"Ho toccato il tuo corpo e ho capito che...
avresti potuto completare la mia anima."
POV DOWNEY
Se la pioggia mi sta facendo annegare
non è colpa di nessuno.
Nemmeno se il mio petto è scosso da profondi spasmi non è colpa di nessuno.
Anzi, di qualcuno è la colpa in realtà.
È mia.
Solamente mia, perché le ho aperto le porte del mio cuore e ho diviso con lei la coperta nelle notti fredde, perché le ho letto i miei libri e fatta complice dei miei pensieri. È mia, perché mi sono lasciato cadere tra le sue braccia e ho dimenticato tutto il resto, è colpa mia, perché ho trovato un senso nei suoi occhi e nei suoi gesti.
Dovevo saperlo che il carpe diem prima o poi finisce, e questo era durato anche troppo a lungo.
Strofino le piante sullo zerbino ed entro in casa, la porta è socchiusa e riesco ad intravedere una luce fioca proveniente dalla mia stanza.
Ho solo una paura tremenda di incontrare suo padre per il corridoio e sentirmi umiliato di nuovo.
Mi faccio coraggio e varco la soglia, Allie sta sistemando la sua felpa nella borsa e lacrima sommessa, senza produrre alcun rumore.
Mi avvicino con cautela, non resistendo alla tentazione di alzare il braccio e sfiorarle la spalla. Lei, forse presa alla sprovvista, sobbalza e si volta di scatto."Robert!" geme gettandomi le braccia al collo e stringendosi a me. Io assecondo la sua stretta, passando le mani sulla sua schiena e fermandomi tra i capelli.
"Mio padre si trasferisce e mi vuole portare a New York..." sussurra contro il mio collo, soffiando leggermente sulla pelle.
Sospiro, serrando gli occhi e cercando di imprimere più a fondo possibile quelle sensazioni: il caldo nelle ossa, il senso di pace nelle membra e l'invincibilità dei pensieri.
Perché sì, ti sentirai invincibile un giorno al mio fianco Allie..."Se mi vorrai ancora, un giorno ti renderò felice..." dico, preso da una strana aurea di ottimismo.
Lei smette di singhiozzare e mi fissa sconvolta."Io non voglio lasciarti, non posso Robert, tu-tu..."
Mi guarda ancora, sollevando gli occhi grandi e lucidi."Tu sei tutto per me."
"Anche tu, Allie, ho toccato il tuo corpo e ho capito che... avresti potuto completare la mia anima."
Le sorrido dolcemente, spingendomi contro di lei e lasciandole un leggero bacio sulla guancia.
"Chi lo ha detto?" mi domanda con un risolino afferrandomi il ciuffo con le dita.
"Sono stato io. Non ti fidi?"
Ride ancora, e quella risata mi sembra così piena di significato e speranza; si passa la lingua sui denti e sembra impaziente di baciarmi.
La assecondo, facendo scontrare le nostre labbra e premendo i pettorali contro i suoi seni, mugugna qualcosa quando, tirandole il labbro inferiore con i denti, le afferro i glutei sodi.
Non la vedrò mai più.
Il pensiero si affaccia nella mia mente facendomi passare di colpo l'eccitazione e provocandomi un forte tremore alle mani.
La renderò felice?
Ma quando, tra un mese si sarà già dimenticata di me e vivrà benissimo a New York con un sacco di nuovi amici.
Ed io che cosa farò?
Ma la caverò a filosofeggiare per i corridoi di chissà quale scuola, ridendo e scherzando con il cuore spezzato e il senso della vita ridotto a brandelli?
Potrò tornare il freddo Downey di una volta che non ha mai amato nessuno?
Riuscirò a dimenticare le sue braccia calde e il suo sorriso nella notte?
Perché sì, Allie, quando sono con te provo tutte le sciocchezze che sentono gli innamorati: i tremori, le farfalle nello stomaco, la lingua arrotolata e i pensieri in subbuglio. Proprio tutti e non me ne vergogno."Che cosa farai quando sarò a New York?" domanda con un sussurro. Sciolgo delicatamente l'abbraccio e tento di rincuorarla con un leggero sorriso.
"Mi troverò un lavoro, leggerò i miei libri e giocherò a scacchi. E poi... penserò a te, giorno e notte." Piangerò, mi strapperò i vestiti, urlerò e forse... mi getterò da un ponte, insieme a tutta questa stupida filosofia, ai miei sciocchi libri e al maledetto carpe diem. Che Orazio, i poeti e i filosofi siano dannati per sempre: le parole, le riflessioni e i pensieri sono inutili quando i corpi, l'età e i ruoli si mettono in mezzo.
