- Cap. 32

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"Sono tuo."

POV ALLIE

Tiro un sorriso soddisfatto, abbassando di colpo la testa e catturando di nuovo le sue labbra in un bacio.
Robert freme tra le mie braccia, solleva le mani e le intrufola sotto la mia camicetta, fermandosi a massaggiare il basso ventre.
Gemo contro le sue labbra, accarezzandogli la lingua con la saliva e lasciandomi trasportare dal momento; lui invece, impaziente, apre le mie gambe e si sistema con il busto tra di esse, in ginocchio ai piedi del divano dove sono comodamente seduta.
Massaggia con lentezza le mie cosce, afferrandole da sotto e schiacciandomi contro di lui, subito dopo sposta il volto per mordicchiare il mio labbro ed interrompe il bacio.
"Robert..." lo imploro in un soffio, tentando di baciarlo di nuovo, lui però con calcolata lentezza bagna di saliva la linea della mia gola, solo quando percepisco un brivido scuotere il suo corpo afferra ferocemente la pelle con i denti, lasciandosi trasportare dal l'eccitazione, tirandola verso di sé e mordicchiandola animatamente.
Mi lascio sfuggire un singulto e con le mani corro alla sua schiena, premendole forte ed incitandolo a salire sul divano. Lui si solleva un poco, senza smettere di stuzzicarmi il collo monta con le ginocchia sulla seduta schiacciandomi contro i cuscini.
Faccio scorrere i palmi e subito incontro le curve perfette del suo posteriore, con foga gli slaccio la vestaglia e, dopo avergli accarezzato i fianchi nudi, infilo le mani nei boxer sopra i suoi glutei sentendoli caldi contro la mia pelle e gemendo al solo contatto. Lui si ferma per un attimo e sobbalza quando faccio scorrere un dito  tra le natiche spingendolo leggermente in profondità; solleva la testa e paonazzo preme la guancia contro la mia.
"Vai davanti, ti prego." mormora roco al mio orecchio; con un sorrisetto malizioso giocherello per qualche secondo con l'elastico dei boxer solo per sentirlo dannarsi, tamburello con le dita sui fianchi scoperti e poi raggiungo il suo membro, percependolo duro e pulsante contro il palmo aperto.
Downey trattiene il respiro contro il mio viso, attendendo con ansia il momento critico, io però, divertita ed eccitata, rimango ferma in quella posizione.
"Allie..." mi supplica subito iniziando ad ansimare pesantemente, schiude le labbra e bacia il mio lobo, afferrandolo leggermente e stuzzicandolo con la lingua.
"Si?" chiedo con tono sensuale.
Lui si dimena ancora quando premo un po' di più sull'asta, deglutisce violentemente e continua:
"Cristo, ti prego..."
Sollevo un dito e lo faccio scorrere nelle sue mutande, sfiorando i testicoli e il pube. Robert tenta di spingere il bacino contro la mia mano per aumentare il contatto, io però con il braccio sinistro lo blocco, avvolgendolo attorno al suo bacino.
"Stai fermo."
"Per favore..." sobbalza e freme più volte, preme la fronte sulla mia spalla e si lascia sfuggire un gemito sofferente.
Inizio a massaggiare il pene lungo tutta la sua lunghezza, colpendo la stoffa dei boxer ormai troppo stretti e stuzzicando il glande.
"Dimmi come lo vuoi." sussurro lussuriosa al suo orecchio, lui ansimando ferocemente, mi stringe a sé in una potente morsa, serrando gli occhi e nascondendo il viso nell'incavo tra il mio collo e la spalla.
"Va- va b- bene così..." ringhia sconvolto quando sfioro il glande bagnato, serra le labbra e i suoi respiri si fanno più corti e irregolari. Continuo ad accarezzare l'asta prepotentemente, la sento pulsante e tremante tra la mia mano umida, quasi freme con violenza ad ogni spinta, vibrando poi tra le mie dita e tra la stoffa dei boxer.
"Basta adesso..." getta fuori con un gemito, scostandosi di colpo per paura di venire troppo presto.
Si sistema il ciuffo sulla fronte ansimando e con una leggera spinta scende dal divano.
Lo imito, asciugando la mano umida sul pantalone e sistemando i cuscini, Robert continua a guardarmi stravolto, senza capire che cosa ho in mente.
"Vieni?" chiedo, raggiungendo il corridoio e tendendogli la mano.
Lui, quasi insicuro, allunga il braccio e, mordendosi il labbro inferiore, intreccia le dita con le mie.
Lo trascino fino alla camera da letto ridacchiando maliziosamente e mostrando un aperto sorriso eccitato.
Robert scuote la testa ormai arreso e, con un potente ansimo, afferra i miei fianchi e mi spinge sul letto.
"Stai ferma adesso..." sussurra montando a cavalcioni sopra di me e guardandomi dall'alto.
Fa scorrere un dito sulla mia intimità, premendo proprio nel mezzo e togliendomi il respiro solo al pensiero di quello che potrebbe farmi. Raggiunge la cerniera dei jeans e li slaccia con le mani tremanti, infilando poi i polpastrelli nel mio intimo.
Caccia via i miei pantaloni con violenza ed io, sollevandomi appena dal materasso, tento di sfilargli la vestaglia per guardargli il petto ampio e le spalle possenti; la getto sul pavimento e poco dopo viene raggiunta anche dai miei slip.
Massaggia le grandi labbra e poi le apre raggiungendo il clitoride e accarezzandolo delicatamente.
