In cui tu passi un bellissimo Natale in compagnia della pizza e di un fattorino molto sexy.
Quello era il mio ventisettesimo Natale che festeggiano ma, a differenza degli altri anni, ero sola.
Mia madre non era potuta venire a casa mia per festeggiare, perché nella casa di riposo, nella quale lei abitava da circa due mesi, dovevano innaugurare il nuovo albero di Natale.
I miei amici mi avevano abbandonato completamente nel periodo in cui il mio ex, Minho, mi aveva tradito. Tutti loro si erano schierati contro di me nonostante io fossi la vittima e lui il colpevole. Situazione finale? Per la prima volta, in tutta la mia vita, mi trovavo da sola, senza nessuno con me a fianco; nessuno con cui parlare, condividere i regali e bere una tazza di cioccolata calda fumante.In quel momento, l'orologio della città, suonò, uccidendo i miei timpani. Sapevo cosa significava quel suono che ogni giorno, a mezzanotte in punto, si presentava, inondando la città del suo suono.
-Beh- mormorai. Una lacrima solitaria attraversò il mio volto mentre stringevo la coperta intorno al mio corpo, cercando un minimo di caldo visto che la stufa si era rotta proprio quel giorno. -buon Natale a me- dissi, un sorriso falso sul mio volto. Mi avvicinai al tavolino di vetro nel quale vi era posato il muffin al cioccolato con tanto di candelina. Lessi la scritta "Merry Christmas" sul muffin e lo addentai, cercando di affondare il dispiacere.
Dopo un po', capì che, in effetti, il muffin non mi avrebbe mai risollevato l'umore e neanche tappato io dolore, così presi il telefono fisso e cominciai a digitare il numero della pizzeria nella quale ero una cliente abituale. Quel luogo era il mio preferito, forse perché era aperto ventiquattro ore su ventiquattro e trecentosessantacinque giorni all'anno, comprese le feste. Ordinai una pizza molto farcita, con il bordo ripieno e una varietà di salse che, se ci fosse stato dottor Nowzaradan, mi avrebbe ucciso.
In realtà, c'era anche un altro motivo per cui ordinavo la pizza molto recentemente. Da sempre ho amato mangiare la pizza, era come una forma di svago o come un tappo che sigillava il mio dolore. Tuttavia, devo ammettere che c'era qualcosa che superava di gran lunga la pizza. Esatto, tutta quella farcitura ai bordi e quella salsa che risaltava il sapore del cibo non era un minimo paragonabile al fattorino della pizza il quale viaggiava ogni giorno verso casa mia, con la sua vespa rosa dalla quale non si separava mai. Thomas era uno di quei ragazzi sfortunati, che dovevano occuparsi della propria famiglia lavorando ventiquattro ore su ventiquattro come un mulo ma, se lui non avesse mai lavorato in pizzeria, di certo non l'avrei mai incontrato e non mi sarei mai innamorata di lui. Perché, con il tempo, dopo numerose visite di lavoro, riuscì ad avere il suo numero, o almeno, lui mi scrisse il suo sul cartone della pizza, e io mi innamorai.
Sentì bussare alla porta e subito il mio umore si rallegrò.
-Ciao- dissi, una volta aperta la porta, guardando quel volto angelico che da subito mi ha stregato. Lui mi sorrise, scuotendo il cartone della pizza e facendo una faccia buffa.
-Quale persona ordina una pizza il giorno della vigilia di Natale?- chiese, un ciuffo di capelli gli cadde davanti agli occhi e lui, con un soffio, riuscì a rimetterlo a posto. Inutile dire che i miei ormoni ripresero vita.
-La stessa persona che lavora in pizzeria il giorno della vigilia di Natale- risposi, non nascondendo un sorrisino sghembo. Lui alzò gli occhi al cielo, avanzando di quel poco che bastava per far toccare le punte dei nostri piedi e le nostre fronti.
-Posso mangiare con te?- domandò, mordendosi il labbro inferiore. Scossi la testa in un cenno positivo, pregando mentalmente ai miei ormoni di non impazzire a quella vista. Che cavolo, non ti può resistere a un fattorino della pizza sexy di nome Thomas!
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𝐼𝑀𝑀𝐴𝐺𝐼𝑁𝐴 - 𝑻𝒉𝒐𝒎𝒂𝒔 𝑩𝒓𝒐𝒅𝒊𝒆 𝑺𝒂𝒏𝒈𝒔𝒕𝒆𝒓
Short StoryThomas Brodie Sangster \\ immagina Cover by @somebodv #1 in Sangster #1 in Thomasbrodiesangster #1 in dylanobrian ©Selfy05 09102018 -