"E tu studierai, ti impegnerai a scuola e cercherai di fare la brava con tuo padre. Non credere che non tenga a te, è solo che... non riesce a dimostrartelo."
"Smettila di parlare, sembri uscito da uno di quei libri noiosi e monotoni." mi rimprovera scherzosamente, asciugandosi le lacrime e montando la voce per farmi ridicolmente il verso.
Forzo una risatina e la invito a voltarsi per continuare a preparare i bagagli. Allie chiude la borsa e prima che possa guardarmi di nuovo stropiccio gli occhi umidi. Quante cose belle vedrai a New York, cieli sereni, mille soddisfazioni e una nuova vita. Adesso piangi ragazza, ma tra un mese la terra delle opportunità ti avrà rubato il cuore e non avrai più bisogno di alcuna filosofia per essere felice, di nessuna frase fatta o dotta citazione. Niente ti terrà ancorata a terra e potrai volare con le tue braccia e con le tue gambe, il tuo stesso corpo si solleverà, ingannando le leggi della fisica, e riderai come non hai mai fatto prima.
"Allie! Sbrigati! Ho l'auto fuori!" Il signor Taylor compare sulla soglia e mi rivolge un'occhiata sprezzante. Si fa avanti e, dopo avermi dato una leggera spallata per frapporsi tra me e sua figlia, afferra i manici del borsone e tira Allie fuori.
"Il suo aiuto non è più richiesto signor Downey, mi prenderò cura di mia figlia e sarà felice con me a New York..."
Certo che sarà felice ma... io? A me nessuno pensa? Se mi spezzerò la gambe, le dita o mi caverò gli occhi, se mi strapperò i capelli e le orecchie? Allie mi guarda dal finestrino della macchina, le sorrido e strizzo l'occhio nel tentativo di farle piacere. Non riesco a distinguere i lineamenti del suo viso, sta piovendo a dirotto e i suoi vetri sono appannati. Il padre mette in moto e in pochi secondi l'auto scompare dalla mia vista.
E' arrivato il momento. E' arrivato il momento anche per me di andare via.
POV ALLIE
"Al cielo manca la terra e alla terra manca l'acqua.
Alla Luna manca il Sole ma al Sole mancano le nuvole e il vento.
Alle stelle mancherà sempre la Luna.
Alla notte manca il giorno ma al giorno manca la luce, la pioggia e le nebbie.
A nessuno mancherà mai la notte, nemmeno a me
adesso che tu non ne farai più parte."
Sento il corpo tremare, qualcosa mi scuote le braccia e si stacca violentemente dal mio petto.
Sono la filosofia, l'amore per la vita, i nobili principi e gli alti valori che, deridendomi, fuggono lontani dopo avermi illuso.
fine
SPAZIO AUTRICE
Un anno dopo. Anzi. Più di un anno dopo. Più di un anno dopo sono tornata, profondamente cambiata, un pò delusa dalla vita ma nuovamente innamorata. Piena di angoscia e terrorizzata dalle mie emozioni, dal mondo e dagli scherzi della mente. Ma eccomi qui: serrata in casa e dietro uno schermo, in pensiero per chi amo e prigioniera tra queste stesse mura dove, diciotto anni fa, sono nata.
Non piangete per Allie e Robert, saranno felici un giorno, insieme o forse separati, vicini o magari lontani. Saremo felici tutti, perché la vita ci costringerà ad esserlo, ma quando finalmente diremo "ce l'ho fatta" non ci parrà di aver raggiunto chissà quale vetta.
Presto troverete l'intro del sequel "Serotonin: filling the gap", vedrà sempre Allie e Robert alle prese con la filosofia e anche con qualche aspetto di psicologia. Le loro menti giocheranno loro brutti scherzi? Chissà, lo scopriremo insieme.
Fatemi sentire tutto il vostro appoggio nei commenti.
A presto
Mini

STAI LEGGENDO
Philosophy
FanfictionCosa spingeva la giovane Allie a sorridere al cielo? Forse era il desiderio di fare qualcosa di importante, di cambiare il mondo o era semplicemente la vena sarcastica della sua anima a mostrare il sorriso? E se un giorno Allie perdesse la capacità...