"Robert..." gemo gettando la testa all'indietro quando utilizza anche l'altra mano per il lavoro. Fa scorrere il dito, bagnandosi della mia eccitazione, con un sorrisetto lo spinge all'interno della vagina e inizia a pompare leggermente, disegnando cerchi sul clitoride con lo stesso ritmo.
Annaspo e afferro le coperte con ferocia.
"Ti piace?" chiede lui, aumentando la velocità e levandomi il respiro.
Tento di assentire, ma la risposta viene fuori più come un gemito inarticolato.
Robert leva la mano ed infila di scatto la testa tra le mie gambe, stuzzicando il clitoride con la lingua e lasciando un bacio passionale proprio tra le grandi labbra.
"Cazzo, continua, ti prego..."
Presa dall'euforia afferro i suoi capelli, intrecciandoli tra le dita nel tentativo di  spingere ancora di più il suo volto contro la mia intimità, sento il cuore battere impazzito nel petto e le gambe stravolte da incessanti formicolii.
Stringo le cosce, premendole sulle sue orecchie quando percepisco la sua lingua farsi di fuoco attorno al clitoride, e quest'ultimo rigido ed eccitato.
"Ahh, Robert..." gemo, sentendo un desiderio divampare nel corpo e una immensa paura di non saperlo contenere.
Scosta la testa paonazzo e, felice mi mostra un sorriso con le labbra aperte e bagnate.
"Tranquilla piccola, lasciati andare."
Sussurra, continuando i suoi vertiginosi massaggi con i polpastrelli.
Premo la nuca sul cuscino e boccheggiando tento di reprimere le contrazioni; uno stupido pensiero che possa finire tutto troppo presto, di allontanare Robert prima della scadenza del carpe diem, di soffrire la mattina risvegliandomi in un letto vuoto sembra occupare la mia mente per pochi secondi.
"Forza, lo so che lo vuoi..."
Spinge sul clitoride con l'intero palmo e fa cadere una goccia di saliva dalla sua bocca sulla mia intimità.
Se non lo avesse mai fatto.
Subito travolta da quel piacere struggente serro gli occhi e mi lascio trasportare dai profondi spasmi della vagina pulsante, boccheggio sul cuscino e tento di prendere fiato con un lungo sospiro.
Sento Downey avanzare sul letto all'altezza del mio viso.
"Come è stato?" chiede malizioso, slacciandomi l'intera camicetta e infilando la mano nel reggiseno.
"Meraviglioso..." bisbiglio ancora sconvolta e completamente distesa.
Tira via le coppe ed inizia a massaggiare i miei seni, non lasciandomi un attimo di tranquillità afferra un capezzolo con le labbra e sorride sornione sulla mia pelle.
"Adesso ti voglio." ringhia, spostando il viso e baciandomi il collo.
Intreccio le gambe nude attorno ai suoi fianchi, premendo l'intimità bagnata sul suo pacco coperto dai boxer e assecondando i suoi movimenti eleganti.
Raggiungo il suo membro eretto e pulsante e lo libero dalla stoffa, Robert ansima senza fiato quando mi struscio sopra di lui con un gemito, stringendo le gambe e inserendo lentamente l'asta all'interno della vagina.
Sussultiamo entrambi all'intimo contatto, Robert euforico e soddisfatto spinge più in profondità e caccia un mormorio.
"Sei così stretta piccola..." geme con un soffio inclinando la testa come sopraffatto dall'estasi.
Mormoro qualcosa in risposta, stravolta dalle spinte, tendo le braccia e le avvolgo attorno alle sue spalle così da avvicinare i nostri petti ed allacciare le nostre anime in quella notte travolgente.
Lui volta la testa e mi bacia prepotentemente, succhiando il labbro inferiore e quasi mordendolo con i denti.
"Ti piace così?" domanda senza fiato, diminuendo la velocità e spingendo più a fondo.
Annuisco, gemendo forte e afferrando i suoi capelli con le dita.
"Dimmelo se ti faccio male, piccola..."
Continua a speronarmi, il perfetto posteriore in movimento e i miei piedi allacciati sulle sue natiche sode.
Getto la testa all'indietro, premendo il suo viso sul mio petto e lasciandogli un bacio sulla fronte sudata proprio tra i capelli.
"È perfetto così." aggiungo con un sospiro, mentre gli unici rumori che vivono nella stanza sono i nostri mormorii e il suono che la nostra pelle produce fondendosi. Subito Robert sposa la testa e con un profondo ansimo morde la mia spalla scoperta.
"Voglio sentirti venire, Robert, forza..."
Gemo, con l'eccitazione alle stelle, le gambe informicolite e prossima all'orgasmo.
Trema sconvolto dentro di me, subito mi rivolge lo sguardo ed una leggera lacrima solca la sua guancia umida.
Singhiozza forte in preda al disorientamento ed il gemito sembra trasformarsi in un urlo strozzato, quasi violento e sofferente, come se il carpe diem si fosse spento sui nostri corpi e avesse lasciato il posto al vuoto delle stelle nel cielo.

SPAZIO AUTRICE
BEH BEH BEH
Voglio i complimenti per questo capitolo perché oggettivamente è meraviglioso (umiltà portami via)
E nulla, son tornata, scusate l'attesa ma i compiti e interrogazioni sono iniziate di nuovo ma fortunatamente stanno per finire un'altra volta, nell'eterno divenire del mondo (ma che cazzo dico, Eraclito vai a farti fottere)

VOGLIO COMMENTI OSCENI
A presto
Mini

Ps: un giorno arriverà anche un capitolo del genere scritto dal punto di vista del nostro prof eh, allacciate le cintureee

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