La bad girl e il nerd si sono fidanzati. Perfetto! Ora bisogna comunicare la notizia ai genitori.
Quella sera, io e il mio fidanzato, Thomas, eravamo andati a cena dai miei genitori. Era ormai un anno che stavamo insieme e solo pochi giorni prima mi ero accorta che i miei genitori non sapevo neanche chi fosse Thomas, non sapevano neanche se io avessi una relazione o no. E per quello decisi, quella stessa sera, di portare Thomas dai miei genitori per spiegare finalmente la nostra relazione, faccia a faccia.
L'unico problema che emerse fu Thomas, il quale non voleva proprio scendere dalla macchina.-Thomas- lo chiamai. Si vedeva che era teso, si era fatto un culo pazzesco per sembrare un vero uomo, serio e di fiducia, da lasciarsi andare al panico. Si stava martoriando le mani, mangiando la pelliccina.
-Thomas- lo chiamai, di nuovo. -Senti, sono sicura che ti ameranno- cercai di tranquillizzarlo, ma lui non ne volle sapere proprio.
Spensi la radio e, prendendolo alla sprovvista, mi misi a cavalcioni su di lui, cercando di non rovinare il completo che si era accuratamente stirato e lavato quello stesso giorno. Lo guardai negli occhi e gli allacciai le braccia intorno al collo, guardandolo intensamente.-Così peggiori le cose- mormorò lui, nascondendo il suo volto tra il mio collo e la spalla. Presi ad accarezzargli i capelli, sperando che, quel piccolo gesto, l'avrebbe calmato, almeno un po'.
-Thomas- gli alzai il volto e cominciai ad evidenziare con il mio indice i suoi lineamenti. -sono sicura, anzi sicurissima, che i miei genitori saranno contenti e fortunati che la loro unica figlia si sia fidanzata con un ragazzo serio, bello e intelligente, e non con il classico Bad boy con un fedina penale peggio di Anna Maria Franzoni- gli presi il volto tra le mani, lasciandogli un delicato bacio sul naso. Lui sospirò, guardandomi intensamente e spostando la sua mano un po' sotto la schiena.
-Va bene- accettò e io sorrisi, -però, questa sera sarai mia- disse, lasciandomi degli umidi baci sul collo, facendomi sospirare dal piacere che il suo tocco aveva su di me.
Scesi dalle sue gambe, sentendo un lamento da parte sua, e ritornai sul mio sedile, aprendo lo portiera e scendendo dall'auto.
Aspettai per svariati minuti che Thomas uscisse dalla macchina, cosa che dice solo quindici minuti dopo. Lo capivo, era nervoso, assalito dalla paura per i commenti che avrebbero fatto i miei genitori nei suoi confronti.
Quando mi raggiunse, lo presi per mano e, insieme, ci incamminammo verso il portico. Passo dopo passo, Thomas stringeva sempre di più la mia mano, fino a farmi gemere. Soffoccai il dolore e ricambiai la stretta, sperando che Thomas avesse intuito il mio messaggio il quale diceva che non me ne sarei andata senza di lui, e che lo avrei sostenuto nonostante tutto e tutti.Quando arrivammo davanti alla porta di casa dei miei genitori, lanciai uno sguardo a Thomas e lui, con i suoi occhioni scuri, mi invitò a continuare. Alzai il braccio e bussai alla porta. Thomas trattenne il respiro e intensificò la stretta intorno al mio fianco.
La porta si aprì, rivelando il volto sorridente di mia madre, la quale non perse tempo per abbracciare il mio ragazzo.
-Thomas, giusto?-, gli chiese mia madre, sorridendo. Thomas annuì, un po' scombussolato. -finalmente, di solito mia figlia preferisce uccidere i ragazzi anziché fidanzarsi, ma questi sono dettagli- mia madre andò in cucina, non prima di aver fatto accomodare ke e Thomas. Quest'ultimo mi guardò, scettico, e io mi strinsi nella spalle.
-Ero una piccola Bad girl- ridacchiai e lui i prese per mano, non intenzionato a lasciarla, forse, per tutta la serata.
Sentimmo dei passi pesanti e mio padre fece il suo ingresso in cucina, con un fucile dietro le spalle. Non di nuovo, pensai, mentre Thomas si ranocchia a dietro di me, impaurito.
Mio padre si avvicinò a noi, non distogliendo lo sguardo dalla figura di Thomas.-Così- cominciò mio padre, -ti saresti Thomas, il ragazzo che mi ha portato via T/N- disse, con quello sguardo da perforarti gli occhi. Thomas annuì e, balbettando, rispose, cercando di sembrare il più cordiale e serio possibile.
-Si, signore...ehm, già, sono io- balbettò Thomas. Intensificai la stretta alla sua mano e lo sentì rilassarsi, sapendo che io ero vicino a lui, pronto per sostenerlo.
