7. Notizia

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Auguri, sei incinta. Aspetta solo che lo sappia Thomas.

Era da minuti ormai, forse ore, che guardavo il vetrino sperando che cambiasse colore o comunque che ribaltasse il risultato.
Solo pochi giorni prima avevo subito notti intere stando in chiamata sul cesso, rigurgitando qualsiasi cosa all'interno del mio intestino.
Non ero certa, pensavo semplicemente che fosse uno di quei virus e che poco dopo mi sarebbe bastato, per questo motivo non lo dissi neanche al mio fidanzato, Thomas. Lui era troppo preso dal lavoro, dal film, e non potevo stressarlo ancora di più con i difetti del mio corpo.
Il vomito aumentò sempre di più, di notte in notte, così decisi di fare il test, quel test; ma l'ho fatto per esclusione! Insomma, qualcosa doveva pur essere.
E fu in quel momento che il mondo mi cadde addosso. In ginocchio davanti al water, con in mano quel test che risultava essere positivo, c'ero io, scombussolata e i erta di come avrebbe reagito il mio fidanzato a una notizia del genere.
Di certo non potevo saltargli addosso, dicendo -Ehy, Thommy. Si, sono incinta. Lo sapevi?- No, decisamente no.

Un cigolio mi fece risvegliare dai miei pensieri e soli quando sentì la porta d'ingresso sbattere, capì di essere nella cacca più totale: Thomas era tornato. Thomas era tornato e io dovevo annunciargli la grande notizia. Ok...

-Ehy, T/N- sbucò dalla porta della camera e io nascondi immediatamente il test dietro la schiena. Lui mi venne incontro, lasciandomi un bacio all'angolo della bocca per poi attirarmi a sé prendendomi per i fianchi. Era stanco, si capiva dalle sue occhiaie e dal suo sorriso non del tutto sincero.

-Sei stanco, vero?- gli domandai, stringendo a lui e infilandomi il test nella tasca dei pantaloni in modo da poter ricambiare l'abbraccio. Lui annuì, emettendo un leggero sospiro.

-Sdraiati sul letto, io vado a preparare la cena mentre ti ti riposi. Va bene?- gli proposi. Lui annuì e io uscì dalla stanza per poi catapultarmi in bagno per appoggiare il test sul lavandino e correre in cucina per preparare la cena.

Visto che era il piatto preferito di Thomas, decisi di cucinare le lasagne. Almeno lo avrebbe tirato su di morale e io mi sarei divertita a cucinarle, oltre che rischiare di incendiare la casa.

Sentì dei passi sulle scale e mi domandai mentalmente il perché Thomas scosse sceso dopo neanche cinque minuti da quando mi ero allontanata.

-T/N- il suo nome uscì dalle sue labbra fini come un sussurro, mentre teneva il test in mano. Mi portai una mano alla bocca e cercai di metabolizzare cosa era appena successo in quei cinque secondi.
Lui mi guardò, scettico, continuando a girarsi tra le mani l'apparecchio.

-Si- può sapere perché non me l'hai detto?!- sbottò, infuriato, lanciando il test sul tavolo della cucina. Sussultai lievemente quando vidi l'oggetto scivolare per terra, dopo aver rimbalzato sulla superficie del tavolo.

-Thomas...-

-Stai scherzando, spero...- disse lui. -per favore, T/N. Dimmi che è tutto uno scherzo?- sussurrò lui, avvicinandosi pericolosamente a me.
Sbattei un paio di volte le ciglia, cercando di non far uscire le lacrime, fallendo miseramente.

-No, ehy...- Thomas mi raggiunse e mi efferrò per i fianchi, facendomi aderire al suo corpo.

-Tu non lo vuoi...- mormorai, in preda alle lacrime. Non era una domanda, era la pura verità e lui me lo stavo mostrando con pura nonchalance.

-Cos... Ma chi stai dicendo?!- mi prese il volto tra le sue grandi mani, costringendomi a guardarlo in volto.

-Quindi, lo vuoi?- gli domandai, in un sussurro.

Sorrise.

Sorrise

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𝐼𝑀𝑀𝐴𝐺𝐼𝑁𝐴 - 𝑻𝒉𝒐𝒎𝒂𝒔 𝑩𝒓𝒐𝒅𝒊𝒆 𝑺𝒂𝒏𝒈𝒔𝒕𝒆𝒓 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora