25. Never have I Ever

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Questo immagina fa proprio schifo, ma non avevo niente da fare nella mia vita. Comunque, ho pubblicato anche una raccolta di Immagina su Harry Styles, quindi, se vi piace quel Dio greco, allora passate a leggere.

 Comunque, ho pubblicato anche una raccolta di Immagina su Harry Styles, quindi, se vi piace quel Dio greco, allora passate a leggere

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In qui tu e il tuo collega, Thomas, venite intervistati con delle domande imbarazzanti

-Ben venuti ragazzi- l'intervistatore strinse la mano a me e al mio collega, Thomas, per poi farci segno di sederci sul divano a fianco a lui. Mi guardai attorno e sorrisi notando le numerose telecamere che ci circondavano. L'intervistatore si sedette invece su un poltrona e prese una cartellina in mano, pronto per chiederci alcune domande sul film in cui io e Thomas eravamo protagonisti. Quando ero andata a fare l'audizione, volevo a tutti i costi ottenere quel ruolo, cominciando ovviamente da un film abbastanza semplice. Stranamente, il film in cui avevo recitato ebbe uno strabiliante successo, e io scoprì quanto mi avrebbero pagato solo una settimana dopo l'inizio delle riprese. Ero solo un adolescente che voleva prendere la strada verso la recitazione, ma di certo non mi sarei mai aspettata di essere pagata milioni per un film che avevo sottovalutato.

-Allora- cominciò l'intervistatore, -ho visto il film in anteprima- ci comunicò con un grande sorriso, -e lasciatemi dire che, per la vostra giovane età, siete stati veramente fantastici-

Il pubblico seduto nella piccola platea cominciò ad applaudire e, a quanto pare, da quello che avevo detto l'intervistatore non vedevano voglia di vedere il film. Ero molto insicura su ciò che disse, era il primo film in cui recitavo come ruolo di protagonista, anzi, era proprio il mio primo film, ed ero ancora scettica riguardo il mio talento, almeno così la gente diceva.

Io e Thomas lo ringraziammo in coro. Mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sotto lo sguardo attendo di Thomas. Sapeva che ero a disagio, insicura delle parole dell'intervistatore, e così mi strinse la mano, facendo intrecciare le nostre dita.

-Oggi faremo un bel giochetto tutti insieme- annunciò l'uomo, passandoci una paletta. Da un lato c'era scritto never i have e dall'altro i have. Capì subito di quale giochetto stesse parlando e subito mi illuminai.

-T\N ti sei illuminata- ridacchiò l'intervistatore e io lo imitai, -allora, come ben saprete, nella vostra paletta ci sono due facce, in una c'è scritto never i have e nell'altra i have. In questo gioco io vi farò delle semplici domande e voi dovrete rispondere con una delle facce della vostra paletta, quindi con mai o con si- l'intervistare annunciò le regole del gioco e io annuì, eccitata, mentre Thomas si stava già mettendo le mani sul volto.

-Io lo so che cercherai in tutti i modi di torturarmi- disse Thomas, facendo ridere sia il pubblico che l'intervistatore.

-E' quello il mio intento- rispose ridacchiando, -allora, prima domanda: non ho mai avuto qualcuno che mi ha scritto una canzone-

Io girai la mia paletta dalla parte del never i have e lo stesso fece Thomas.

-Bene, continuiamo: non mi sono mai finto un'altra persona-

Sia io che Thomas alzammo la paletta dalla parte del i have.

-Io dicevo di essere Kendall Jenner per un periodo- ammisi, -la gente veniva e mi chiedeva ehy, sei t

di Maze Runner? E io no, sono Kendall Jenner -il pubblico rise e l'intervistatore si coprì il volto con le mani, soffocando le risate.

Continuammo il gioco. La maggior parte delle domande che ci chiedeva l'intervistare erano o sessuali o imbarazzanti, e io e Thomas non eravamo mai stati così a nostro agio in un intervista nonostante le numerose torture sotto forma di domande. L'uomo era molto simpatico, quando noi rispondevamo alle domande, lui ci contagiava sempre la risata. Nonostante la risata dell'uomo, il gioco e le numerose domande imbarazzanti ma divertenti a cui io Thomas rispondemmo, il suo sguardo era sempre puntato su di me, le nostre gambe che si toccavano e le nostre mani che cercavano un contatto. Devo ammetterlo, tra me Thomas, sul set, c'era stato qualcosa, forse era solo una cotta adolescenziale, visto che entrambi avevamo diciannove anni, ma, ogni volta che ci guardavamo, i nostri occhi brillavano. Wes, il produttore, aveva scoperto del nostro, diciamo, "rapporto" e ci ha supplicati, o peggio, minacciati di non fare niente di strano o di sospettoso nelle interviste. In quel momento, però, io non riuscivo a staccare gli occhi dalle nostre mani, ancora saldate insieme. Nel mentre, l'intervistatore andò avanti.

-Non ho mai fatto un sogno erotico sul mio o sulla mia collega- disse l'intervistatore. Vidi Thomas indugiare un po', mentre io giravo la paletta dalla parte del never i have. Ovviamente stavo mentendo, ma a chi fregava dei miei sogni erotici?

-Penso che la mia paletta sia rotta- mormorò Thomas, con sguardo basso. E, ancora una volta, l'uomo scoppiò a ridere, battendo le mani sulle sue ginocchia.

Quando si ricompose, continuò, -bene, ultima domanda- annunciò, sollevando le mani in aria per poi tornare a leggere i fogli, -non ho mai provato sentimenti per il mio o la mia collega-

Io e Thomas alzammo entrambi la paletta dalla parte I have. Thomas fece uscire allo scoperto le nostre mani e tutti e due ci girammo verso Wes il quale era impegnato a tirarsi i capelli.

Thomas si girò verso di me e mi sussurrò, -ti amo, tanto-

𝐼𝑀𝑀𝐴𝐺𝐼𝑁𝐴 - 𝑻𝒉𝒐𝒎𝒂𝒔 𝑩𝒓𝒐𝒅𝒊𝒆 𝑺𝒂𝒏𝒈𝒔𝒕𝒆𝒓 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora