Prima di Natale pubblicherò un altro immagina, anche perché questo non mi soddisfa molto, Sorry :-(
Sequel di "Non voglio stare con te"
Di certo la ragazza che lavorava come cassiera non era stata molto felice di veder entrare una ragazza con un vestito completamento sgualcito e sporco di fango, ma le bastò alzare lo sguardo verso il mio volto per capire la mia situazione. Fu molto gentile con me, mi trascinò negli armadietti dei dipendenti e mi diede uno dei suoi cambi. Successivamente mi passò una salviettina umidificata sotto l'occhio, cercando di levare via i residui di trucco, ovviamente sciolto a causa del pianto.
-Non conciarti in questo modo per una persona che non ti merita- queste furono le uniche parole che mi rivolse prima di tornare al suo lavoro, ovviamente non prima di avermi rivolto un sorriso di incoraggiamento. Tirai su con il naso, andando verso il bagno del locale con il cambio che mi aveva dato la ragazza ed entrando in uno di quei cubicoli.
Nella mia mente revissi quel momento in cui il mio cuore, per un instante, smise di battere. Riuscì a vedere i suoi occhi marroni, spenti, quasi disgustati da ciò che avevo fatto. A quanto pare, non gli importava per niente aver appena perso la sua migliore amica, perché dopo quello che aveva fatto, quell'errore che aveva commesso, era inutile: le mie gambe e il mio cuore non mi avrebbe mai più trascinato da lui. Certo, forse ci avrebbero provato, ma la mia mente era troppo forte e sovrastante. Thomas sapeva, che, una volta che qualcuno mi spezza il cuore, io non tornavo più indietro. E Thomas l'ha fatto: mi ha spezzato talmente forte, tante volte, inconsapevolmente.
Non me la sono presa per il rifiuto, ovviamente non si può costringere una persona ad amarti se non ci riesce, ma è stato il gesto, lo sguardo e le parole di disgusto che mi ha rivolto. Poteva tranquillamente sedersi vicino a me, spiegarmi la situazione e io avrei accettato tranquillamente di essere solo un'amica per lui, forse con qualche difficoltà e disperazione, ma l'avrei fatto. E invece no, e in quel momento, se un'altra persona a me cara mi avrebbe spezzato per l'ennesima volta il cuore, di certo non mi sarei stupita così tanto. Ormai ero talmente abituata alle delusioni, che non mi sarei stupita più di nulla. Certo, il rifiuto aveva fatto male, molto male, ma lui era Thomas, e faceva così fottutamente male sapere di non essere abbastanza attraente da un persa che sai di aver amato per tutta la vita.E quando mi sedetti di frante al bar, ordinando uno dei cocktail più forti che avevano, mentre lacrime di disperazione attraversavano le mie guance, sentì un tocco leggero, quasi uno sfiorarsi, contro il mio fianco. Girai lentamente la testa nella direzione in cui avevo sentito il tocco, ma non alzai lo sguardo, di certo non avrei permesso di farmi vedere alle gente, anche se sconosciuta, come una classica ragazza depressa che aveva appena subito una crisi amoroso e si era recata ad uno stupido bar solo per dimenticare tutto il male che le avevano inflitto.
-Una ragazza così bella non dovrebbe ubriacarsi con un cuore spezzato- veramente era così facile capire quando una persona aveva il cuore a pezzi? Era veramente così facile intuire di aver perso la persona più importante della tua vita, solo con uno sguardo?
-Come fai a capire se ho il cuore spezzato?- ridacchia, accarezzando il bordo del vetro del cocktail che il barista mi aveva portato.
-Lo capisco dal tuo sguardo, anche se rivolto verso il basso, e dal trucco colato, anche se minimo- cominciò e sentì il suo corpo avvicinarsi di più contro il mio, mischiando i nostri respiri, anche se ancora un minimo lontani. -Lo capisco anche perché sto studiando psicologia e la maggior parte della gente che si ubriaca, in questo bar, hanno il cuore spezzato- e quella volta alzai lo sguardo, non tanto per curiosità, ma anche perché qualcuno, per la prima volta oltre Thomas, riusciva veramente a decifrare il mio silenzio e i miei gesti timidi. Quando alzai finalmente lo sguardo, fu la prima volta che i miei occhi rimasero incantanti sul volto di un ragazzo che non fosse Thomas, perché, si, io non avevo mai guardato gli altri ragazzi con lo stesso sguardo che rivolgevo a lui, a Thommy, quindi immaginate come mi sentivo in quel momento, quando migliaia di brividi mi percorsero la schiena nel vedere finalmente il ragazzo che riusciva a capirmi.
-E tu perché sei qui?- mormorai, non staccando ancora gli occhi dai suoi. Devi ammettere che era veramente un bel ragazzo, alto, con dei veri muscoli da palestra che Thomas non portava e che non voleva perché, a detta sua, "era meglio morire che spendere cinquanta sterline al mese", e con dei capelli biondi che sembravano così soffici, ma che erano ricoperti da del gel.
Lui ridacchiò, poggiando i gomiti sui balcone e sporgendosi lievem verso di me, -prima dimmi se ho veramente azzeccato il motivo per cui ti ritrovo quasi sbronza in questo bar- aveva ragione, avevo bevuto solo un cocktail e cominciava già a girarmi la testa.
-Puo darsi- risposi, ritornando a fissare il bicchiere, -ora rispondi alla mia domanda-
-Ho scoperto che la mia fidanzata, da mezz'oretta ormai ex, è incita di un bambino che non è mio- mormorò, mi sentì male per lui, perché io mi stavo ubriacando solo per uno stupido rifiuto, mentre lui aveva appena scoperto di essere stato tradito dalla sua ragazzo e non aveva provato nemmeno a mere un bicchierino di alcol.
-Di solito non dico queste cose agli sconosciuti- continuò, -ma non penso che tu possa essere definita in questo modo dopo questa sera, giusto?- sorrise.
E quando pensi che la tua vita stia andando a rotoli, ecco che arriva qualcuno la salvarti, a farti da ancora. Ero stata ceca per così tanto tempo, dando il mio amore all'unica persona che non se lo meritava, quando c'era un ragazzo che, forse, era veramente perfetto per me.
E quando cominciai a sentire il suo respiro sulle mie labbra e vidi i suoi occhi chiudersi, avvicinandosi sempre di più a me, due lunghe braccia mi strinsero forte a sé e mi fecero scivolare dallo sgabello, facendomi finire con con il sedere per terra.
La prima cosa che vidi fu Thomas, il mio amato Thomas, dare e ricevere pugni del ragazzo che mi aveva appena conquistato solo con il suo sguardo.
Era come se tutti i miei ormoni si fossero risvegliati. Sentì il sangue scorrere più velocemente e il mio cuore pompare ad un ritmo più alto del normale. Ero veramente stufa di essere la sua pedina, di essere sempre condizionata da lui, dal suo modo di fare, dal suo sguardo, dalle sue parole... Non ci pensai nemmeno due volte prima di buttarmi su di lui e restituirgli in un pugno tutto il amore, perché ormai non mi serviva più a niente.
E quando sentì la mia mano scontrarsi con la sua faccia, realizzai di non sentirmi veramente piena, mi aveva fatto soffrire così tanto, per così tanto, tanto tempo, che ormai un pugno non mi bastava lo stesso per sfogarmi di tutti il dolore che lui stesso mi aveva inflitto, sorridendomi ogni volta con quel suo ghigno maledetto.
Non fatevi spezzare il cuore da persone che non si meritano veramente il vostro cuore, perché quando vi vedranno camminare da un marciapiede fangoso a un tappeto rosso, allora si inginocchieranno davanti a voi, chiedendo perdono.
Non fatevi ingannare dal primo bel sorriso che trovate, perché là fuori ci sono persone che meritano veramente il vostro sguardo incantato e loro, al contrario di altre, possono veramente ricambiare.
Perchè una volta che ti stufi, che reagisci dopo tanto tempo di silenzio, allora non sarai tu a soffrire.
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𝐼𝑀𝑀𝐴𝐺𝐼𝑁𝐴 - 𝑻𝒉𝒐𝒎𝒂𝒔 𝑩𝒓𝒐𝒅𝒊𝒆 𝑺𝒂𝒏𝒈𝒔𝒕𝒆𝒓
PovídkyThomas Brodie Sangster \\ immagina Cover by @somebodv #1 in Sangster #1 in Thomasbrodiesangster #1 in dylanobrian ©Selfy05 09102018 -