Mio padre annuì, accarezzando la canna del suo fucile da caccia. Thomas deglutì ed emise un verso simile ad un miagolio, lo faceva spesso, soprattutto quando era agitato.-Hai trovato un ragazzo troppo buono, T/N- mi disse mio padre. Sbuffai, lui voleva a tutti i costi un ragazzo molto atletico, burlone e che lo accompagnasse a caccia. Beh, Thomas era l'estremo opposto, era anche per quel motivi che mi ero innamorata di lui e, in quel momento, avevo voglia di prendere a pugni mio padre con le mie stesse mani.
Thomas emise di nuovo quel miagolio, e io lo trascinai al secondo piano, nel quale si trovava la mia camera da letto. Aprì la porta della mia camera e subito fui travolta da quei bellissimi ricordi d'infanzia. Beh, bellissimi non credo sia la parola esatta, visto che ne avevo passate di tutti i colori...
Feci accomodare Thomas suo letto e, quando stavo per allontanarmi, lui mi tirò a sé, facendomi sedere sulle sue gambe.-Ho paura- mi disse, solleticandomi il collo con il suo naso. Passai le mie dita tra i suoi capelli, mentre lui mi lasciava degli umidi baci lungo la clavicola. Mormorai qualcosa di incomprensibile, mentre la sua mano scendeva sempre di più lungo la mia schiena.
-Ci sono io- gli dissi tra un sospiro e l'altro, in estasi dai suoi baci che stava lasciando lungo il mio collo.
A un certo punto, la porta della mia stanza si aprì di scatto, rivelando il volto arrabbiato e scombussolato di mio padre.
-Ero solo venuto per informarvi che è pronta la cena, ma vedo che stava già mangiato, o peggio vi state mangiando- sbottò il padre, con un faccia disgustata. -Tolgo il disturbo- continuò lui, per poi uscire dalla mia camera, sbattendo la porta.
-Fuck you- disse Thomas, imitando la canzone, per poi continuare a baciarmi il collo.
Gli diedi uno schiaffo sul braccio, in modo giocoso, ma che lo fece comunque sussultare.-Non si dice!- esclamai, puntandogli il dito al petto. Arrossì, sentendo la massa muscolare attraverso la camicia. Thomas sogghignò.
-Parla la Santarellina- sussurrò, prendendomi la mano per poi appoggiarla sul suo petto.
Gli chiesi di smettere con i suoi baci (contro mia volontà, era stata la mia coscienza a ordinarlo), che dovevamo scendere di sotto per cenare. Ma lui non sembrò molto contento, perciò nascose il volto in mezzo ai miei capelli.-Sinceramente, dopo quello che è successo con tuo padre, credo sia ora di tornare a casa- mormorò lui. Sorrisi e, prendogli la mano, lo guardai negli occhi.
-Non me ne frega niente- dissi, per poi lasciargli un dolce bacio sulla guancia, trascinandolo con me al piano di sotto, nella sala da pranzo. Ci sedemmo subito a tavola, un a fianco all'altro, cercando di non guardare negli occhi mio padre. Sembravamo due ragazzini delle medie che avevano appena combinato qualche guaio e il genitore l'aveva scoperto.
-Allora, Thomas...giusto?- cominciò mia madre nel bel mezzo di una degustazione di quello che doveva essere...palle di cinghiale.
-Si- rispose il mio ragazzo, con un po' di balbettio nella sua voce, il quale fece sorridere mia madre visto che lei amava la tenerezza e la timidezza in una persona.
La serata cominciò lentamente a diventare sempre più interessante e scorrevole. Thomas riuscì a parlare senza nessun intralcio, con massima serietà e sicurezza. Mi ricordai subito il primo momento in cui lo conobbi:, lui era il solito nerd sfigati e io la solita regina delle stronze; lui un emarginato, io una riservata; lui con le sue camicie a quadri, io con il mio completo dark. Era passato tanto tempo, eppure non riuscì mai a dimenticare quel ricordo di lui in tenuta universitaria. Era troppo nerd per non amarlo, e io ero troppo stronza per non mettermi in piedi in testa.
La monotonia di quella serata fu spezzata da mio padre, con le sue solite esclamazioni non amichevoli.-Thomas, ti ricordo che ho un fucile dietro la schiena- disse mio padre, con sguardo assassino. Vidi Thomas sussultare e intuì la tensione nell'aria.
-E io un piede di porco sotto il letto- ribattei. Certo, ero cambiata (avevo cominciato ad apprezzare il grigio, grande traguardo!) ma, sotto sotto, restavo sempre la solita Bad girl riservata, e Thomas il mio nerd, un nerd sexy.

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𝐼𝑀𝑀𝐴𝐺𝐼𝑁𝐴 - 𝑻𝒉𝒐𝒎𝒂𝒔 𝑩𝒓𝒐𝒅𝒊𝒆 𝑺𝒂𝒏𝒈𝒔𝒕𝒆𝒓
Short StoryThomas Brodie Sangster \\ immagina Cover by @somebodv #1 in Sangster #1 in Thomasbrodiesangster #1 in dylanobrian ©Selfy05 09102018 -