comunque dei jeans e una maglietta nera con un disegno d'argento inconcepibile. La cameriera in divisa arancione arrivò e prese le oridinazioni. Chris prese un tè freddo, Lea un gelato alla fragola, Alex una granita al limone e Jeremy, John e Stacy una birra chiara.
Parlarono tranquillamente e risero alle battute esilaranti e alle sarcastiche imitazioni di John per tutta la serata. Anche Lea sembrava aver messo da parte il malinteso che aveva avuto il giorno prima con John. Insomma, Chris pensò che quella fosse una serata perfetta.A mezzanotte decisero di andarsene, ma Chris disse agli altri di aspettarla al parcheggio perchè doveva andare in bagno. Gli altri uscirono dal bar dopo aver pagato e Chris si avviò verso il bagno del locale. Poi, appena ebbe finito, uscì dal Jolly bar e si avviò verso il pacheggio.
Improvvisamente Chris venne scaraventata di lato con una tale violenza da andare a sbattere con uno schianto contro il cofano di una Jeep nera. La testa aveva colpito duro sul cofano nero lucido. La vista si stava oscurando, il colpo era stato molto forte. Chris riuscì a vedere una sagoma nera che avanzava verso di lei velocemente. Era strana pensò, sembrava avere tre o...cinque, forse sette teste o magari erano braccia. Questo non riusciva a capirlo. Non riusciva ad aguzzare la vista. Anzi, stava pian piano sprofondando nell'oscurità, ancora più di prima. Cercò di mettersi in piedi, ma tutto ciò che ottenne fu cadere rovinosamente a terra ancora una volta. Riuscì a girarsi e vide che ormai la sagoma era vicinissima e pensò che fosse la fine. Però proprio in quel momento, un'altra sagoma apparve alla sua destra. Chris immaginò che fosse un cane, un'enorme cane che si avventò sull'altra sagoma indefinita. Un attimo dopo Chris, non vide più niente, le palpebre si chiusero e sprofondò nelle tenebre.
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Christina Collin e il libro delle ombre
FantasyLa storia segue le vicende di Christina Collins, una sedicenne che scopre di essere una strega in seguito a un piccolo incidente. E giorno dopo giorno verrà a conoscenza dei segreti che riempiono il suo tragico passato.