27. Immaginazione

1.7K 77 7
                                    

In cui sai che non potrai mai avere Thomas accanto a te, ma ti basta vivere nella tua immaginazione, immaginandolo lì, proprio accanto a te.

"Ehy, t/n" mi salutò Thomas, fiondandosi subito nella sedia vuota affianco alla mia. Alzai gli occhi dal mio quadernetto nel quale stavo scrivendo dei piccoli pensieri di questi ultimi giorni. Gli sorrisi, cercando di non fargli notare ancora la mia ossessione nei suoi confronti.

"Allora?" cominciò, "ti mancherò quest'anno?" quello era l'ultimo giorno di scuola, perché poi non avrei più rivisto nessuno visto che saremo partiti quasi tutti per l'università. Mi fece quella domanda guardandomi intensamente negli occhi e giocando con un ciuffo dei miei capelli.

"Due mesi fa, di sicuro avrei pianto" gli rinfacciai. Lui ridacchiò e io mi feci i complementi da sola per essere riuscita nel mio intendo di far ridere Thomas Sangster.

Però, in quel momento stavo davvero piangendo dentro, l'unico motivo per cui gli dissi "due mesi fa, si" era solo perché, per lui, io avevo smesso di amarlo in quel periodo. Venne a scoprire che ero innamorata di lui da una mia ex amica, la quale gli raccontò tutto e, quando lui mi chiese conferma della cosa, gli risposi che si, era vero, ma che i sentimenti nei suoi confronti erano svaniti come polvere in una giornata di vento. Non era vero, a ogni suo tocco, a ogni suo sguardo, a ogni sua parola che le sue labbra fini facevano uscire da quella bocca, io sentivo ancora i brividi percorrermi lungo tutta la schiena. Perché gli avevo mentito? Più volte mi ero innamorata sempre della persona sbagliata e, siccome non volevo beccarmi un rifiuto o farmi abbassare l'autostima, decisi di rimanere completamente zitta, affogando nei miei sentimenti. Lui non mi aveva mai dato una risposta certa come "beh, a me comunque non piaci" o "oh, invece a me piaci tanto", diciamo che si era limitato solo ad un "ok" e numerosi stickers.

Lui circondò le sue muscolose braccia al mio esile corpo, "tu mi mancherai un sacco, t/n" sospirò con il viso sepolto nell'incavo del mio collo, "ci siamo legati molto in questo ultimo periodo" concluse e, sorridendo, sciolse il nostro abbraccio. Sorrisi impulsivamente come un idiota. Certe volte, Thomas Sangster sapeva perfettamente come fare colpo e come regalarmi un sorriso anche nelle giornate più merdose della mia vita. La sua dolcezza, le sue fossette e il suo sorriso non facevano altro che far aumentare il battuto del mio cuore.
Non guardarlo troppo, mi dissi, perché, se lo fai, ti innamorerai ancora di più di lui
Ed era vero.

"anche tu mi mancherai, Thommy " sospirai, cercando di trattenere le lacrime. Lui mi sorrise, per poi allontanarsi da me lasciandomi un bacio sulla spalla scoperta a causa del modello della maglietta.

"E ti amo ancora..." mormorai, ma quello che dissi lo ascoltò solo l'aria e il muro affianco a me. Lo guardai ridere con i suoi amici e sorridere a una ragazza. Sperai veramente tanto che quelle parole le avesse sentite qualcuno, che lui le avesse sentite, così forse capiva come mi sentivo.

Per tutti quegli anni passati ad amarlo, lui non aveva fatto altro che illudermi, mi abbracciava, mi toccava e mi guardava come se fossi un gioiello tra le sue mani. Eppure, non potei fare altro che afferrare la mia borsa e, al suono della campanella, uscire da scuola per tornare a casa.

Non potevo avere Thomas Sangster , non potevo avere le sue braccia che mi circondavano la vita, le sue dita lunghe che accarezzavano i miei capelli, e non potevo avere le sue labbra che avrebbero marchiato la mia pelle.
Certo, non lo potevo avere, ma potevo immaginarlo. Avrei continuato a vivere la mia vita immaginandolo al mio fianco, e il solo pensiero mi fece sorridere.
Mi sarei messa le mie amate cuffie, con la musica ad alto volume, e lo avrei immaginato lì, su un palco, mentre cantava per me, mentre mi dedicava una canzone.

Prima di andarmene, però, mi avvicinai al suo gruppo di amici, dove c'era anche lui, e per la prima volta in vita mia diedi voce ai miei pensieri.

"Thommy" lo chiamai, lui si girò verso di me e mi sorrise, "non ho mai smesso di amarti" vidi le sue labbra formare una linea retta, facendo sparire il suo bellissimo sorriso. Nonostante la mia delusione, alzai la mano per salutarlo, per poi incamminarsi perso la fermata del pullman.

Non mi seguì, non mi chiamò, ma a me bastava immaginarlo lì, con me, e il sorriso dal mio volto non voleva andarsene.

𝐼𝑀𝑀𝐴𝐺𝐼𝑁𝐴 - 𝑻𝒉𝒐𝒎𝒂𝒔 𝑩𝒓𝒐𝒅𝒊𝒆 𝑺𝒂𝒏𝒈𝒔𝒕𝒆𝒓 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora