- Cap. 19

1.8K 91 29
                                    

"Pian piano il silenzio esterno
della sera
si tramuta nell'interiore calore
del corpo."
Peter Handke

POV ALLIE

Sfioro le sue labbra, trovandole leggermente aperte e bagnate, senza riflettere e con la mente annebbiata le accarezzo con le mie, dimenticando tutto e approfondendo il bacio.
Lo sento sussultare contro di me quando passo la punta della lingua sul suo labbro inferiore, invitandolo a concedermi l'accesso alla sua bocca.
Un'aroma di tabacco mi avvolge subito dopo, muovo la lingua ed incontro la sua tremante e fresca sul palato.
Serro le mani sui suoi fianchi sentendo le dita del professore tra i miei capelli e il suo viso rilassato.
La musica assordante mi annebbia i pensieri, stringo con più forza la sua vita e allungo le braccia, facendo scivolare i palmi nelle tasche sui suoi glutei, sentendoli sodi e attraenti al tatto.
Downey sobbalza, interrompendo per un solo istante il nostro bacio e scuotendo la testa, impedisco che inizi a parlare, e con una spinta schiaccio il mio corpo contro il suo, facendo aderire i nostri petti e le gambe.
Cerco di nuovo le sue labbra, indecise e lucide nel buio sembrano evitarmi, sposto il viso e lo bacio di nuovo e lui, lasciandosi sfuggire un gemito, non perde tempo ed inizia a guidare i movimenti, facendo scontrare le nostre lingue e arrotolandole insieme.
Sposto le mani sul suo petto, tracciando una linea sull'addome e stringendo vogliosa i lembi della camicia.
Il professore sta succhiando il mio labbro inferiore, accarezzandolo con la saliva e mordicchiandolo con i denti ed io, presa dall'estasi, faccio scorrere i palmi sulla patta dei suoi pantaloni, sussultando quando la sento dura ed eccitata.
"Allie, per favore..." sussurra lui, scosso da un brivido quando inizio ad accarezzargliela con i polpastrelli.
Geme e nasconde il viso nell'incavo tra il mio collo e la spalla, schiacciandomi contro il muro per aumentare il contatto.
Avvicino il pollice e tento di stringergli la punta del membro, lui sussulta ripetutamente, stringendomi i fianchi con foga.
"Basta, ti prego..." continua, senza per altro dar segno di volersi allontanare.
Con un braccio circondo le sue spalle, la bocca impastata di alcol e del suo sapore, scuoto la testa annebbiata senza riuscire a riflettere.
L'unica cosa che voglio è lui.
Il mio professore di filosofia.

Mi schiocca dei baci sul collo, passando poi la lingua negli stessi punti e mordicchiando la pelle.
Lascio andare la sua patta e apro le gambe, attorcigliandole attorno ai suoi fianchi per far aderire le nostre intimità.
Downey ansima e getta la testa all'indietro, riesco a scorgere il suo volto arrossato tra i bagliori delle lampade.
Mi struscio contro di lui, muovendo il bacino sul suo membro eccitato ed evidentemente da sotto la stoffa dei pantaloni, il mio intimo è bagnato e un caldo desiderio mi sale in viso.
"Cazzo, Allie..."
Asseconda i miei movimenti, strofinandosi contro di me e poggiando i palmi al muro per sostenersi.
Lo sento ansimare con lussuria, nascosto in quell'angolo della discoteca e premuto contro il corpo di una ragazzina.
Sussulta e si blocca, afferrandomi i fianchi per fermarmi.
"Non posso continuare..."
Dice con voce rotta, fissandomi negli occhi e indurendo lo sguardo.
Il suo membro, quasi completamente eretto, pulsa sul mio inguine, facendo tremare il bottone e premendo contro la cerniera.
Scuoto la testa e tento di allentare la sua presa, sentendo l'eccitazione montare e un tremore tra le gambe.
"Allie, ferma..."
Lo guardo in viso, è paonazzo e tiene le labbra aperte mentre un ciuffo scomposto gli ricade sulla fronte nascondendo le rughe della pelle: non lo avevo mai visto così attraente e senza freni, quasi si mimetizza tra gli altri giovani del locale eccitati e sconvolti sulla pista da ballo.
Mi precipito di nuovo sulle sue labbra, Downey prontamente volta la testa e mi ritrovo a baciare la sua guancia ruvida e profumata.
"Ti porto fuori..."
Afferra una mia coscia cercando di slacciarmi le gambe ed io, presa alla sprovvista, le stringo ancora di più attorno al suo bacino.
"Allie, per favore, non rendere tutto più difficile..."
Sposto lo sguardo, i miei occhi lucidi e appannati incrociano le sue pupille: sono colme di desiderio e affannate.
Sorrido, rendendomi conto che anche lui vorrebbe la stessa cosa che aspetto io.
"Resta." gli dico, frenando l'affanno e accarezzandogli i capelli.
Lui scuote la testa, tirando una smorfia amara.
"Hai bevuto, non sai quello che dici."
"No!"
Mi aggrappo alle sue spalle, sentendo all'improvviso le forze mancare e la vista annebbiarsi.
"Io lo so! Ti prego! Ti prego non lasciarmi!"
Il professore mi abbraccia, sollevandomi e proteggendomi contro il suo petto.
"Non ti lascio, Allie, non lo farò..."
Non riesco a credere alle sue parole, non soppesavo i rimproveri di mia madre e i 'ti amo' di Peter, ma le sue promesse...
Le sue promesse sono troppo importanti per essere gettate al vento.
Mi accorgo di star piangendo, nascondo il viso contro la sua guancia e mi lascio sollevare.
Circonda la mia vita e sorregge le gambe, raggiungendo l'uscita di sicurezza e allontanandosi dalla discoteca.
Il venticello fresco accarezza il mio viso, ne rifuggo e affondo la testa nella camicia del professore.
L'aroma maschile di cuoio mi avvolge e di colpo, avviluppata da un caldo torpore, perdo i sensi.

SPAZIO AUTRICE
TADAAN
Beh,  forse pubblicherò un giorno si e uno no questa settimana perché ho un po' da studiare.
Commentate o votate come sempreee
E non vi preoccupate, questo è solo l'inizio
A presto
Minea

PhilosophyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora