21. Primo bacio

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ATTENZIONE: spirato a un libro chiamato "The kissing booth".

In cui nessuno ti vuole baciare, nemmeno per beneficenza, tranne un ragazzo di nome Thomas.

-Bene, signori- annuncia Teresa, la mia migliore amica, -la prossima baciatrice per gli uomini è T\N T\C- esclamò, inserendo il mio nome nel cartellone pubblicitario. Un coro di lamentele si fece spazio per tutta la stanza, facendo spegnere il mio sorriso. Perché nessuno voleva baciarmi? Era forse per via dell'apparecchio fissato nel mio palato, o era solamente intenzione di non voler provare a baciare la più sfigata della scuola? Il mio cuore si spezzò e, insieme a esso, la mia anima lo accompagnò. Per quella serata credevo anche di essere anche carina, era dalle sei di quella mattina che la mia migliore amica, Teresa, cercava di rendermi il più bella possibile, in modo da avere subito il mio primo bacio. 

"Sarà stupendo" diceva, "uno zoo di emozioni contrastanti nel tuo stomaco" continuò, ma mentiva. Mentiva perché, nonostante le numerose ore passate a rendermi un minimo decente, nessuno non avrebbe mai voluto baciare una ragazza etichettata come la sfigata di turno. 

Restai lì, in piedi, cercando di non piangere. Non era poi così male non aver ricevuto mai un bacio a diciotto anni, certo, c'erano delle ragazze che perdevano la propria verginità a quindici anni con un completo sconosciuto, non poteva di certo andare peggio di così, no? Si...

-Penso sia arrivato il mio turno- e quando cominciai a perdere ormai le speranze, una voce maschile e armoniosa mi fece sorridere. Avvertì un calore vicino a me, come se qualcuno fosse così vicino a me da poter mischiare i nostri respiri. 

-Ehm, ciao- cominciai, un po' imbarazzata dalla situazione, -non so chi tu sia, visto che ho una benda negli occhi- emisi una risatina nervosa, -ma sappi che è il mio primo bacio e che l'apparecchio l'ho tolto due settimane fa- sentì il ragazzo ridacchiare nel sentire la mia affermazione. 

-Ah, e spero che tu non abbia mangiato cipolle, perché ne sono molto all...- non riuscì a terminare la frase perché due labbra soffici e carnose si erano posate improvvisamente sulle mie. Era esattamente come il tipico bacio descritto nei libri: magico e bello, senza lingua, ma che ti faceva provare un mare di emozioni che capita di provare una volta sola nella vita. Appena ci staccammo, un senso di freddo e di solitudine mi investì, come se quella magia fosse già finita, e in realtà lo era. Avvertì un tocco caldo sulla mia tempia e presto i miei occhi tornarono a vedere, e una figura maschile, alta e bionda fece capolinea nella mia visuale. 

-Ciao- mi sorrise il ragazzo, ma non fece in tempo a dire nessun'altra parola, perché io gli avevo già arpionato il volto e le sue labbra si stavano scontrando con le mie per la seconda volta in meno di trenta secondi. Questa volta, però, il bacio durò più a lungo e fu più intenso, più passionale. 

Il primo bacio era esattamente come l'aveva descritto Teresa: uno zoo di emozioni contrastanti. E, anche se ero tra le braccia di un completo sconosciuto, non avrei mai dimenticato quel bacio e, sopratutto, non avrei dimenticato il ragazzo a cui gli ho donato tutta me stessa, che poi scoprì di chiamarsi Thomas.

𝐼𝑀𝑀𝐴𝐺𝐼𝑁𝐴 - 𝑻𝒉𝒐𝒎𝒂𝒔 𝑩𝒓𝒐𝒅𝒊𝒆 𝑺𝒂𝒏𝒈𝒔𝒕𝒆𝒓 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora