"Ma nulla paga
il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case."
MontalePOV ALLIE
Mi guarda e non oso distogliere gli occhi dai suoi.
All'improvviso sembra essere calato il silenzio tra di noi, eppure non è fastidioso come quello che percepivo la sera dalla mia camera da letto dopo una discussione con i miei genitori, appare vivo e frizzante, caldo e consistente tra le mani; mi piace questo silenzio.
Robert avvicina il volto al mio con estrema lentezza, passandosi la lingua sul labbro superiore e facendo schioccare i denti. Inclino il viso con espressione maliziosa, portando avanti le braccia e afferrandogli le spalle.
Inizio a massaggiargliele delicatamente, strusciando i palmi sulla stoffa della camicia e scivolando fino al collo nudo, lui respira con la bocca socchiusa e le palpebre quasi del tutto abbassate.
"Allie..." sussurra quando mi spingo contro di lui e faccio aderire i nostri petti. In ginocchio mi perdo ad accarezzargli i capelli sulla nuca, infilando le dita tra le ciocche e tirandole leggermente, strappandogli profondi sospiri.
Appare tutto perfetto, Downey è seduto sul prato per me, le braccia aperte, i pugni serrati e il volto arrossato solo a causa mia, sembra aspettare qualcosa con la bocca aperta e gli occhi chiusi, quasi tremante e impaziente nella sua comoda posizione.
Mi protraggo ancora, sfiorando le sue labbra bagnate con le mie e sentendolo sussultare.
Stringe una mano sul mio fianco indugiando sulla mia bocca e respirando rumorosamente contro di me, mostra la lingua e accarezza leggermente il mio labbro inferiore, succhiandolo subito dopo e tirandolo con i denti. Mi scappa un gemito quando lo stringe di scatto e lui stesso sussulta al mormorio, continuando a leccare e mordere ancora senza per altro approfondire il bacio e soddisfarmi pienamente.
Tento di scacciare quella lingua audace e di raggiungere le sue labbra ma Downey mi afferra il volto con la mano, sorridendo sulla mia pelle e costringendomi a sottostare al suo giochetto.
"Ti prego..." bisbiglio con un rantolo, il labbro tra i suoi denti e la gengiva scoperta. Robert ringhia qualcosa tirando un sorriso e comincia ad accarezzare le mie guance con i polpastrelli.
Getto la testa all'indietro sentendo il corpo scosso da brividi, lui spinge il viso e afferra la punta della mia lingua con i denti, succhiandola senza per altro far aderire le nostre labbra.
Mugugno ancora, desiderando di liberarmi da quella presa e prendere il controllo.
"Ferma." mi ammonisce Downey, bloccandomi la testa e impedendomi di nuovo di baciarlo; si volta e lascia eccitato una scia di saliva sul mio collo disteso.
Fremo al tocco, sentendo l'intimo bagnato e le gambe tremanti quando il professore si sistema tra di esse, le stringo con uno scatto attorno al suo bacino e chiudo gli occhi lasciandomi trasportare dai suoi morsi leggeri.
Bacia e lecca ogni lembo di pelle, lisciandolo con la sua saliva e stuzzicandolo maliziosamente, subito dopo però, distratto da un fastidioso squillo, scioglie con furia le mie gambe e si allontana. Mi lamento cercando di tirarlo nuovamente contro di me, lui, all'improvviso in imbarazzo, si alza ed estrae il cellulare dalla tasca.
"Pronto? Sì, sono io..."
"Oh sì, è vero!"
Mima un pesante insulto con le labbra, senza per altro produrre alcun suono.
"Ho avuto un contrattempo improvviso, guardi un po' se Toschi può sostituirmi, sì, l'ingegnere sì, avevo due ore, poi ricambio il favore... grazie e mi dispiace di non aver avvertito... sì, grazie..."
Attacca e getta con uno sbuffo il telefono sull'erba.
"Hai marinato la scuola eh, Downey?" chiedo divertita, sistemandomi vicino al tronco.
Lui sbuffa pur non riuscendo a trattenere un sorriso.
"Cristo avevo la quarta e quinta ora e lo avevo scordato, anche tu comunque non sei da meno Taylor."
Rido, nascondendo le labbra dietro al ciuffo bianco e notando la sua reazione alzo gli occhi con malizia.
Robert deglutisce e strofinandosi il viso con la mano finge di osservare il cielo.
"Dovremmo andare Allie, ho una marea di compiti da correggere e tu dovresti studiare no?"
Perché gli smartphone devono sempre prendere ovunque eh? Mai che non c'è campo o sono con la batteria a terra...
Sbuffo gonfiando le guance e poi gettando l'aria fuori come i bambini, Downey raccoglie il blocco da disegno e si incammina sul sentiero.
Lo raggiungo con una corsetta, non riuscendo a capire perché si sia rotto tutto, o forse sì: è il carpe diem di cui tutti parlano, la nuvola che si avvicina e copre il raggio di sole, la pioggia improvvisa e il palloncino che fugge tra le case, è questo che è accaduto anche tra di noi; lo squillo del telefono ha spezzato l'euforia.
Affianco Robert, lui, con la testa china verso il suolo, sembra riflettere con sofferenza su qualcosa.
Ho un forte desiderio di stringergli la mano, intrecciare le mie dita con le sue e sentirlo vicino ma all'improvviso, come bagnati da un temporale, quasi sembriamo due persone differenti, distanti e freddi, forse semplicemente lucidi e consapevoli dei propri ruoli.
Allieva e insegnante.
Scuoto la testa con un sospiro camminando accanto a Robert e guardando il sole tramontare sul suo viso, percependo il corpo estraneo e le braccia intorpidite e gelide.
Come si svuotano i pensieri quando la felicità scappa via e la completezza di un secondo prima si frantuma, quanto è difficile assaporare il buio quando la luce è stata per un attimo toccata con mano, è insopportabile vivere nel superficiale quando, anche solo per un istante, la nostra esistenza ha avuto un senso.
E che senso, rifletto, immaginando la sua lingua bagnata sulla mia guancia e il suo braccio stretto attorno alla vita.
Di colpo quasi inciampo sul terreno e istintivamente afferro il suo polso tirandolo a me.
Robert ridacchia e solo quando solleva gli occhi, improvvisamente luminosi e divertiti, mi rendo che forse ci sono altri attimi da afferrare**carpe diem, cogli l'attimo o il giorno,
tratto dalle odi del grandissimo Orazio
(vi ho fatto na testa tanta con Orazio perdonatemi) è un invito a godere dei beni della vita perché il futuro non è prevedibile. Tanto per ripeterlo ma credo che voi tutti sappiate a cosa si riferisce la locuzione.SPAZIO AUTRICE
HEYY BELLA GENTEE
COMMENTATE O VOTATE COME SEMPRE SE VI È PIACIUTO
Io adoro veramente questi due, e perdonatemi se non hanno SCOPATO ma lo faranno a tempo debito tranquilli, trattenete gli ormoni ancora per poco
A presto
MineaAh, per quanto riguarda i versi della poesia all'inizio, si tratta di "Felicità Raggiunta" di Montale, dove si parla della fugacità e precarietà della felicità (tre parole accentate di fila wow) una specie di carpe diem via, roba da fottuti poeti.
STAI LEGGENDO
Philosophy
FanfictionCosa spingeva la giovane Allie a sorridere al cielo? Forse era il desiderio di fare qualcosa di importante, di cambiare il mondo o era semplicemente la vena sarcastica della sua anima a mostrare il sorriso? E se un giorno Allie perdesse la capacità...